04/02/24

BN CITTÀ SPETTACOLO D'INVERNO - "I due Papi" Rigillo e Colangeli reinterpretano gli umori di Ratzinger e Bergoglio


di Emilio Spiniello

TEATRO - Due grandi attori navigati come Mariano Rigillo e Giorgio Colangeli sono approdati al teatro comunale di Benevento per lo spettacolo “I Due Papi”,  scritto da Anthony MacCarten, nell’ambito della  Stagione Invernale del festival Benevento Città Spettacolo. La versione italiana, diretta da Giancarlo Nicoletti, si sofferma sulle “vite parallele” di due uomini straordinari, tormentati da dubbi ed inquietudini. Un fatto che tutti ricordiamo, unico nel suo genere: dopo 700 anni da un simile evento, Papa Benedetto XVI, nel febbraio 2013,  annunciò al mondo le sue dimissioni sentendosi non più adeguato. Come due vecchi amici si incontrano nei giardini Vaticani, l’uno chiede soltanto una firma di dimissioni dal suo ruolo di arcivescovo di Buenos Aires, l’altro, Pontefice in carica, gli sta per confessare la sua intenzione di dimettersi dal soglio pontificio. 


 Le riflessioni del “pastore tedesco” Papa Benedetto XVI le ritroviamo all’inizio della pièce quando in un dialogo con suor Brigitta nella sua Baviera, ammette che non riesce più a sostenere il peso di guidare la Chiesa.  Suor Brigitta (Anna Teresa Rossini) è sconvolta da tale pensiero. Parallelamente, l’allora cardinale  Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires, lo ritroviamo a dire messa nei barrios argentini: tra gli ultimi, tra i disperati in modo semplice e sostenuto nel suo agire da una religiosa venezuelana, suor Sofia (Ira Fronten).   Ratzinger e Bergoglio si incontrano poi a Roma nella Cappella Sistina in una sorta di amichevole confessione: due uomini che si rivelano ammirando  il Giudizio Universale di Michelangelo. Mettono a nudo i propri peccati, le proprie preoccupazioni future. Vengono fuori i due mondi nettamente differenti: uno conservatore, l’altro progressista e riformatore, anche nel quotidiano. Benedetto legge libri, suona il piano ed appare come un Papa freddo e burocrate; il futuro Francesco invece, ama il calcio, il tango e sa parlare ai giovani. Eppure in quell’incontro intimo, ognuno lascia qualcosa di sé all’altro, tra ironia, battute e dialoghi leggeri. Arriviamo al giorno del Concistoro, dove, come sperava in cuor suo il Papa tedesco, viene eletto Pontefice l’amico Bergoglio, così diversi, eppure protagonisti di  una spiazzante unione. I media internazionali annunciano la fumata bianca: ecco il nuovo Vescovo di Roma. A fine spettacolo entrambi si scambiano due sciarpe delle rispettive nazionali di calcio.