05/02/24

CAPUANOVA - Il duello “Edison-vs-Tesla – La luce e l’oblìo” della Red Roger: scienza e coscienza al "FaziOpenTheatre”



di Maria Ricca

TEATRO - L’insolito e forse inaspettato “duello all’ Ok Corral” tra Edison e Tesla, la sfida a colpi alti (e bassi!) tra i due geni delle potenzialità della  “conduzione elettrica” è stato al centro della performance andata in scena nell’ambito del cartellone “FaziOpenTheater”, rassegna Nazionale di Teatro, Danza e Arti Performative, sezione teatri di innovazione, con l'ideazione e la direzione artistica di Antonio Iavazzo e l'organizzazione generale di Gianni Arciprete.  

“Le magnifiche sorti e progressive” del mondo, grazie agli ingegni di “Edison vs Tesla – La luce e l’oblio”, si sono rivelate fra splendori e miserie nella pièce della compagnia Red Roger di Benevento. Arrampicati su una scenografia volutamente essenziale quanto aspra, costruita su tubi e reti, a significare la complessità degli incroci elettrici e le difficoltà di tenere tutto sotto controllo, Pier Paolo Palma, autore del testo (il calcolatore e spregiudicato Edison)  ed  Eugenio Delli Veneri (il visionario ed arguto Tesla) hanno combattuto senza esclusione di colpi la lotta della vita per entrambi. Una recitazione “plastica” e molto fisica la loro, sorretta da una preparazione attoriale certosina. La regia impeccabile ed acuta di  Georgia de’ Conno, sottolineata dalle indovinate scelte musicali del compositore Massimo Varchione, ha raccontato lo scontro tra titani, avvalendosi di brillanti soluzioni sceniche, una su tutte quella delle corde in movimento, ad indicare correnti continue ed alternate, ma anche  testardaggine e caparbietà contro brillante ingegno innovatore, doti tese a portare “non la Scienza nelle case, ma la magia”. Un contrasto tutt’altro che poetico, però, quello portato in scena, ma anzi piuttosto condizionato dall’ambizione, dalla voglia di primeggiare e di arricchirsi anche a discapito della verità dei fatti e con  l’ausilio di esperimenti orrendi e grotteschi. Fino all’invenzione più macabra di tutte, quella “sedia elettrica” che nelle intenzioni avrebbe dovuto dare “più umanità” all’esecuzione, rivelatasi invece,  naturalmente, il supplizio più atroce.

 “Scienziati” o “assassini” ci si chiede in chiusura di pièce? Domanda legittima o forse no, che rimanda, però, ancora una volta al libero arbitrio, alla piena responsabilità umana sulle scelte rispetto ai frutti dell’intelligenza umana.

Dopo lo spettacolo, il consueto dibattito con gli attori, trasformatosi in un piacevole e vivace  scambio di battute fra il pubblico e gli ironici , validissimi interpreti, che con la regista e l’autore delle musiche hanno illustrato i perché di una scelta teatrale, presentata, all’esordio, a Benevento Città Spettacolo d'inverno,  e che certo non sfigurerebbe anche come proposta didattica per le scuole, per far riscoprire agli studenti l’unicità delle due figure rappresentate, illustrando certi meccanismi, sia fisici che economici.

Prossimo appuntamento con il “FaziOpenTheater”, sezione “Teatri dei Germogli”,  domenica 18 e lunedì 19 febbraio, con “L’Incontro” di Antonio Iavazzo, liberamente ispirato al testo “La Cerimonia” di Giuseppe Manfridi. In scena l’Associazione “Il Colibrì” di Sant’Arpino (CE).