25/06/24

S. GIORGIO A CREMANO (NA) - Mariano Rigillo e Anna Bonaiuto aprono il Premio Troisi 2024 , a trent'anni da "Il Postino", fra commozione ed amarcord

 


di Maria Ricca

Ha scelto un’atmosfera soffusa ed il potere dell’amarcord il direttore artistico del Premio Troisi Gino Rivieccio per introdurre l’edizione 2024 del Festival, dedicato all’artista scomparso nella cittadina che gli diede i natali, a San Giorgio a Cremano. Ed è stato subito un rincorrersi di ricordi, di melodie e di rimpianti, nel richiamare alla memoria  i giorni che videro la realizzazione de “Il Postino”, il film che consacrò alla leggenda Massimo Troisi, divenendone testamento spirituale.

 Sono passati trent’anni e nella raccolta cornice di Villa Bruno, è andato in scena un ideale salotto culturale, "Dietro le quinte di un capolavoro", con regia di Alessandro Bencivenga, per parlare del film, tra testimonianze e video, ma soprattutto, e per sempre, di Troisi, che lo interpretò ed idealmente lo diresse, “firmandolo”, sia pur non ufficialmente, con Michael Redford.

Protagonisti della serata Mariano Rigillo e Anna Bonaiuto, che con i compianti Philippe Noiret, nei panni di Neruda, e Renato Scarpa, furono tra gli interpreti principali della pellicola, che portò alla ribalta nazionale un’allora sconosciuta, bellissima ed intensa Maria Grazia Cucinotta, presente in video  con un saluto registrato agli ospiti.

A Cloris Brosca il compito di interpretare le più belle liriche del film, su tutte “Nuda”, la poesia che Neruda scrisse per la  moglie e che “Il postino” Troisi dedica nel film all’amata Beatrice, suscitando commozione e spasimi.

In platea, Anna Teresa Rossini, attrice teatrale e cinematografica, anch’ella impegnata sul set con Troisi, in altre produzioni per il grande schermo.

 Alla conversazione, guidata da Francesco Della Calce, giornalista e critico cinematografico, con Susy Amoruso, presentatrice ed attrice, hanno preso parte Gerardo Ferrara, docente di Scienze Motorie, che di Troisi fu la controfigura nelle scene più faticose, l’amico di una vita Alfredo Cozzolino, l’attore Carlo Di Maio, e poi i produttori Gaetano Daniele e Lello Saragò ed il critico Roberto Conte.  Aneddoti, sorrisi, amarezze, battute ed indimenticabili emozioni, il ricordo di “quella volta che Massimo…” , la filosofia malinconica di Troisi, che pur combattendo fino all’ultimo con la malattia cardiaca che lo affliggeva, volle realizzare “Il Postino” con il suo cuore e non con quello che gli sarebbe stato trapiantato se fosse sopravvissuto, hanno segnato il percorso della serata, preceduta, nel pomeriggio,  dalla presentazione del libro “Il Postino. Metafora di un’emozione” di Irene Cocco. Nelle ore precedenti, spazio dedicato al concorso per miglior testo teatrale, migliore sceneggiatura cinematografica, migliore scrittura seriale di fiction televisive del Premio Troisi, con premio speciale della Giuria del Master all’attrice Nunzia Schiano.


Il volume, che si avvale della prefazione di Giuseppina Scognamiglio, direttrice della collana Suggestioni, per la casa editrice Valle del Tempo, raccoglie diversi contenuti extra editoriali, scritti da attori e colleghi di Troisi, che hanno riflettuto sul film e sulla figura del suo interprete, cogliendo i risvolti psicologici ed il sentimento alla base dell’opera. 

A Mariano Rigillo, infine, è stato consegnato il Premio Massimo Troisi alla Carriera, statuetta realizzata dallo scultore Lello Esposito, da parte del Sindaco di San Giorgio a Cremano Giorgio  Zinno e dell’assessore alla cultura Pietro De Martino. A seguire la proiezione de “Il Postino”, a cura dell’Arcimovie.