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11/10/24

CAPUA (CE) - "Nova" di Marco Palasciano ed il "Teatro nel Teatro", verso un'insolita rilettura del "placito capuano" aprono il "FaziOpen Theatre"


di Maria Ricca

Primo spettacolo d’esordio, per la nuova edizione, la settima, della rassegna “FaziOpen Theatre”, edizione 2024-2025. L’esordio, per la sezione “Teatri di Innovazione” è affidato domenica 13 ottobre, alla 19, a Palazzo Fazio, all’ Accademia “Palasciania” di Capua (CE), che presenterà “Nova”, sottotitolo “Sao ko kelli celi unqua li possette”. Autore di testo e musiche, regista, interprete principale, con Gaetano Riccio e Luca Pellegrino, è Marco Palasciano.

Tema sarà il  Teatro nel teatro”, per un’opera “che parla di sé stessa e si conclude con l’inizio della sua messa in scena, “Nova” ha un titolo latino da leggersi sia come plurale neutro – “cose strane, singolari” – sia come allusione alla Capua nova fondata dai longobardi nell’856, e che nel 960 fu palco d’una celebre contesa dai cui vili motivi si dissocia il sottotitolo Sao ko kelli celi unqua li possette neuno. Sempre a Capua ma piú di mille anni dopo, nel 2019, Marco Palasciano è incaricato di realizzare una commedia sul placito, come desiderato da Andrea Vinciguerra, compianto presidente dell’Associazione Capuanova. Seguono cinque anni di tortuosa elaborazione, fra cambi di rotta dettati dai piú impreveduti influssi, acme una momentanea fase d’euforia cognitiva. (…) Per ora ci si limiterà a tentare di dare un senso a Capua, e al suo costituire non solo il luogo di battesimo del volgare italiano ma anche lo scenario d’altri eventi seminali a vari livelli, nonché il presunto capolinea d’una “linea filosofale” PPPPP che partendo dall’Egitto di Ptahhotep – primo filosofo della storia – attraversa i territori della Crotone di Pitagora, dell’Elea di Parmenide e della Nola di Philippo Bruno. E pur se tutto un tale dialogo (fra P., interpretato da lui stesso, e i Sagredo e Simplicio di turno) non fosse piú d’un gioco, o un folle sogno, che dire del teatro in generale? E che dire del cosmo? La sua natura non è forse quella, alla fine, d’un gioco/teatro/sogno?”.

Un appuntamento tutto da scoprire, dunque. In chiusura di performance vi sarà il consueto spazio di dialogo tra attori e pubblico, nel segno dell’approfondimento e del confronto.