di Maria Ricca
TEATRO - "Ogni promessa è debito", il titolo dello spettacolo. E non delude, infatti, Vincenzo Salemme, rinnovando al Teatro Romano di Benevento, colmo fino all'inverosimile, il suo patto quarantennale con il pubblico, chiudendo la rassegna Città Spettacolo con l'irresistibile pièce che è già in cartellone quest'inverno al "Diana" di Napoli e poi sarà in giro per il Paese. Quasi due ore e mezza di ininterrotti sketches, cuciti in un'unica opera, in cui il drammaturgo e regista, affiancato dai suoi fedeli, splendidi comprimari, non si è risparmiato un attimo, riuscendo a conquistare anche gli spettatori più scettici.
Ma non c'è considerazione radical chic che tenga di fronte all'innegabile talento dell'interprete partenopeo, di origini flegree, che ha saputo realizzare ancora un allestimento interessante, attingendo alla tradizione del teatro napoletano, innovandolo con invenzioni personali ed autocitandosi ogni tanto, riprendendo fortunate intuizioni di suoi lavori precedenti. Il pubblico ha risposto alla grande, applaudendo e ridendo ad ogni battuta, fino alla scena finale, in cui ha praticamente dialogato con l'Autore, interagendo con lui direttamente.
In chiusura di serata l'assegnazione a Vincenzo Salemme del Premio Gregoretti da parte della famiglia dell'indimenticato scrittore e giornalista, che fu il primo direttore di Città Spettacolo, con il saluto finale di quello attuale Renato Giordano e del Sindaco Mastella, che ha concluso la settimana del Festival, sottolineandone la buona riuscita. Salemme ha ringraziato il pubblico, dichiarandosi entusiasta dell'accoglienza ricevuta e, scherzando con il Sindaco, affermando sentitamente di non essere venuto a Bn Città Spettacolo solo per amicizia, anzi. Applausi finali meritatissimi.