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15/09/14

BENEVENTO - "Sognando Gershwin", magia struggente e suggestiva al Teatro Romano


Tosca d'Aquino e l'Orchestra
di Maria Ricca

“Some day he'll come along, The man I love. And he'll be big and strong, The man I love.  And when he comes my way, I'll do my best to make him stay…”. Semplici ed intense le parole di una canzone fra le più belle mai scritte. D’atmosfera la melodia che le accompagna. George Gershwin,  l’autore.
E’ toccato a Tosca D’Aquino, in nero lungo e sciarpa color arancio, la voce arrochita al punto giusto, introdurre il pubblico alla magia del ricordo di uno fra i più grandi compositori mai vissuti.  Magia allo stato puro, dunque,  anche qui  per  Città
Il pubblico
Spettacolo che, domenica 14 settembre, al Teatro Romano, ha offerto la sua “prima” mancata, quella del giorno 5, saltata per  colpa della pioggia.  Ma i volenterosi spettatori di quella sera, hanno potuto ben assaporare, domenica, l’atmosfera creatasi in scena per “Sognando Gershwin”, l’opera musical-teatrale che ha inteso  ricostruire la parabola esistenziale dell’artista newyorkese, a partire dagli esordi, passando per l’affermazione internazionale, fino alla prematura ed imprevedibile sua scomparsa, nel 1937.
Musica, soprattutto musica, naturalmente, quindi, a far da protagonista al Teatro Romano, con la splendida orchestra del Conservatorio, che ha saputo ricreare alla perfezione l’atmosfera dei ruggenti Anni Venti. A partire dal primo capolavoro , la “Rapsodia in blu”, su arrangiamento di Aldo Bassi, direttore e tromba solista, perfettamente eseguita da un ensemble di veri professionisti che è un orgoglio sapere provenienti dal nostro Conservatorio. La melodia fu suggerita all’Autore, incredibilmente, dal frastuono e dai suoni metallici del treno, ricomposti in una perfetta alchimia, esaltata dalla versione jazz offerta dai musicisti in scena.
In platea, nella cavea, sul palco, a dar vita ai personaggi evocati dalle melodie di Gershwin, i giovani attori dell’Accademia d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”  che, di volta in volta, sono stati protagonisti delle melodie, interpretate dalle cantanti in scena, fino a diventare, fra l’altro, Porgy e Bess dell’ambizioso melodramma di Gershwin, considerato l’opera americana più importante del XX secolo.
 “Summertime”,  l’aria più famosa eseguita, su testo di Ira Gershwin, il talentuoso fratello del musicista, che contribuì in maniera importante al successo di quest’ultimo. Determinato, peraltro, dalla trasversalità delle sue composizioni, apprezzate per le tecniche classiche, fra cui fughe e cambi di tonalità, mescolate appunto alle sonorità della musica jazz.
Finale coinvolgente con “I got Rhythm” e le voci soliste di Marianna Scrima e Katia Cioffi, che hanno brillantemente suggellato una serata di grandi emozioni, preparata con cura e professionalità. Una perfetta, seppur mancata per un soffio,  “ouverture” di qualità , per l’esordio di un Festival che, se messo in scena in quella data, avrebbe probabilmente ben predisposto spettatori e critica anche per gli appuntamenti successivi, e che ha confermato la voglia di sperimentare e di crescere, nel segno della qualità, del Conserva torio sannita. Applausi infine per tutti e il ringraziamento affettuoso di Tosca D’Aquino alla città ospite della rassegna.