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06/11/16

LIBRI - “Psiche e mondi sottili”, di Francesco D’Alessio: presentazione e dibattito sulle potenzialità della mente e dell’animo umano

di Maria Ricca

Una serata interessante e ricca di spunti di riflessione ha offerto l’opportunità ad appassionati indagatori delle potenzialità della mente e dell’animo umano di analizzare i contenuti di “Psiche e mondi sottili”, indagine sul paranormale, autore Francesco D’Alessio.
Nell’auditorium della Chiesa del Carmine, in Tufara, dopo l’interessante introduzione di don Albert Mwise, si è sviluppato un interessante dibattito su temi filosofici, esoterici, teologici, animato dagli interventi dell’Autore e dello psicologo e psichiatra
Marcello Di Pinto.  
Tanti e tali sono, infatti,  gli interessi di Francesco D’Alessio, appassionato del mistero e dell’insolito, libero pensatore, e di psicologia, parapsicologia, fisica, biologia, esoterismo, Yoga, mitologia, teologia.
Il contributo dell’esperienza clinica del dottor Marcello Di Pinto ha offerto indispensabile supporto allo svolgersi del dibattito, che ha toccato i vari punti del libro, rivolto non solo
agli addetti ai lavori, ma anche agli appassionati e ai semplici curiosi, data la sua estrema chiarezza espositiva.
L’opera analizza in cinque capitoli tutti gli elementi attraverso cui l’indagine si sviluppa.
Si passa ad illustrare il sistema dei “chakra”; il “mito dell’aura”; l’”Energia universale”; “Kundalini-Una leggenda sepolta nella coscienza”; fino al capitolo conclusivo, appunto, “Meditazione e psiche”, in cui dimostra che la mente, unita alla forza di volontà, può
compiere ogni prodigio.
L’obiettivo di Francesco D’Alessio è trovare il filo conduttore di ogni sapere umano e unificarlo, poiché è convinto che molti misteri, leggi e dinamiche del mondo potranno essere svelati solo procedendo in questo modo.Infatti un tempo, ritiene D’Alessio, esisteva  un sapere unico ed universale che nel corso dei secoli è andato frammentandosi e delineandosi nelle discipline attualmente conosciute.
Solo ritrovando, appunto, quel filo conduttore, potrà finalmente emergere il potenziale latente umano di cui è un assiduo ricercatore.
Anche l’uomo, come il sapere, va considerato nella sua piena interezza, poiché non è solo corpo o solo emozioni, ma un essere multidimensionale, che si esprime attraverso una varietà di sfaccettature strettamente interconnesse.

I “Mondi sottili” di cui parla D’Alessio sono  realtà sovra fisiche, percepibili dalla nostra psiche, attraverso  organi di senso sottili, presenti in noi, ma non allenati a questo tipo di percezioni. 
Chiunque, dunque, può sviluppare la capacità di sentire questi mondi, se desidera farlo, attraverso un allenamento e una preparazione specifica, che prevedono precise tecniche meditative. Le meditazioni di cui parla D’Alessio possono essere “mantriche”, “contemplative”, “analitiche”, sono “azione senza agire”, “esperienza di sé”, e trascendono la mente ed il cuore, conducendo l’ “io” a connettersi con il flusso dell’esistenza e a divenire una cosa sola con il cosmo.
D’Alessio  si propone di spiegare, nella maniera più scientifica e concreta possibile proprio  l’utilizzo delle  tecniche meditative per migliorare la vita di tutti i giorni e ritrovare l’equilibrio psico-fisico, il connubio uomo-divinità,  il giusto approccio io-mondo.”
Laddove si crea squilibrio psico-fisico, però, si crea anche malattia. E dunque recuperare la salute, vuol dire ritrovare questo equilibrio.
Come fare a ritrovare questo equilibrio?
A questo punto entra in campo la figura di Pier Luigi Ighina, scienziato non riconosciuto ufficialmente tale, assistente di Marconi, a cui D’Alessio dedica alcune pagine.
Ighina sostiene che in ciascuno di noi giace in letargo una speciale forma di energia, e il benessere globale è dato dal fluire incessante di questa energia,  in canali cosiddetti “meridiani”.
Alterazioni nel campo elettrico producono alterazioni nel campo magnetico che conducono a squilibri organici e cellulari.
Per ripristinare l’equilibrio perduto e ritrovare la salute, diceva Ighina, poteva tornare utile un trattamento magnetico, volto a ricreare una condizione fisico-psichica favorevole.
E così Ighina inventa una “poltrona magnetica”, che irradiava atomi magnetici regolabili, tramite pulsazioni di luce, finalizzate alla cura di ogni malattia.
In ciascuno di noi, diceva Ighina, giace in letargo una speciale forma di energia.
Inutile sottolineare lo scetticismo della comunità scientifica ufficiale, anche se tali conoscenze sono state poi, peraltro,   sfruttate anche da tecniche mediche di riconosciuta efficacia, come l’ agopuntura, che si avvale di apparecchiature elettroniche per tracciare i meridiani e i punti di “bloccaggio”, ovvero le cavità in cui vengono inseriti gli aghi, per ripristinare il flusso corretto dell’energia.
Questa energia, detta QI dai Cinesi,  è una forza quiescente presente in ciascuno di noi.
La tradizione mistica indiana, la definisce “Kundalini”,  potere cosmico, che non ha forma, poiché è un potenziale spirituale.
Risvegliare la Kundalini, significa risvegliare un potenziale presente in ciascuno di noi, unire di nuovo terra e cielo e recuperare, come si diceva,  l’equilibrio psichico-energetico-spirituale, di cui beneficia anche il corpo.
Accanto alla poltrona per trattamenti magnetici, Ighina realizzò il dispositivo per il controllo meteorologico e la valvola antisismica.
In particolare, secondo Ighina anche il terremoto sarebbe determinato dalla rottura del rapporto di forza tra l’energia positiva del sole, bloccata e riflessa dalla terra, che è energia negativa.
Una rottura di campo magnetico, di “colla magnetica”, prodotta dall’uso smodato che l’uomo fa di energia nucleare, dispositivi come telefoni, eccetera, produrrebbe il  terremoto.
Per ripristinare l’equilibrio, ancora una volta, bisogna unire di nuovo i  due principi, le due energie, che sono uguali. Ciò, appunto,  grazie alla valvola antisismica.
Infine, D’Alessio cita le esperienze dell’olandese  Wim Hof, detto l’Iceman, l’uomo di ghiaccio, l’unico a conseguire almeno 20 record mondiali, fra i quali resistere 1 ora, 52 minuti,  49 secondi, all’interno di una vasca con blocchi di ghiaccio, scalare l’Everest in pantaloncini, corti e correre per 40 km al Circolo Polare Artico.
Ancora un esempio di come la forza della psiche e della meditazione e la capacità della mente di controllare il corpo, non essendo i due elementi disgiunti, ma uniti, come abbiamo visto.
Questo libro, dunque, non è, secondo l’Autore, che un punto di partenza, ed è stato scritto  perché tutti si confrontassero con questi concetti e per fornire  una sorta di “trampolino” di lancio per nuove idee e ricerche.