In scena "I Modestissimi", che dirige con Michele Pietrovito
di Maria Ricca
Ad animare “Una
domenica bestiale”, articolata in realtà in due serate, mercoledì 22 e giovedì 23 maggio, al Teatro Massimo, saranno “I Modestissimi”, il gruppo teatrale del CTP
dell’IC 3° Benevento, diretto da Leucio Antonio Travaglione. Ne parliamo con Donatella Loffredo, autrice,
regista, interprete, anima del gruppo, con Michele Pietrovito, regista ed
operatore culturale, sin dalla fondazione.
- Come nasce “Una
domenica bestiale”?
“Ogni
riferimento…. è puramente casuale”, dice il sottotitolo. E in questa commedia divertentissima
giochiamo in maniera sottile con quello che sta accadendo a livello politico in
Italia. E’ la storia di Antonio, impiegato comunale, che passa gran parte della sua vita a spiare
un collega dirimpettaio il quale, pur con la sua stessa mansione ed il suo
stesso stipendio, vive una vita da nababbo». Tutto il ricavato, coperte le
spese, va alla “Misericordia”.
- Chi sono i
“Modestissimi”?
I protagonisti di
un’avventura straordinaria, che mi piace
narrare da quando è partita. Mi muovo in campo artistico da tempo, ma, intorno
al 2000, al terzo circolo, dove insegno da trent’anni, l’allora dirigente Raffaele Mignone mi
propose di creare un corso di teatro per adulti, con il CTP, Centro
Territoriale Permanente. Da subito si è
formato un gruppo affiatato. Siamo andati in scena con un inedito Fo e il
giudizio è stato proprio positivo. Ogni anno il gruppo si rinnova. L’età media
va dai 18 ai…78 anni. Noi offriamo
spettacoli leggeri, frivoli, in cui si gioca con l’ ironia, si mettono in scena
personaggi che poco si discostano da chi incontriamo nella vita, offrendo due
ore di risate. Ci si diverte con semplicità
- Parliamo di te.
Da cosa parte la tua avventura artistica?
“Amo
definirmi una persona con una mente creativa.
Mi piace far tante cose, non c’è un settore specifico che amo esplorare. Nasce
con me. La vena artistica ce la portiamo dalla nascita, dal DNA. Nella vita si
può perfezionare quello che già si possiede. E, infatti, vengo da una famiglia
di artisti.”
- Le tue fonti
ispiratrici?
“Sono il mondo,
la gente che mi passa accanto. Le persone sono meravigliose, a volte fanno cose
inconsapevolmente straordinarie. Attingo
da tutto ciò che vedo nella mia vita.”
“Lavoro sul
vetro. I miei sono quadri di arredamento, moderni. Sono quasi sempre gioiosi,
in rosso, giallo, arancione. Quando scrivo, però, mi capita di produrre in momenti di sconforto e malinconia. “
- Con “I
Modestissimi” avete realizzato anche la prima “ sit com” sannita, “Il portinaio
del condominio”…
“Sì, la prima sit
com nata nel Sannio, più di 40 persone coinvolte, per celebrare una figura che esiste in molti palazzi al Sud, il
portiere, ed incarna il tipo della persona saggia. L’attore Carmine Rich
Ricciolino è il portiere. Tre anni
fa, forti di un’amicizia nata da una
vita, abbiamo deciso di aprirci a questa avventura artistica. Lui aveva scritto
un soggetto avente per protagonista un portinaio, io avevo in mente di
ambientare una storia in un condominio e così…Le prime puntate sono state un
esperimento, ricche di imperfezioni,
tipiche di quando ci si incammina per la
prima volta lungo un sentiero sconosciuto. Abbiamo deciso di aprire gli spazi angusti
della sit com a molte location e poi le idee sono venute man mano. Molte
persone ci hanno chiesto di partecipare, tutte a titolo gratuito, non abbiamo
avuto alcun finanziamento. “
- Con Pietrovito
avete realizzato anche alcune produzioni
cinematografiche?
“Beh, noi
praticamente “divoriamo” film, adoriamo il cinema. E così, parallelamente al
teatro, abbiamo cominciato anche a
lavorare come esperti di cinema nelle scuole . Abbiamo realizzato opere
sul bullismo, la miseria, l’ intolleranza. E’ nato così “Batti cinque”, “corto” che ci
ha dato soddisfazioni enormi, protagonista il calciatore del Benevento
Shanghai, poi scomparso prematuramente.
Abbiamo vinto con quel lavoro il premio Giffoni, il Premio Troisi, e siamo stati a Capalbio e a Venezia. Con il corto “Lasciateci giocare” sui
bambini-soldato , abbiamo avuto un riconoscimento (e premiati da Samuele Bersani) anche da “Amnesty International”. Inoltre abbiamo realizzato “corti” sul tema
della diversabilità e lavorato molto con i bambini delle scuole, che hanno
interagito in video con i cartoons, in splendidi quadretti animati.
-Progetti futuri?
"Sono nel cast de “Il
Giovane Padre Pio”, diretto da Claudio Insegno, di cui sono aiuto regista,
su musiche di Antonio Coppolaro. Poi
parteciperò al loro nuovo musical “Il
Santo e la Strega”. Con Pietrovito continueremo l’avventura con “I
Modestissimi” e produzioni video con le scuole. Poi sto scrivendo un libro,
“Oltre le parole”. Poiché per 25 anni il mio mondo è stato quello della
diversità, essendo stata insegnante di sostegno, il protagonista sarà un uomo che ha delle
difficoltà di relazione. E sto scrivendo canzoni, una su musica di Coppolaro,
poi un’altra con musica di Claudio Massimo e l’altra ancora...Vedremo."