PARLIAMO DI...


21/05/13

L'INTERVISTA - Donatella Loffredo, una vita per l'arte, in scena il 22 e 23 maggio con "Una domenica bestiale"


In scena "I Modestissimi", che dirige con Michele Pietrovito

di Maria Ricca

Ad animare “Una domenica bestiale”, articolata in realtà in due serate, mercoledì 22  e giovedì 23 maggio,  al Teatro Massimo, saranno  “I Modestissimi”, il gruppo teatrale del CTP dell’IC 3° Benevento, diretto da Leucio Antonio Travaglione.  Ne parliamo con Donatella Loffredo, autrice, regista, interprete, anima del gruppo, con Michele Pietrovito, regista ed operatore culturale, sin dalla fondazione.
- Come nasce “Una domenica bestiale”?
“Ogni riferimento…. è puramente casuale”, dice il sottotitolo.  E in questa commedia divertentissima giochiamo in maniera sottile con quello che sta accadendo a livello politico in Italia. E’ la storia di Antonio, impiegato comunale,  che passa gran parte della sua vita a spiare un collega dirimpettaio il quale, pur con la sua stessa mansione ed il suo stesso stipendio, vive una vita da nababbo». Tutto il ricavato, coperte le spese, va alla “Misericordia”.
- Chi sono i “Modestissimi”?
I protagonisti di un’avventura  straordinaria, che mi piace narrare da quando è partita. Mi muovo in campo artistico da tempo, ma, intorno al  2000, al  terzo circolo, dove insegno  da trent’anni,  l’allora dirigente Raffaele Mignone mi propose di creare un corso di teatro per adulti, con il CTP, Centro Territoriale Permanente.  Da subito si è formato un gruppo affiatato. Siamo andati in scena con un inedito Fo e il giudizio è stato proprio positivo. Ogni anno il gruppo si rinnova. L’età media va dai  18 ai…78 anni. Noi offriamo spettacoli leggeri, frivoli, in cui si gioca con l’ ironia, si mettono in scena personaggi che poco si discostano da chi incontriamo nella vita, offrendo due ore di risate. Ci si diverte con semplicità
- Parliamo di te. Da cosa parte la tua avventura artistica?
“Amo definirmi  una persona con una mente creativa. Mi piace far tante cose, non c’è un settore specifico che amo esplorare. Nasce con me. La vena artistica ce la portiamo dalla nascita, dal DNA. Nella vita si può perfezionare quello che già si possiede. E, infatti, vengo da una famiglia di artisti.”
- Le tue fonti ispiratrici?
“Sono il mondo, la gente che mi passa accanto. Le persone sono meravigliose, a volte fanno cose inconsapevolmente  straordinarie. Attingo da tutto ciò che vedo nella mia vita.”

- Dipingi anche?
“Lavoro sul vetro. I miei sono quadri di arredamento, moderni. Sono quasi sempre gioiosi, in rosso, giallo, arancione. Quando scrivo, però, mi capita di produrre  in momenti di sconforto e malinconia. “
- Con “I Modestissimi” avete realizzato anche la prima “ sit com” sannita, “Il portinaio del condominio”…
“Sì, la prima sit com nata nel Sannio, più di 40 persone coinvolte, per celebrare una  figura che esiste in molti palazzi al Sud, il portiere,  ed incarna il tipo della  persona saggia. L’attore Carmine Rich Ricciolino è il  portiere. Tre anni fa,  forti di un’amicizia nata da una vita, abbiamo deciso di aprirci a questa avventura artistica. Lui aveva scritto un soggetto avente per protagonista un portinaio, io avevo in mente di ambientare una storia in un condominio e così…Le prime puntate sono state un esperimento, ricche di  imperfezioni, tipiche di quando ci si incammina per la  prima volta lungo un  sentiero sconosciuto.  Abbiamo deciso di aprire gli spazi angusti della sit com a molte location e poi le idee sono venute man mano. Molte persone ci hanno chiesto di partecipare, tutte a titolo gratuito, non abbiamo avuto alcun finanziamento. “
- Con Pietrovito avete realizzato anche alcune produzioni  cinematografiche?
“Beh, noi praticamente “divoriamo” film, adoriamo il cinema. E così, parallelamente al teatro, abbiamo  cominciato anche a lavorare come esperti di cinema nelle scuole . Abbiamo realizzato opere sul  bullismo, la  miseria, l’ intolleranza.  E’ nato così “Batti cinque”, “corto” che ci ha dato soddisfazioni enormi, protagonista il calciatore del Benevento Shanghai, poi  scomparso prematuramente. Abbiamo vinto con quel lavoro il premio Giffoni, il  Premio Troisi, e siamo stati a Capalbio e a  Venezia. Con il  corto “Lasciateci giocare” sui bambini-soldato , abbiamo avuto un riconoscimento (e premiati da  Samuele Bersani)  anche da “Amnesty International”.  Inoltre abbiamo realizzato “corti” sul tema della diversabilità e lavorato molto con i bambini delle scuole, che hanno interagito in video con i cartoons, in splendidi quadretti animati.
-Progetti futuri?
"Sono nel cast de “Il Giovane Padre Pio”, diretto da Claudio Insegno, di cui sono aiuto regista, su  musiche di Antonio Coppolaro. Poi parteciperò al  loro nuovo musical “Il Santo e la Strega”. Con Pietrovito continueremo l’avventura con “I Modestissimi” e produzioni video con le scuole. Poi sto scrivendo un libro, “Oltre le parole”. Poiché per 25 anni il mio mondo è stato quello della diversità, essendo stata insegnante di sostegno,  il protagonista sarà un uomo che ha delle difficoltà di relazione. E sto scrivendo canzoni, una su musica di Coppolaro, poi un’altra con musica di Claudio Massimo e l’altra ancora...Vedremo."