PARLIAMO DI...


08/09/13

BN CITTA’ SPETTACOLO ed. 2013 – Intervista a Rosario Sparno, per “Raccontami Benevento”, performances ispirate alla storia cittadina

Rosario Sparno

Il concetto di passato e memoria, come identità ed unità


di Maria Ricca

Torna anche quest’anno il progetto di Giulio Baffi e Giovanni Petrone per performances d’attori ed autori ispirate alla storia di Benevento ed alle sue architetture. Ne parliamo con Rosario Sparno, attore e regista, autore della drammaturgia.
-Da dove deriva  l’idea di “Raccontami Benevento”?
“Siamo partiti da luoghi scelti. Il Teatro Romano e la Cattedrale. L’anno scorso l’esperienza al Cimitero dei Morticelli, che nemmeno molti beneventani conoscevano, è stata straordinaria. I due luoghi di quest’anno, il Teatro Romano, con “Adriano” (ieri il debutto, sabato 7 settembre, ore 17, oggi domenica 8 settembre, ore 12) e “Pensa”, alla Cattedrale di Benevento (domenica 15 settembre, ore 16 e 18) sono uniti dal concetto di passato e di memoria, come identità ed unità.”
-Da dove sono tratti i testi?
“Per raccontare “Adriano” abbiamo fatto parlare una schiava, interpretata dalla valida Tina Femiano (al violino Aurora Sanarico), ripescando dalle “Memorie” della Yourcenar. La schiava si infervora nel descrivere l’Imperatore e il suo rapporto con Antinoo.
 Quanto a “Pensa”, sono ancora partito dal concetto di identità, eternità, memoria. Benevento fu colpita dal bombardamento della guerra del ’43, con il Palazzo Zoppoli, dove c’era lo studio Pensa. E allora grazie alla testimonianza di uno dei Pensa, partendo da quell’archivio fotografico , lì alla Cattedrale, nei sotterranei, si ricorderà Benevento e quello che fu. Protagonista sarà Peppino Mazzotta. 
-Teatro, recitazione, qual è il ruolo di questo genere artistico nel momento attuale, per i giovani, soprattutto…
 “Innanzitutto, per me, non c’è assolutamente differenza fra generazioni, rispetto all’importanza di accostarsi a questo genere. Il Teatro non deve comunque essere considerato in funzione educativa, ma solo in qualità di “specchio”, perché semplicemente riflette la realtà che vede. E’, quindi,  un invito in maniera leggera a fermarsi un attimo a riflettere. Perché si va troppo di corsa e si perde la memoria.”
- La funzione sociale del Teatro, insomma.
“Sicuramente io lo inserirei come materia di studio nelle scuole, perché insegna ad interagire con gli altri nel modo  migliore, senza competizioni, ma nello sforzo per un obiettivo comune.”
- A proposito di giovani e di teatro, che ne pensa del proliferare di “scuole di recitazione”? Ma non è tutta questione di talento, se uno sa stare in scena?
“Certo, alla base c’è sempre il talento, il diamante grezzo, che poi la scuola può e deve raffinare. Ma se non c’è il diamante, come si fa? Certo in giro c’è tanta… bigiotteria e tanti maestri improvvisati, per fare business, però non si può generalizzare.”

Per accedere a “Raccontami Benevento” (numero massimo di spettatori è 40)  occorre prendere in loco il ticket gratuito, un’ora prima dello spettacolo.


Tutto il programma della rassegna è sempre disponibile sul sito: www.cittaspettacolo.it