Enrico Bonavera in ...azione |
di Maria Ricca
Più che uno spettacolo
teatrale, una “masterclass”, quella che Enrico Bonavera ha
regalato al folto pubblico di una tiepida ed umida serata di
febbraio, al Mulino Pacifico.
La Solot di Benevento ha
accolto nella sua “Obiettivo T”, la rassegna teatrale promossa
dalla Compagnia Stabile, la sapienza artistica di colui che fu
allievo di bottega di Ferruccio Soleri, l' “Arlecchino” di
Strehler ed oggi è il massimo interprete del genere della Commedia
dell'arte, che ha portato in tutto il mondo.
Enrico Bonavera illustra "I segreti di Arlecchino" |
“I segreti di
Arlecchino” Enrico Bonavera li ha rivelati anche al pubblico
beneventano in un recital, attraverso il quale ha ripercorso
l'evoluzione della storia dell'arte, con i personaggi caratteristici
delle messinscene tipiche di quel genere.
Il baule dell'attore |
“E' scomparsa la
“commedia dell'arte”, come la si intendeva un tempo – ci hadichiarato Bonavera, in una breve intervista prima dello spettacolo –
ma si è “infilata” in mille modi e in mille rivoli, animando le
gag comiche di film e telefilm di oggi.
Certo il teatro è ben
altra cosa, e quando lo spirito artistico è vivace, bastano una
seggiola ed un baule a fare da arredo scenico, non serve altro.”
Cosa può insegnare ai
giovani un genere ormai antico? “Sicuramente tanto – ha chiuso
Bonavera, docente al DAMS e nel 2009 a Benevento, ad “Universo
Teatro”, per uno stage - anzi sarebbe bello se si prendesse
l'abitudine a venirvi con la famiglia per la sua funzione didattica e
per crescere tutti insieme attraverso la qualità.”
Quella che gli ha
consentito di vincere l' “Arlecchino d'Oro” a Mantova, come
accadde a Marcel Marceau, a Dario Fo e, naturalmente, al suo
“mentore” Ferruccio Soleri.