Gli attori di Teatro Studio |
La sapiente regia di Massimo Pagano ha valorizzato i giovani talenti
di Maria Ricca
Giovani studenti davanti al mito. Con l’umiltà e la
semplicità dei neofiti hanno accettato di mettersi in gioco senza riserve gli
allievi del gruppo Teatro Studio della Solot, impegnati sabato 14 giugno nel
saggio di fine anno accademico. “Eduardo, l’altro”, nel trentennale dalla scomparsa del maestro partenopeo, al
Mulino Pacifico, ha consentito ai
ragazzi di cimentarsi nei brani più famosi del repertorio, con un’attenzione
speciale alle figure cosiddette minori, quelle che salgono alla ribalta in
piccoli camei, significativi però, nell’economia di ciascuna opera, poiché
Eduardo, è noto, nulla lasciava al caso. Così, gli studenti del corso, su
scenografia essenziale, dotata solo di un attaccapanni, ed in calzamaglia nera,
a simboleggiare la neutralità e la necessaria versatilità dell’attore, hanno indossato via via giacche, cappelli,
scialli e fazzoletti , per rievocare i personaggi di “Napoli Milionaria”, “Non
ti pago!”, “Questi fantasmi”, senza risparmiarsi nelle interpretazioni , sfilando
via via, dinanzi agli spettatori.
Una scena di "Napoli Milionaria" |
I brani delle opere teatrali sono stati intervallati dalle più note poesie di Eduardo, dall'interpretazione dello stesso regista Massimo Pagano, voce e chitarra, di "Uocchie c'arragiunate!" e dalla voce registrata del Maestro, sull'emozione che prende l'attore ogni volta che va in scena. Fino all’esplosione conclusiva:, con “Pulecenella, sapite chi è?” degli otto
giovanissimi in scena, alle prese con la definizione di certa napoletanità,
negli atteggiamenti tipici e nelle movenze.
Benedetta Iele, Gaia Casillo, Flaminio Muccio, Marika Porcaro,
Nicolèta Reveruzzi, Lidia Tangredi, Enrico Torzillo, Carlotta Verdile sono stati tutti applauditissimi, come il loro
regista Massimo Pagano, che ha saputo guidarli con sapienza ed intuito,
mettendo in gioco anche le proprie emozioni di attore. “Un impegno a cui i ragazzi –ha dichiarato
quest’ultimo, prima dell’inizio della performance – si sono sottoposti di buon
grado, appassionandosi giorno dopo giorno, sempre più, alle personalità e alle
azioni proposte in scena, consci dell’universalità dei temi proposti.”
Gli attori con il regista Massimo Pagano |
“I giovani attori hanno affrontato Eduardo come fosse Shakespeare o un altro autore “straniero” –
ha invece ricordato Antonio Intorcia della Solot – poiché, a differenza della
nostra generazione, che è cresciuta
teatralmente con i classici come “Natale in Casa Cupiello”o “Filumena
Marturano” , poco conoscevano questa
drammaturgia. Ma ciò forse ha favorito
un approccio più vero ed essenziale al testo e un coinvolgimento non scontato o
stereotipato.” “Certo i tempi sono
cambiati e i ragazzi che vent’anni fa si
iscrivevano a Teatro Studio avevano atteggiamenti e desideri molto diversi – ha confermato infine Michelangelo Fetto – Ma è la società
che è cambiata tanto. L’entusiasmo, però, quello è rimasto lo stesso ed in
futuro ci attendono molte novità nella didattica. Anche la riconferma di un
corso teatrale per adulti che volessero avvicinarsi all’arte del palcoscenico,
per conoscerla ed apprezzarla meglio.”