“Forte e fragile…” proprio come
in “Nello Specchio”, una delle sue più intense interpretazioni,Nathalie Giannitrapani si è proposta al pubblico in tarda serata, un’ora di ritardo sulla “tabella di marcia”, all’Arco
del Sacramento, per la rassegna “Percorsi sanniti – Zona franca”.
Ma è valsa la pena aspettare, per
gustare la sua disinvoltura nel gestire i vari strumenti musicali, in
particolare l’amatissimo piano, e soprattutto la sua potente e graffiante vocalità da mezzosoprano, esaltata dai brani
in repertorio. Utile corollario alla suggestione offerta da una cantautrice
grintosa ed umile allo stesso tempo, la scenografia
nei toni accesi del rosso, come i suoi
capelli. Credibilità e carisma hanno caratterizzato le sue
interpretazioni, apprezzabili soprattutto dalla platea più vicina al
palcoscenico, mentre un po’ penalizzati dalla fragorosa sonorità sono stati gli
spettatori dei “piani alti” dell’emiciclo.
Comunque, la classe non è acqua
ed è emersa perfettamente, in particolare nei brani più famosi,
a cui Nathalie si è affidata con la sicurezza dell’esecuzione abituale,
formatasi in anni di gavetta. “Il mio canto libero” di Battisti, presentata a Sanremo,
e soprattutto “Il mare d’inverno” di
Ruggeri sono stati utile banco di prova per l’interprete, come il brano realizzato
in duetto con Battiato, “L’essenza”, “Sogno d’estate” con Raf, fino alla sua “In punta di piedi”,
con la quale incantò platea e giudici dell’edizione di “X factor” 2010, che
meritatamente vinse. Fu quel singolo che divenne "Disco d'oro", per i 15.000 downloads digitali che collezionò.
Più di un “bis” , in realtà nuove
esecuzioni, per Nathalie, in conclusione di serata e l’immancabile
ringraziamento al “Morgana” e ai suoi mèntori, ricordando ogni sua performance
nel locale e tutti coloro che hanno sempre creduto in lei. Applausi convinti, infine, sperando di poterne riapprezzare
presto le qualità .