Andrà
in scena, sabato 17 e domenica 18 gennaio, rispettivamente alle 21 e alle
18,30, "Human Parade n. 1", dell' autore e regista Antonio
Iavazzo, attore, Regista, Didatta e Formatore in Discipline Teatrali e
dello Spettacolo ed in Tecniche di Creatività, oltre che autore di Romanzi, Poesie, Testi Teatrali, Adattamento e Regia di Opere
Teatrali, Letterarie e Poetiche. Formatosi presso l’Accademia Drammatica del Teatro Bellini di Napoli, ed ha
approfondito il Metodo Stanislavskij e le tecniche attoriali dei grandi maestri
del Teatro Antropologico e di Sperimentazione. E’ stato protagonista in diversi
cortometraggi e lungometraggi e nella Fiction Televisiva Rai 3 “La Squadra”. Da
anni si occupa di Formazione e di Pedagogia Teatrale e tiene Corsi e Laboratori
tesi soprattutto alla promozione di forme e pratiche di Ricerca e di Linguaggi
Espressivi e Creativi Sperimentali.
Questa performance, al suo debutto in Campania, al Centro Teatro Spazio di San Giorgio a Cremano, laddove mosse i suoi primi passi d'attore Massimo Troisi, è la prima di una serie di carrellate di tipologie esistenziali e di archetipi di vite, ossessioni, caricature grottesche e prototipi di una umanità “border” ed estrema, ma con pieni riferimenti all’attualità più spiazzante e, in molti casi, di “delirante comicità”.
Lo spettacolo, a cura dall' Associazione “Il Colibrì” di Sant’Arpino (CE) e dal Centro Musicale “Pro Arte” di Piedimonte Matese (CE), presenta uomini e donne, fratelli e sorelle nell’Arte: personaggi ed interpreti di una realtà ai limiti dell’ordinario, uniti da uno smascheramento di “topos” umani visionari e provocatori. Si espongono, si raccontano in un momento della loro vita particolare, scaturendo un misto e una mescolanza di comicità corrosiva, fantasia, invenzioni grottesche e graffianti, e non di rado momenti di pura, raffinata, effimera tenerezza, fragilità umane, che tra un sorriso e una lacrima rivelano un’autoironia che alimenta la loro speranza di vita di fronte ad una realtà bella, ma anche, delle volte, amara e acre. Fratelli e sorelle, uniti nell’Arte, si scoprono in storie che rivelano una denuncia pittoresca di una condizione umana che vive spesso su un tragico malinteso esistenziale; legami di più tipologie antropiche, personaggi di vita non quotidiana, persi e ritrovati in un tragi-comico malinteso e sul ribaltamento di quelli che dovrebbero essere i paradigmi di relazioni, basate sulla dignità e sul rispetto del prossimo. Si parte dalla piccola – grande “umanità ” di “cechoviana” memoria con personaggi portati ad un iperrealismo dichiarato, ai limiti del cartoon e della caricatura. Si snodano poi, nelle varie performance, promesse non mantenute, negazioni, rivincite, rinunce e rivalse, che prendono vita da intrighi e imbrogli e da presuntuosi che credono di sapere ogni cosa, malintesi e ribaltamenti esistenziali, basati sulla dignità e sul rispetto del prossimo. In scena, con Iavazzo, ci saranno Giovanni Arciprete, Vincenzo Di Marco, Andrea Iacopino, Raffaele Iavazzo, Luigi Leone, Claudia Orsino, Angelo Rotunno. Assistente alla regia Alessia Gambella.
Lo spettacolo, a cura dall' Associazione “Il Colibrì” di Sant’Arpino (CE) e dal Centro Musicale “Pro Arte” di Piedimonte Matese (CE), presenta uomini e donne, fratelli e sorelle nell’Arte: personaggi ed interpreti di una realtà ai limiti dell’ordinario, uniti da uno smascheramento di “topos” umani visionari e provocatori. Si espongono, si raccontano in un momento della loro vita particolare, scaturendo un misto e una mescolanza di comicità corrosiva, fantasia, invenzioni grottesche e graffianti, e non di rado momenti di pura, raffinata, effimera tenerezza, fragilità umane, che tra un sorriso e una lacrima rivelano un’autoironia che alimenta la loro speranza di vita di fronte ad una realtà bella, ma anche, delle volte, amara e acre. Fratelli e sorelle, uniti nell’Arte, si scoprono in storie che rivelano una denuncia pittoresca di una condizione umana che vive spesso su un tragico malinteso esistenziale; legami di più tipologie antropiche, personaggi di vita non quotidiana, persi e ritrovati in un tragi-comico malinteso e sul ribaltamento di quelli che dovrebbero essere i paradigmi di relazioni, basate sulla dignità e sul rispetto del prossimo. Si parte dalla piccola – grande “umanità ” di “cechoviana” memoria con personaggi portati ad un iperrealismo dichiarato, ai limiti del cartoon e della caricatura. Si snodano poi, nelle varie performance, promesse non mantenute, negazioni, rivincite, rinunce e rivalse, che prendono vita da intrighi e imbrogli e da presuntuosi che credono di sapere ogni cosa, malintesi e ribaltamenti esistenziali, basati sulla dignità e sul rispetto del prossimo. In scena, con Iavazzo, ci saranno Giovanni Arciprete, Vincenzo Di Marco, Andrea Iacopino, Raffaele Iavazzo, Luigi Leone, Claudia Orsino, Angelo Rotunno. Assistente alla regia Alessia Gambella.