La scrittrice Melania Petriello e Nino Pascale di Slow Food interverranno alla manifestazione
Si affida
alla conduzione insolita e brillante di Dario Vergassola, il prossimo 30 aprile, ore 18, al San Marco di
Benevento, la presentazione dei dodici semifinalisti alla
69esima edizione del Premio Strega. Chi desidera intervenire alla serata potrà farlo, passando
al bookshop di Palazzo Paolo V, da lunedì 27 a mercoledì 29,
dalle 11 alle 13 e dalle 17 alle 19. Nino
Pascale, presidente nazionale di Slow Food e la giornalista e scrittrice
Melania Petriello, sanniti doc, discorranno, ciascuno dal proprio punto di
vista, della tradizione dell’antico riconoscimento. Scopo quello di collegare
il premio Strega all’Expò, nella consapevolezza che “la cultura – ha detto l’Assessore
comunale Del Vecchio, in sede di presentazione a Palazzo Paolo V – è cibo non solo per il corpo,
ma anche per la mente.” Sanniti sono anche gli autori del manifesto della 69
edizione del premio, ovvero Perino e Vele, come gli scenografi Italo Mustone e
Fabio Melillo. All’incontro di illustrazione dell'evento hanno
preso parte Alberto Foschini, Presidente di Strega Alberti e nel Comitato direttivo del premio e Stefano Petrocchi, direttore della Fondazione Bellonci. Com’è noto, dallo
scorso anno è stato istituito un “Premio Strega Europeo”, al
quale si è aggiunto un “Premio Strega Giovani”, che coinvolge le scuole (fra
cui il Liceo “Giannone” di Benevento). Dodici dunque i finalisti che
intereverranno: Vinicio Capossela, con “Il paese dei coppoloni” (Feltrinelli),
Mauro Covacich, con “La sposa”, Vins
Gallico con “Final cut” (Fandango) Fabio Genovesi, con “Chi manda le onde” (Mondadori), Nicola Lagioia, con “La ferocia” (Einaudi), Wanda Marasco, con “Il genio dell’abbandono” (Neri Pozza), Marina
Mizzau, con “Se mi cerchi non ci sono”
(Manni), Marco Santagata, con “Come donna innamorata” (Guanda), Clara Sereni, con “Via Ripetta 155” (Giunti), Paolo Zardi con “XXI Secolo” (Neo), Zerocalcare, con “Dimentica il mio nome” (Bao Publishing). Non
ci sarà, nel segno dell’anonimato, volutamente cnservato sin dagli esordi,
colui o colei che si nasconde (o forse no) sotto lo pseudonimo di Elena
Ferrante, con “Storia della Bambina perduta”.