Sarà dunque
trasmessa in streaming da Ntr24, sui siti
www.comune.benevento.it e www.premiostrega.it , la serata di domani, giovedì
30 aprile, alle 18, al Teatro San Marco, quando saranno presentati i dodici
scrittori candidati alla 69° edizione del Premio Strega, dall’attore e
scrittore Dario Vergassola.
Oltre ai
rappresentanti istituzionali, Sindaco Pepe ed Assessore Comunale alla Cultura
Del Vecchio, interverranno il Presidente di Strega
Alberti, Alberto Foschini, il Direttore della Fondazione
Bellonci, Stefano Petrocchi, il Presidente nazionale di Slow Food,Nino
Pascale e la giornalista e scrittrice beneventana Melania
Petriello.
L’opera dedicata
alla edizione 2015 del Premio Strega è affidata agli artisti Perino e Vele,
mentre le scenografia sono di Fabio Melillo e Italo Mustone.Vi saranno anche letture di poesie.
Alle ore 20.30 a
Palazzo Paolo V, a coronamento della serata dedicata al Premio Strega 2015, si
celebrerà la Giornata Internazionale del Jazz, istituita dall'Unesco nel
novembre del 2011. Il Conservatorio
di musica “Nicola Sala”, in collaborazione con il Circolo Culturale Manfredi,
con l'adesione della Città di Benevento e del Premio Strega, proporrà
l'esecuzione di canzoni americane jazz.
Molte le
polemiche che hanno accompagnato anche questa edizione del riconoscimento. La
spunta Elena Ferrante, con la sua “Storia della bambina perduta”.
Il secondo titolo più chiacchierato è
sicuramente “Dimentica il mio nome”, la graphic novel di Zerocalcare
candidata da Bao Publishing.
Romanziere non
ortodosso è anche Vinicio Capossela, noto ai più come cantautore ma già
autore di tre opere narrative.
Tra gli sfidanti
più papabili della favorita Ferrante si segnalano anche Mauro
Covacich per Bompiani e Nicola Lagioia per Einaudi.
Tra le novità di
quest’anno, il sistema di votazione. E’ stata
inserita quella che è stata presentata come clausola a tutela della
bibliodiversità, secondo la quale se nella Cinquina non è compreso almeno
un libro pubblicato da un editore medio-piccolo, si
procederà all'inclusione di quel libro che avrà ottenuto il maggior
numero di voti, determinando così una finale a sei candidati.
Non saranno ammessi gli e-book, nonostante
l’appello di Luca Fadda e la viralità del suo #Strega Digitale.
Ed ecco titoli e
temi dei volumi in concorso.
1. Il paese dei
coppoloni (Feltrinelli) di Vinicio Capossela
Presentato da Eva
Cantarella e Gad Lerner
Da dove venite? A
chi appartenete? Cosa andate cercando?” Così si chiede al
viandante-narratore nelle terre dei padri. Il viandante procede con il
passo dell’iniziato, lo sguardo affilato, la memoria popolata di
storie. E le storie gli vengono incontro nelle vesti di figure, ciascuna
portatrice di destino, che hanno il compito di ispirati accompagnatori.
Luoghi e personaggi
suonano, con i loro “stortinomi”, immobili e mitici, immersi in un paesaggio
umano e geografico che mescola il noto e l’ignoto. Scatozza “domatore di
camion”, Mandarino “pascitore di uomini”, la Totara, Cazzariegghio, Pacchi
Pacchi, Testadiuccello, Camoia, la Marescialla: ciascuno ragguaglia il
viandante, ciascuno lo mette in guardia, ciascuno sembra custode di una
verità che tanto più ci riguarda, quanto più è fuori dalla Storia. Il viandante
deve misurarsi, insieme al lettore, con un patrimonio di saggezza che
sembra aver abbandonato tutti quanti si muovono per sentieri e strade, sotto la
luna, nella luce del meriggio, accompagnati dall’abbaiare dei cani.
E poi ci sono la
musica e i musicanti. La musica da sposalizio, da canto a sonetto, la
musica per uccidere il porco, la musica da ballo per cadere “sponzati come
baccalà”, la musica da serenata, il lamento funebre, la musica rurale, da
resa dei conti. Vinicio Capossela ha scritto un’opera memorabile in
cui la realtà è visibile solo dietro il velo deformante di un senso
grandioso, epico, dell’umana esistenza, di un passato che torna a popolare
di misteri e splendori l’opacità del nostro caos.
2. La
sposa (Bompiani) di Mauro Covacich
Presentato da
Dacia Maraini e Sandro Veronesi
Diciassette
racconti nel segno della grande tradizione novellistica italiana – una linea
ideale che dal Decameron di Boccaccio porta fino ai Sillabari di Parise. Due
sconosciuti in attesa di sparare durante un safari umano. Un’artista vestita da
sposa che attraversa l’Europa in autostop. Un giovane sacerdote, ignaro del suo
futuro di papa, in un drammatico corpo a corpo con il desiderio. Gli attentati
compiuti nei supermercati da un tranquillo padre di famiglia con la passione
per gli esplosivi. Le peripezie di un cuore espiantato, in corsa verso la
seconda vita. Un uomo deciso a condividere la casa con un branco di lupi. Fatti
realmente accaduti che si fondono a invenzioni folgoranti e brevi digressioni
autobiografiche, come la lezione di frisbee al nipotino, nella quale affiora la
dolente sterilità di un’intera generazione che ha rinunciato ai figli per le
proprie ambizioni personali.
Presentato da
Serena Dandini e Roberto Saviano
Storia della
bambina perduta è il quarto e ultimo volume dell’Amica geniale, la saga
italiana che ha avuto più successo in questi anni, confermando l’autrice, già
conosciuta per i precedenti romanzi, come una delle massime scrittrici al
mondo.
Le due
protagoniste Lina (o Lila) ed Elena (o Lenù) sono ormai adulte, con alle spalle
delle vite piene di avvenimenti, scoperte, cadute e
“rinascite”. Ambedue hanno lottato per uscire dal rione natale, una
prigione di conformismo, violenze e legami difficili da spezzare. Elena è
diventata una scrittrice affermata, ha lasciato Napoli, si è sposata e poi
separata, ha avuto due figlie e ora torna a Napoli per inseguire un amore
giovanile che si è di nuovo materializzato nella sua nuova vita. Lila è rimasta
a Napoli, più invischiata nei rapporti familiari e camorristici, ma si è
inventata una sorprendente carriera di imprenditrice informatica ed esercita
più che mai il suo affascinante e carismatico ruolo di leader nascosta ma reale
del rione (cosa che la porterà tra l’altro allo scontro con i potenti
fratelli Solara).
Ma il romanzo è
soprattutto la storia di un rapporto di amicizia, dove le due donne, veri e
propri poli opposti di una stessa forza, si scontrano e s’incontrano,
s’influenzano a vicenda, si allontanano e poi si ritrovano, si invidiano e si
ammirano.
Attraverso nuove
prove che la vita pone loro davanti, scoprono in se stesse e nell’altra sempre
nuovi aspetti delle loro personalità e del loro legame d’amicizia.
Intanto la storia d’Italia e del mondo si srotola sullo sfondo e anche con
questa le due donne e la loro amicizia si dovranno confrontare.
4. Final
cut (Fandango) di Vins Gallico
Presentato da
Renato Minore e Luca Ricci
Final Cut.
L'amore non resiste (Fandango Libri) è l'ultima fatica dello scrittore
regginoVins Gallico, candidato allo Strega 2015. Una commedia brillante che
parla di ordine, confusione e liberazione, e diventa il ritratto parossistico e
ultramoderno di una generazione digitale incapace di affrontare vicinanza e
sentimenti.
5. Chi manda le
onde (Mondadori) di Fabio Genovesi
Presentato da
Silvia Ballestra e Diego De Silva
Ci sono onde che
arrivano e travolgono per sempre la superficie calma della vita. Succede a
Luna, bimba albina dagli occhi così chiari che per vedere ha bisogno
dell'immaginazione, eppure ogni giorno sfida il sole della Versilia cercando le
mille cose straordinarie che il mare porta a riva per lei. Succede a suo
fratello Luca, che solca le onde con il surf rubando il cuore alle ragazze del
paese. Succede a Serena, la loro mamma stupenda ma vestita come un soldato, che
li ha cresciuti da sola perché la vita le ha insegnato che non è fatta per
l'amore. E quando questo tsunami del destino li manda alla deriva, intorno a
loro si raccolgono altri naufraghi, strambi e spersi e insieme pieni di vita: ecco
Sandro, che ha quarant'anni ma vive ancora con i suoi, e insieme a Marino e
Rambo vive di espedienti improvvisandosi supplente al liceo, cercando tesori in
spiaggia col metal detector, raccogliendo funghi e pinoli da vendere ai
ristoranti del centro. E poi c'è Zot, bimbo misterioso arrivato da Chernobyl
con la sua fisarmonica stonata, che parla come un anziano e passa il tempo con
Ferro, astioso bagnino in pensione sempre di guardia per respingere l'attacco
dei miliardari russi che vogliono comprarsi la Versilia. Luna, Luca, Serena,
Sandro, Ferro e Zot, da un lato il mare a perdita d'occhio, dall'altro li
profilo aguzzo e boscoso delle Alpi Apuane.
6. La
ferocia (Einaudi) di Nicola Lagioia
Presentato da
Alberto Asor Rosa e Concita De Gregorio
Clara è
magnetica. Illumina le stanze in cui entra o le oscura, a seconda della
tempesta che l'accompagna. L'ultima volta che l'hanno vista viva, camminava
nuda nel centro della statale Bari-Taranto. Questa è la storia di due
giovinezze, una famiglia, una città, delle colpe dei padri annidate nella
debolezza dei figli, di un mondo dove il denaro può aggiustare ogni cosa fino
all'attimo preciso in cui è già troppo tardi. Al centro c'è un corpo di donna
chiuso nello sguardo di tutti quelli che hanno creduto di poterlo possedere, e
intorno l'abissale cruenta vanità del potere. Mobile e intenso, La
ferocia è un libro che costruisce un mondo - il nostro
7. Il genio
dell’abbandono (Neri Pozza) di Wanda Marasco
Presentato da
Francesco Durante e Silvio Perrella
Un Don Chisciotte
napoletano. E' questo Vincenzo Gemito, tra i più grandi scultori italiani
vissuti fra Ottocento e Novecento, del quale Wanda Marasco racconta le
avventure in quel viaggio nell'arte e nell'animo umano che è il romanzo 'Il
genio dell'abbandono', pubblicato da Neri Pozza, con cui è candidata al Premio
Strega 2015.
"Il tema fondamentale della vita di Gemito è la battaglia per l'arte e per
l'innocenza dell'arte" spiega la Marasco, autrice di romanzi e raccolte
poetiche fra cui 'L'arciere d'infanzia' con la prefazione di Giovanni Raboni
che ringrazia, insieme a Cesare Segre, anche nella nota che chiude questo nuovo
romanzo.
Figlio di nessuno, abbandonato sulla ruota dell'Annunziata, Gemito è un
reietto. Adottato da una popolana, fa il suo apprendistato nei vicoli, con il
pittore Antonio Mancini suo amico-nemico, e ha nove anni quando entra nella
prima bottega in cerca di maestri. "Ho seguito la suggestione fiabesca che
l'abbandono fosse per lui un'entità magica. In tutto il romanzo lo spinge con
grande passione agli accadimenti della vita. Il titolo è un ossimoro perché non
è detto che l'abbandono generi il riconoscimento della propria intelligenza e
passione. Di solito più si nasce in una situazione di disagio, meno si capisce
cosa si vuole essere nella vita" spiega la scrittrice che ha realizzato un
perfetto incastro tra invenzione e realtà storica.
8. Se mi cerchi non
ci sono (Manni) di Marina Mizzau
Presentato da
Umberto Eco e Angelo Guglielmi
Dopo il funerale
di Leonardo le due mogli, le figlie, le sorelle, il nipote, il cugino, una zia
e alcuni amici si ritrovano insieme, intrecciando il ricordo di lui con
barzellette e risate, conflitti e vecchie incomprensioni, equivoci e amori
incerti. Il gruppo di famiglia si riunisce nella casa dell'uomo, e poi al bar
per l'aperitivo, e poi in trattoria, tra divertenti siparietti e rivelazioni e
tenerezze conditi dal gusto dei protagonisti per le parole e, soprattutto, per
il cibo. Nel computer, ad ognuno di loro, Leonardo ha indirizzato una lettera
in cui rievoca storie e sentimenti della vita con lui e senza di lui. Manca
quella per la sua ex allieva, la voce narrante che ci accompagna nella
giornata, scioglie un rebus, svela ciò che (non) è accaduto con Leonardo.
9. Come donna
innamorata (Guanda) di Marco Santagata
Presentato da
Salvatore Silvano Nigro e Gabriele Pedullà
Come si può
continuare a scrivere quando la morte ti ha sottratto la tua Musa? È questo
l’interrogativo che, l’8 giugno 1290, tormenta Dante Alighieri, giovane poeta ancora
alla ricerca di una sua voce, davanti alle spoglie di Beatrice Portinari. Da
quel momento tutto cambierà: la sua vita come la sua poesia. Percorrendo le
strade di Firenze, Dante rievoca le vicissitudini di un amore segnato dal
destino, il primo incontro e l’ultimo sguardo, la malìa di una passione in
virtù della quale ha avuto ispirazione e fama. È sgomento, il giovane poeta; e
smarrito. Ma la sorte gli riserva altri strali. Mentre le trame della politica
fiorentina minacciano dapprima i suoi affetti – dal rapporto con la moglie
Gemma all’amicizia fraterna con Guido Cavalcanti – e poi la sua stessa vita,
Dante Alighieri fa i conti con le tentazioni del potere e la ferita del
tradimento, con l’aspirazione al successo e la paura di non riuscire a comporre
il suo capolavoro… È un Dante intimo, rivelato anche nella sua fragilità, e
nelle sue ambiguità, quello che Marco Santagata mette in scena in un romanzo
che restituisce le atmosfere, le parole, le inquietudini di un Medioevo vivido
e vicino. Il sommo poeta in tutta la sua umanità: lacerato dall’amore,
tormentato dall’ambizione, ardentemente contemporaneo.
10. Via Ripetta
155 (Giunti) di Clara Sereni
Presentato da
Massimo Onofri e Domenico Starnone
Via Ripetta: una
delle strade più centrali di Roma, in quello che è una sorta di triangolo d'oro
fra piazza del Popolo, piazza Navona e il Pantheon. Tutto chiaro? No, perché il
155 si trova nel piccolo tratto dopo l'Ara Pacis che tutti pensano appartenga
già a via della Scrofa: bisogna spiegarlo bene perfino a chi guida il taxi, se
è proprio lì che si vuole andare.
Un tratto fuori
fuoco nello stradario, e quella che si racconta qui è la storia fuori fuoco
degli anni fra il ’68 e il ’77, cominciati all'insegna dell'utopia libertaria –
compresa l'idea che per la libertà valesse la pena di stare a pancia vuota e di
vivere alla meglio in case che cadevano a pezzi – e sfociati nel terrorismo
prima, e poi nel riflusso del disimpegno, dei manager rampanti. Per i non
rassegnati, restava solo il tentativo di portare dentro i gruppi amicali, e
qualche volta dentro una famiglia che si pensava "nuova", la gran
massa di elaborazione ideale che via via si era andata producendo.
Una storia vista
con lo sguardo sghembo di chi ha vissuto da vicino molte cose senza mai esserne
del tutto al centro, e dunque con la possibilità di testimoniare –
dolorosamente – una memoria non ingabbiata. Ricordi in prima persona di anni
raccontati fin qui poco: perché il terrorismo non fu – come molti ritengono –
la conclusione logica di quanto il Sessantotto aveva seminato, ma fu invece la
sanzione drammatica della sconfitta di molte speranze, un lutto pungente per
chi aveva creduto e si era speso per farle germinare.
11. XXI
Secolo (Neo) di Paolo Zardi
Presentato da
Giancarlo De Cataldo e Valeria Parrella
In un imprecisato
futuro del ventunesimo secolo, un uomo percorre le strade di un’Europa
assediata dalla crisi e dalla povertà. Vende depuratori d’acqua porta a porta
fissando appuntamenti da desolati centri commerciali. Ogni giorno svolge il
proprio lavoro con dedizione e rigore avendo come unica ragione di vita sua
moglie e i suoi due figli.
Che sia un’intera
società ad essersi illusa o un singolo individuo, la forza d’urto di una
certezza che crolla dipende da ciò che si è costruito sopra.
Guardando dritto
negli occhi un Occidente in declino, Paolo Zardi racconta il tentativo
struggente di un marito di capire quali verità possano nascondersi sotto le
macerie delle proprie certezze, lo sforzo commovente di un padre di proteggere
la sua famiglia quando tutto sembra franare.
Opera al contempo
intima e universale, XXI Secolo è una domanda fondamentale
sull’identità e sulla capacità dell’animo umano di sondarne le profondità più
nascoste;
12. Dimentica il mio
nome (Bao Publishing) di Zerocalcare
Presentato da
Daria Bignardi e Igiaba Scego
Quando l'ultimo
pezzo della sua infanzia se ne va, Zerocalcare scopre cose sulla propria
famiglia che non aveva mai neanche lontanamente sospettato. Diviso tra il
rassicurante torpore dell'innocenza giovanile e l'incapacità di sfuggire al
controllo sempre più opprimente della società, dovrà capire da dove viene
veramente, prima di rendersi conto di dove sta andando.
A metà tra fatti
realmente accaduti e invenzione, Dimentica il mio nome è un piccolo gioiello
narrativo, la conferma, se mai ce ne fosse bisogno, di un talento puro e
innegabile.