Un’attività
socio-culturale di notevole interesse
e di qualità è stata svolta dall’associazione AUSER di Benevento che ha
alternato incontri culturali, affidati
a conosciuti professionisti del
nostro territorio, a gite e incontri
conviviali.
Gli
interventi sono stati numerosi,
ricordiamo solo alcuni : gli
appuntamenti con Mario Stranges che ha
illustrato opere liriche ma anche la
storia della canzone napoletana, le relazioni di Elio Galasso
con I segreti del Chiostro di
Santa Sofia e di Anna Viola che ha trattato il tema del femminicidio con la
partecipazione delle allieve del
Guacci della prof.ssa Marisa Zotti. E ancora la partecipazione di Mario Pedicini
con il Novecento a Benevento, il Viale Atlantici, di Padre Antonino
Carrillo e di Marcello Di Pinto che hanno trattato il confronto tra islamismo, cristianesimo e buddismo. Coinvolgente, poi, lo studio di Emanuele
Troisi sulla “Flagellazione di Cristo”
di Piero della Francesca .
E’
necessario, però, dare
qualche notizia più precisa su
cosa sia l’AUSER e in che cosa consiste la sua
attività complessa che comunemente viene
sminuita da una semplice sigla.
L’AUSER nasce
nel 1989 e viene riconosciuta
come Ente Nazionale con finalità
assistenziali tese a garantire
promozione sociale e
attività di volontariato . Ed è lo
stesso presidente dell’AUSER di Benevento Giuseppe Iodice a darci delle indicazioni più precise. Nel 1990 viene costituita l’AUSER
Filo D’Argento di Benevento che
persegue attività di volontariato, di
solidarietà, di educazione degli adulti,
di socializzazione ispirandosi
a principi di equità sociale, di
rispetto delle differenze, di tutela dei diritti, di sviluppo
delle opportunità e di beni comuni.
Corre
l’obbligo, a questo punto. precisare che
l’associazione con la denominazione di AUSER-USELTE e con presidente Marcello Di Pinto, opera invece nel campo della formazione culturale con convegni,
lavori e conferenze tenute come “Università dell’età libera e della terza età” e di cui si è accennato all’inizio.
Considerato,
allora, l’influente rilievo che tale associazione assume nella nostra realtà
locale, sia per le attività di
volontariato che culturale, necessita
una fattiva collaborazione con le istituzioni che non si limiti a
sporadici incontri di convenienza, ma che sfoci in una rete di solidarietà in una città che diventa sempre
più anziana e dove la politica sociale
risulta spesso insufficiente.
Il
Welfare State nelle fasce deboli include
anche gli anziani che non sono autosufficienti e che hanno bisogno di assistenza fisica e psicologica. E quanti di essi
potrebbero mettere a
disposizione della collettività le loro
specificità e competenze raggiungendo quella gratificazione che nasce dalla
convinzione di essere utili agli
altri e
partecipi dei cambiamenti sociali
! . La psicologia ha spostato i termini dell’età evolutiva dall’adolescenza
alla terza età. Infatti la formazione
avviene per tutto l’arco della
vita e anche un “diversamente giovane ” può continuare a migliorare, a mettere a disposizione la propria esperienza,
può continuare a progettare per
sé e per gli altri. E l’AUSER può contribuire concretamente a quel recupero della cultura della quale si
sente spesso parlare ma che si riduce il
più delle volte a uno slogan elettorale
o ad una frase convenzionale che
apre gli incontri istituzionali . Le parole non bastano, i cittadini vogliono
partecipare attivamente alle
iniziative culturali come spettatori ma anche come protagonisti.
E’
tempo di sostituire alla città dell’immagine
e dell’apparenza la città nella
quale tutte le istituzioni e le
associazioni si impegnino insieme per
il miglioramento, lo sviluppo e la crescita
di Benevento dando spazio a quanti
vogliono contribuire con le proprie
specificità. L’associazionismo costituisce
una forza, deve far sentire la sua voce
e proporre a chi ci amministra. E
poiché la politica è un servizio e non un mestiere, è lecita ogni pretesa di presenza
istituzionale nei dibattiti e negli incontri che riguardano le problematiche
sociali. Solo in questo modo si realizza nella sua vera essenza il concetto spesso citato ma mai attuato concretamente di “
cittadinanza attiva ”.