Applausi per il nuovo allestimento di Luca Varone, leader della Klimax
di Maria Ricca
NAPOLI
- Fino a qualche anno fa sembrava impossibile. Ora si scarica lo smartphone, e,
in un attimo, siamo tutti, per così
dire, in crisi di astinenza.
Le
nuove dipendenze si chiamano “social media” e sono trasversali. E le vittime
impensabili. Se dal sedicenne te lo aspetti, dagli adulti, invece, genitori,
docenti (anche se ormai sempre meno
ingessati nel ruolo), dai “grandi” in genere, assolutamente no.
Ben
lo sa Luca Varone, direttore artistico , regista, interprete ed autore per la
Compagnia Klimax, che sull’uso indisciplinato dei “Social network” costruisce appunto
il nuovo spettacolo del suo gruppo di attori
bilingue, diplomati, come lui, alla Link Academy Università Campus Roma, in gemellaggio
con la LAMDA Academy di
Londra. L’allestimento, dopo il debutto del 9 febbraio ad Aprilia,
è andato in scena il 23 febbraio al “Pierrot” di Ponticelli – Napoli, per i
ragazzi del Liceo “Urbani” di San Giorgio a Cremano, retto dalla preside
Mariarosaria De Luca, e proseguirà in tournée il suo
percorso in Sardegna, in Val d’Aosta e nel resto del Paese.
Jack (Luca Varone) e Jessie (Milena Pugliese, che si
alterna con Irene Grasso nella parte), entrambi “social addicted”, non possono
che incontrarsi “on line”, previa ricerca da parte di lui, su Google, delle
modalità più opportune per trovarsi un’appetibile “girlfriend.
Così, di ricerca in ricerca, di contatto in contatto, dopo aver
verificato che anche la “Granny” , la nonna, è socialmente connessa e ad aver “bloccato”
su Facebook le persone antipatiche, i due ragazzi spendono intere giornate alla
ricerca del maggior numero di “like”, conquistati a furia di selfie.
La scenografia è essenziale, gli attori comunicano le proprie
emozioni in un perfetto inglese, sfruttando
tutte le potenzialità dei video, sempre in lingua, che scorrono alle loro spalle. Divertenti e
convincenti nell’interpretazione, i due attingono a piene mani dai “tòpos” del
mondo adolescenziale, riuscendo nell’intento di affascinare i giovanissimi in
platea. Utile supporto è la scelta registica di utilizzare giochi di luce
sempre diversi, per sottolineare i momenti salienti.
Punto di forza dello spettacolo è l’interattività, ottenuta grazie
alla partecipazione di dieci studenti, “reclutati” volontariamente in avvio di
spettacolo, quando il regista Varone ne spiega contenuti ed intenti, ed opportunamente preparati alla connessione.
Grazie al fondamentale supporto dei tecnici, praticamente “coprotagonisti”
dello spettacolo, con l'aiuto regia di Gennaro Mottola, gli studenti giocano, così, con gli attori in scena, avvalendosi di una “app”
appositamente creata.
Ma la “full immersion” nei social network non può sostituire la
suggestione di un incontro finalmente dal vivo. E’ così che Jack e Jessie si
danno appuntamento, continuando a “messaggiarsi”. Appena prima, però, che i
due entrino in contatto, il collegamento si interrompe: i cellulari si
scaricano e il dado non è tratto.
Non resta che tornare all’ antico, inesauribile, primitivo scambio
epistolare.
Un postino recapiterà a Jessie una lettera d’amore di Jack, l’unica,
forse, del loro singolare carteggio, finalmente non più virtuale, che valga la
pena di leggere. Ed è subito nostalgia dell’assenza, sulle note della
struggente “Let her go” dei “Passengers”, che gli studenti in sala cantano
volentieri, naturalmente brandendo lo “smartphone” come un accendino.
Una sapiente chiusura ad effetto, che conquista definitivamente il
pubblico.
Applausi, infine, per la Klimax e per Luca Varone, forte di un curriculum di
tutto rispetto, fra teatro, cinema e Tv, attualmente impegnato nelle riprese
della serie “Gomorra”, mentre c’è ancora
il tempo per ricordare a tutti, con la proiezione di vignette, divertenti ma
non troppo, i “dos” e i “don'ts” del giusto comportamento in Rete, onde evitare di restare
vittime di cyber bullismo.
“Perché il teatro – conclude il regista – deve saper proporre i
temi di attualità, parlando al pubblico giovane attraverso i suoi codici,
educandone il gusto e le scelte, senza annoiarlo.”