di Maria Ricca
Che sia stata curiosità o la semplice voglia di ritrovarsi
intorno ad un insolito “desco”, in una splendida serata di fine estate, per dire “c’ero anch’io”, con tanto di “selfie”
ad uso “social”, è innegabile sottolineare che di grande successo popolare si sia
trattato. “Città Spettacolo” - “A Sud di nessun Nord”, chiusa ieri dall’ affollatissima “unconventional
white dinner”, ha animato sei serate più una, incontrando l’attenzione della
città, nel bene e nel male, ma intercettando, questo è certo, la voglia di divertirsi di fine
estate, comune a tutti.
Al di là degli artisti coinvolti, della bontà delle proposte, alcune peraltro davvero interessanti, si pensi, ad esempio, a “Lampedusa”, con Sergio Troiano, ad “Esperanto”
di Michele Cosentini, all'evento dedicato a Pertini, passando per la “Callas” di Debora Caprioglio e per il
concerto di Fabrizio Moro, fino ai dibattiti con Monsignor Paglia, il giudice Melita Cavallo, e lo scrittore
Maurizio De Giovanni, e agli interventi degli artisti del territorio, Donatella Loffredo, Maura Minicozzi, il Laboratorio Ademas, Saveria Cotroneo, che hanno data squisita prova di sé, su tutto ha vinto la partecipazione, la voglia di esserci
comunque, a cui, consapevolmente, diciamolo, nessuno ha voluto sottrarsi.
E così si può sorridere dell’idea di riportare in città la “Cena
in Bianco”, ma non si può ignorare l’entusiasmo che ha coinvolto nella serata
di giovedì interi gruppi familiari , tutt’altro che “noti”, che hanno davvero messo
a disposizione l’abilità culinaria delle signore, accanto a quella dei
ristoratori cittadini che, in misura variabile, hanno potuto, soprattutto al centro del Corso, espletare il proprio compito, dalla preparazione di una cena
completa al "supporto" parziale, a base di antipasti e sfizi. Poi, certo, è stata kermesse per i “noti”, ma
anche momento di scambio piacevole per chi noto non è, e che ha voluto
fortemente intervenire. Passeggiando fra i tavoli (1800 le prenotazioni per i posti a
sedere!), infatti, si è ben compreso che, al di là delle critiche, il desiderio di
partecipare alla festa ha coinvolto tutti, e ciascuno secondo le proprie
opportunità di spesa. Tantissimi coloro che hanno scelto di esserci comunque, seduti ai tavoli dei bar e dei localini limitrofi all'aperto.
I media nazionali nel corso della giornata conclusiva della
manifestazione, hanno puntato l’accento sulla valorizzazione della città e
delle sue storiche vestigia, una su tutte l’obelisco egizio, illuminato grazie
alla sponsorizzazione di Della Valle e alle luci dell’art designer Fabrizio
Cannata. E, comunque, non è poco e non è facile,
conquistare uno spazio nei Tg, a ridosso della Mostra del Cinema di Venezia,
con Matt Damon in passerella, aspettando Redford e la Fonda.
Luci ed ombre, dunque, in questa rassegna (e chi lo nega!), tanto per restare in tema (il cartellone teatrale va assolutamente rimpinguato ed aperto alle sperimentazioni, ad esempio), in cui, però, si è provato,bene o male, ad intercettare i gusti di ciascun pubblico.
Del resto tutto è
perfettibile, con confronto libero, sereno e consapevole.