Questa sera al Massimo di Benevento, ore 20,30
di Maria Ricca
BENEVENTO - Torna in scena oggi,
con il consueto brio, la compagnia “AURI".
Alle 20,30, al Massimo,
Viliana Cancellieri è ancora regista ed autrice di una divertente ed
irriverente messinscena, dai toni agrodolci. Per ridere, senza smettere di
interrogarsi sulle questioni della vita.
- Come nasce il
personaggio di “Romoletto Scuppetta”, protagonista dello spettacolo?
"Romoletto
nasce dal desiderio di voler liberare la “rabbia”… quella rabbia che invade
l’animo di chi è costretto a vivere in una SOCIETA' INGIUSTA eD INACCETTABILE.
Ci hanno insegnato che è necessario “consumare” le nostre emozioni smussandole
e domandole?! Ed ecco, allora, che Romoletto è la “rabbia domata” che diventa
carne viva sulle tavole di un palco. E’ il figlio del “TEMPO MALINCONICO” di
tutti noi; è il figlio della cultura e dei diritti negati; è l’uomo, dilaniato
dal POTERE, che si offre “tragi/comicamente” allo spettatore. E’ la necessità
di trovare “fughe”, speranze, motivazioni per affrontare la sofferenza e
risollevare il capo. Romoletto è il protagonista di una fragile umanità che sta
per perdersi ma che NON si rassegna a perdersi."
- La scelta dei personaggi prevalentemente
comici può essere letta con il desiderio di proporre un "messaggio"
sorridendo?
"Sicuramente! Ogni
risata deve essere (ed è!) un colpo di “frusta”! Dirlo con ironia, ferire con
un sorriso, colpire senza armi, urlare con un sussurro è, secondo me, una
potente arma. Ecco perché mi piace portare in scena personaggi “dal fare”
scanzonato e scherzoso: sorridendo, ognuno di loro denuncia e racconta una
realtà dai risvolti tragici."
- Teatro tradizionale, comico o drammatico, o
teatro moderno, fatto di monologhi, essenzialmente, come quello piú
recentemente proposto soprattutto nei festival...Quale ritieni piú gradito al
pubblico odierno e perché? Quale piú efficace?
"Amo ogni forma
d’arte e ogni genere di Teatro ma so (per esperienza diretta!) che il pubblico,
immerso in una quotidianità dolorosa e stressante, cerca rifugio nella risata
per evadere, per rigenerasi e per liberarsi (anche se soloper un paio d’ore)
dall’energia negativa accumulata. Ridere fa bene! Donata Francescano, autrice
del libro “Ridere è una cosa seria”, afferma che “evadere ridendo dai toni
grigi del quotidiano permette di deserializzare la propria esistenza,
apportandovi dei mutamenti, facendovi riaffiorare la vitalità e i desideri
sepolti dal dover essere”. Ben venga, dunque una sana (e sferzante!...) risata."
- Quali iniziative per il prossimo futuro?