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26/09/18

L’INTERVISTA – Vladia Villani e le danze egizie, rom, americane: suggestioni dell’Oriente al “Magnifico”, fra tradizione e disciplina

VLADIA VILLANI
di Maria Ricca

Non solo prosa in scena, questa stagione, al “Magnifico Teatro”  del “Magnifico Visbaal”, direzione artistica dell’attore e regista Peppe Fonzo.
Sabato 29 Settembre, infatti, alle 21, nella suggestiva sede di via Felice Fimbrio, in pieno centro storico, la rassegna apre con “Oriente: intercultural dance show -  quattro stili fra Turchia, Egitto, e Stati Uniti.”
L’avvio sarà con il “Classico Egiziano”. Seguirà la “Danza Roman” o “Turco Rom”, su ritmo coinvolgente, tipica delle celebrazioni di matrimoni, feste o performances.
Quindi, l’ “ATS”, acronimo per “American Tribal Style”, particolare “fusion”, ideata da Carolena Nericcio nel 1987, che mette insieme passi e postura della danza orientale, degli stili popolari del Nord Africa con elementi mutuati dal flamenco e dalla danza indiana.
Infine, la “Tribal Fusion Bellydance”,  stile nuovo della danza del ventre che nasce all’inizio degli anni Novanta in California, come frutto di una commistione di danze, generi musicali e culture che si incontravano e si mescolavano nel florido “humus” della San Francisco underground degli anni Novanta.
Si esibiranno, alternando i diversi stili di danza,  Vladia Villani, Sandy d'Ali,  Margo' lazar, Vanna Piacente, Denies Nishka Shuvani.
Apriranno le danze, le allieve del primo anno di corso di danza orientale tenuto appunto da Vladia Villani (T-dance), interprete e coreografa, che “firmerà”, dunque,  l’avvio del cartellone del “Magnifico Teatro”, con questa proposta interessante ed insolita.
- Sempre maggior interesse suscitano le danze orientali in Italia, che quest'anno aprono il cartellone del “Magnifico”. Da dove nasce la scelta di inserirle nel programma ?
“Saro' sincera: l’ idea di questo spettacolo nasce proprio dal fatto che mi sono resa conto dell' immaginario popolare negativo molto forte legato a questa danza, per una serie di motivi: l' aspetto seduttivo non e' visto di buon occhio, come l' abbigliamento e le movenze che esaltano la femminilità. Mi fa ridere che, invece,  in altre danze la seduttività sia accettata, perche' la donna danza con un uomo e qui, invece, è da sola e libera di esprimersi...Avverto spesso una sensazione generale di timore, che negli ultimi tempi, però, mi sembra non esserci fra le giovani.
Negli anni ho ricevuto le domande piu' strane a riguardo. Le persone che vengono a provare si meravigliano sempre di quanto sia faticoso, perche' immaginano una danza poco impegnativa.
Per questo ho pensato di mettere insieme il meglio di questa danza, diviso in Paesi, proponendo, quindi, stili diversi..Mi piacerebbe che si capisse che dietro c' e' una cultura vastissima e un allenamento fisico intenso.
Ma la danza e' un' esperienza, non una descrizione, quindi ho cercato di creare le condizioni perché questa esperienza si verificasse.”
-Quando inizia la tua passione per le danze orientali?
“Ho iniziato 18 anni fa. Avevo visto una danzatrice in tv e sono rimasta sveglia tutta la notte a pensare a come fosse possibile muoversi in quel modo. Poi e' iniziata la mia ricerca disperata di un' insegnante e da quando ho iniziato non ho mai smesso di studiare ogni santo giorno almeno 3 ore.”
- Qual è la tua formazione specifica, in relazione a questo campo e come fare per formarsi in questo campo, se lo si desidera?
“Si inizia con un corso di 5 anni, in cui si imparano le basi. Poi, di solito, si scelgono vari insegnanti in tutto il mondo con cui studiare, per approfondire le tecniche: uso del velo spada cimbali per il classico egiziano, yoga e un linguaggio del tutto nuovo per ATS e “tribal fusion”.
-È disciplina rivolta essenzialmente a chi? Puó essere considerata utile anche dal punto di vista psicologico e comportamentale, come "training autogeno" o soprattutto come materia di studio?
“E’  una disciplina aperta a tutti, perche' l impegno fisico puo essere modulato. Di solito ci vado piano nel parlare dei benefici psicofisici e di molti altri discorsi che ruotano attorno a questa danza e che toccano aree mistiche, perche' io insegno danza e nient' altro. E' ovvio, però, che muovere determinate zone del corpo di cui molte nemmeno sospettano l esistenza, essere libere di giocare ed esprimersi anche attraverso gli errori e l’ ironia, in un gruppo totalmente femminile, ed infine rendersi conto di poter e saper danzare non puo' che fare bene al corpo e all' anima.”
-Tuoi progetti futuri?
“In futuro mi piacerebbe che questo della danza diventasse un appuntamento fisso: se si pensa solo ai paesi arabi ci sono danze come il “saidi”, ( la danza del bastone) il “kaleege” ( danza dei capelli) il “melaja”...Se estendiamo il termine di Oriente a tutto cio' che non e' Occidente, c' e' moltissimo: danze persiane, sufi, indiane, musicisti eccellenti. Spero che la citta' risponda bene, perche' sarebbe bello che accadesse proprio qui nella citta' di Iside…”