VLADIA VILLANI |
di Maria Ricca
Non solo prosa
in scena, questa stagione, al “Magnifico Teatro” del “Magnifico Visbaal”, direzione artistica
dell’attore e regista Peppe Fonzo.
Sabato 29
Settembre, infatti, alle 21, nella suggestiva sede di via Felice Fimbrio, in
pieno centro storico, la rassegna apre con “Oriente: intercultural dance show -
quattro stili fra Turchia, Egitto, e
Stati Uniti.”
L’avvio sarà
con il “Classico Egiziano”. Seguirà la “Danza Roman” o “Turco Rom”, su ritmo
coinvolgente, tipica delle celebrazioni di matrimoni, feste o performances.
Quindi, l’ “ATS”, acronimo per “American Tribal Style”, particolare “fusion”,
ideata da Carolena Nericcio nel 1987, che mette insieme passi e postura della
danza orientale, degli stili popolari del Nord Africa con elementi mutuati dal
flamenco e dalla danza indiana.
Infine, la “Tribal Fusion Bellydance”, stile nuovo della danza del ventre che nasce
all’inizio degli anni Novanta in California, come frutto di una commistione di
danze, generi musicali e culture che si incontravano e si mescolavano nel
florido “humus” della San Francisco underground degli anni Novanta.
Si esibiranno,
alternando i diversi stili di danza, Vladia
Villani, Sandy d'Ali, Margo' lazar,
Vanna Piacente, Denies Nishka Shuvani.
Apriranno le danze,
le allieve del primo anno di corso di danza orientale tenuto appunto da Vladia
Villani (T-dance), interprete e coreografa, che “firmerà”,
dunque, l’avvio del cartellone del “Magnifico
Teatro”, con questa proposta interessante ed insolita.
-
Sempre maggior interesse suscitano le
danze orientali in Italia, che quest'anno aprono il cartellone del “Magnifico”.
Da dove nasce la scelta di inserirle nel programma ?
“Saro'
sincera: l’ idea di questo spettacolo nasce proprio dal fatto che mi sono resa
conto dell' immaginario popolare negativo molto forte legato a questa danza,
per una serie di motivi: l' aspetto seduttivo non e' visto di buon occhio, come
l' abbigliamento e le movenze che esaltano la femminilità. Mi fa ridere che,
invece, in altre danze la seduttività sia
accettata, perche' la donna danza con un uomo e qui, invece, è da sola e libera
di esprimersi...Avverto spesso una sensazione generale di timore, che negli
ultimi tempi, però, mi sembra non esserci fra le giovani.
Negli
anni ho ricevuto le domande piu' strane a riguardo. Le persone che vengono a
provare si meravigliano sempre di quanto sia faticoso, perche' immaginano una
danza poco impegnativa.
Per
questo ho pensato di mettere insieme il meglio di questa danza, diviso in Paesi,
proponendo, quindi, stili diversi..Mi piacerebbe che si capisse che dietro c'
e' una cultura vastissima e un allenamento fisico intenso.
Ma
la danza e' un' esperienza, non una descrizione, quindi ho cercato di creare le
condizioni perché questa esperienza si verificasse.”
-Quando
inizia la tua passione per le danze orientali?
“Ho
iniziato 18 anni fa. Avevo visto una danzatrice in tv e sono rimasta sveglia
tutta la notte a pensare a come fosse possibile muoversi in quel modo. Poi e'
iniziata la mia ricerca disperata di un' insegnante e da quando ho iniziato non
ho mai smesso di studiare ogni santo giorno almeno 3 ore.”
- Qual è la tua formazione specifica, in
relazione a questo campo e come fare per formarsi in questo campo, se lo si
desidera?
“Si
inizia con un corso di 5 anni, in cui si imparano le basi. Poi, di solito, si
scelgono vari insegnanti in tutto il mondo con cui studiare, per approfondire
le tecniche: uso del velo spada cimbali per il classico egiziano, yoga e un
linguaggio del tutto nuovo per ATS e “tribal fusion”.
-È disciplina rivolta essenzialmente a chi?
Puó essere considerata utile anche dal punto di vista psicologico e
comportamentale, come "training autogeno" o soprattutto come materia
di studio?
“E’
una disciplina aperta a tutti, perche' l
impegno fisico puo essere modulato. Di solito ci vado piano nel parlare dei
benefici psicofisici e di molti altri discorsi che ruotano attorno a questa
danza e che toccano aree mistiche, perche' io insegno danza e nient' altro. E'
ovvio, però, che muovere determinate zone del corpo di cui molte nemmeno
sospettano l esistenza, essere libere di giocare ed esprimersi anche attraverso
gli errori e l’ ironia, in un gruppo totalmente femminile, ed infine rendersi
conto di poter e saper danzare non puo' che fare bene al corpo e all' anima.”
-Tuoi progetti futuri?
“In
futuro mi piacerebbe che questo della danza diventasse un appuntamento fisso:
se si pensa solo ai paesi arabi ci sono danze come il “saidi”, ( la danza del
bastone) il “kaleege” ( danza dei capelli) il “melaja”...Se estendiamo il
termine di Oriente a tutto cio' che non e' Occidente, c' e' moltissimo: danze
persiane, sufi, indiane, musicisti eccellenti. Spero che la citta' risponda
bene, perche' sarebbe bello che accadesse proprio qui nella citta' di Iside…”