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29/09/18

L'INTERVISTA - James La Motta firma il "corto" Stendhal e torna alla Mostra del Cinema di Venezia

L'attore e regista, già impegnato nel sociale con "Myself", rende omaggio all'autore francese e all'immensità dell'arte, che affascina e sconvolge

di Maria Ricca
Attore, regista, sceneggiatore e doppiatore. E’ James La Motta, trentanove anni, di cui diciotto trascorsi fra teatro, cinema, TV e sale di doppiaggio. Un curriculum di tutto rispetto per l’artista, formatosi e diplomatosi alla scuola di Cine Teatro Clesis Arte Roma, e recentemente impegnato, in qualità di doppiatore, anche in partecipazioni alla serie Tv “Gomorra”, ai film “ACAB” e “Lezioni di cioccolato”. La Motta ha conosciuto il teatro giovanissimo e poi il grande schermo, incontrando i Taviani, i Vanzina, Sindoni con il film “Abbraccialo per me”.  Ha recitato anche in “Un posto al sole” e in  “Squadra antimafia”.
-Una vita per l’arte. Ma quale genere ti appassiona in particolare?
“Casa mia è il teatro. Dopo diversi anni trascorsi in qualità di aiuto regista, accanto al mio maestro Carlo Merlo, ho costituito una mia compagnia ed associazione culturale, producendo diversi spettacoli e cortometraggi.”
-Il 2018 è stato caratterizzato dalla realizzazione del tuo corto “Stendhal”, che è poi approdato alla 75esima Mostra del Cinema di Venezia, dove sei arrivato per la seconda volta. Come nasce quest’opera e come è strutturata?
“Si tratta di un omaggio al grande autore francese e a quell’emozione particolarissima suscitata in soggetti molto sensibili, se messi al cospetto di opere d'arte di straordinaria bellezza, in spazi limitati.  La sindrome di Stendhal, appunto. Quella che ho voluto ricostruire nel mio “short movie”,  girato all’interno del “ Mann” di Napoli,  il 23 Agosto (giorno del compleanno dello stesso regista, n.d.r.), con Clara Benador, Federica Pirone, Cristina Alby,  le tre attrici da me dirette, che hanno interpretato questo lavoro, divenuto una sorta di “mush up” di presente e passato. Il presente è rappresentato da  tre anime fanciullesche che ridono, giocano e prendono vita e corpo in corpi marmorei che hanno fatto la storia, ovvero il passato, appunto. In tre ore, attrici  e regista  hanno praticamente “rivoluzionato” il Museo, creando uno spettacolo per i visitatori che, attenti e curiosi, hanno seguito scena dopo scena nascondendosi tra le statue per non farsi scorgere dalla macchina da presa. Le musiche di Dave  D’Alessandro hanno ricreato  un’atmosfera straordinaria. Insomma, quando  mi trovo in un luogo o in un museo amo perdermi e lasciarmi catturare da tutto ciò che mi circonda fino a vivere nell’immensità dell’arte.
-“Stendhal” è un’opera nata per un contest ed è caratterizzata da un elemento simbolico, che ritorna sempre negli spettacoli di La Motta…
“E’ nata per il contest “CinemadaMare”, edizione 2018, ideato dal giornalista de “La7” Franco Rina.  Si tratta di un festival itinerante, che ogni anno, da luglio a settembre, attraversa molte regioni italiane Nella tappa di Napoli ho realizzato appunto il “corto” “Stendhal”, arrivato a  Venezia fuori concorso e proiettato nella sala Pavillion. E sì, c’è un elemento simbolico. E’ la “corda”, immancabile nei miei lavori…”
-Non trascuri, poi,  l’impegno nel sociale, in particolare contro la piaga del femminicidio, con un lavoro che ti ha reso noto, pur regista giovane, a livello internazionale…
“Me ne sono occupato nello spettacolo “Myself”, trattando anche di bullismo e cyber bullismo, nato come serale, riscritto per matinée e, nell’ultimissima  versione, diventato un musical, proposto in scena per la Giornata Mondiale della Donna, l’ 8 Marzo. L’esordio felicissimo c’è stato al Teatro Totò di Napoli, ma presto lo show sarà a Londra e “viaggerà” con “Stendhal, progetto che sarà portato in giro per i musei del mondo.
-Progetti futuri? E’ possibile seguire la tua attività su Internet e le  piattaforme mediatiche?
“I miei progetti sono sempre nel segno dell’attenzione al sociale e ai problemi reali. Sto pensando alla creazione di un nuovo “corto” . Il tema riguarderà una patologia rara e vedrà protagonista il diversamente abile.” 
I miei contatti e lavori sono presenti agli indirizzi: 
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