PARLIAMO DI...


09/09/19

L'INTERVISTA - Michelangelo Fetto parla del nuovo anno di corsi e teatro, targati Solot, nel segno della cultura, dell'impegno e dell'intelligente ironia


di Maria Ricca

Tempo di ricominciare. Il nuovo anno lavorativo, si sa, non coincide con quello solare, ma con la ripresa settembrina delle attività.  Quelle artistiche non fanno eccezione, anzi riprendono nuova linfa e nuova vitalità in questi giorni.
Anche quest’anno, il 16 settembre, come di consueto, ripartono i corsi di TeatroStudio, Scuola di recitazione della città di Benevento, fondata dalla Solot Compagnia Stabile di Benevento. Nata nel 1992, sotto la direzione artistica di Michelangelo Fetto e Antonio Intorcia, TeatroStudio è da sempre attivo riferimento di formazione, produzione di spettacolo e collaborazioni artistiche. Tutti i corsi si basano sulle seguenti aree di pratica: il corpo, la voce, l’azione performativa, la messa in scena, che verranno sperimentate e potenziate in una dimensione sempre ludica, dinamica e accogliente. 
La scuola di recitazione si compone di più sezioni: TeatroStudio Ragazzi, laboratorio teatrale per ragazzi dai 7 ai 10 anni e dagli 11 ai 15 anni; TeatroStudio, corso triennale di teatro per adolescenti dai 16 ai 26 anni; TeatroStudio over 26, laboratorio teatrale per adulti dai 26 anni in su. Ai consolidati percorsi formativi si aggiunge, per il secondo anno, un corso di Postural training, rivolto a persone dai 18 anni anni in su, condotto da operatori olistici e teatrali, con la finalità di aiutare le persone ad abbandonare vecchie abitudini, motivarsi al cambiamento, a rimuovere i propri blocchi energetici ed emozionali, ripristinando un sano equilibrio psicofisico. Tutti i corsi si svolgeranno al Mulino Pacifico di via Appio Claudio. Settembre sarà gratis per tutti.
Per info consultare il sito www.solot.it , contattare il numero 0824/47037 o scrivere un’email all’indirizzo info@solot.it.
Ne parliamo con Michelangelo Fetto, regista, attore e responsabile della Solot Compagnia Stabile di Benevento.

-Il Mulino Pacifico resta il vostro quartier generale…
 “Sicuramente. Il 7 gennaio 2019 c’è stata, infatti,  l’aggiudicazione del bando di gestione del Mulino Pacifico, indetto dal Comune di Benevento e vinto dalla Solot. La nostra  cooperativa avrà, dunque,  l’onere e l’onore della gestione di questa struttura, per cinque anni, rinnovabili a dieci, previa trattativa alla prima scadenza. Questo comporta da parte nostra l’assunzione di tutti gli obblighi relativi ai consumi, ma anche la corresponsione di un affitto, così come accade a Benevento per tutte quante le strutture, comprese quelle sportive, dove c’è l’aggiudicazione della gara e il versamento degli oneri relativi. Noi non sfuggiamo, naturalmente,  a questa regola e, in virtù di questo, apporteremo anche delle modifiche, in modo da rendere quanto più confortevole la nostra sala.”
-Entriamo nello specifico delle vostre attività per l’anno accademico 2019/2020. In che modo vi relazionerete con il territorio?
“Continueremo a fare i nostri laboratori di teatro, i nostri stage, la nostra stagione teatrale e continueremo a fare in modo che il Mulino Pacifico sia uno spazio pubblico, nel vero senso del termine, aperto a tutte le espressività cittadine e non che ne faranno richiesta e che con noi vorranno intraprendere dei percorsi artistici, sociali o culturali in generale. E’ in atto, ad esempio,  la nostra collaborazione col WWF, che da anni con noi celebra la sua  festa annuale, ma anche con tanti altri artisti, musicisti, scrittori, poeti, che fruiscono delle sale del Mulino Pacifico, per la presentazione delle proprie opere.”
-Quando comincerà la vostra rassegna teatrale?
“Il cartellone è chiuso, stiamo per firmare i contratti. Di sicuro andremo avanti con tutte le attività che hanno caratterizzato la nostra attività, più qualche succulenta novità.  Naturalmente ci sarà la stagione teatrale, giunta alla ventisettesima edizione, con il suo bel pubblico, che ci segue compatto e numeroso, sin dall’inizio. Tornerà il “Mulino dei Piccoli”,  la rassegna importantissima per i bambini. Poi ci saranno delle sorprese, degli eventi, che stiamo per organizzare definitivamente in questi giorni.”
-Qual è la “filosofia”, l’indirizzo sostanziale, alla base delle attività della Solot?
“Noi siamo molto tradizionalisti, da questo punto di vista, coerentemente col nostro discorso che ci ha portato a fare teatro, ma, come si dice,  al di là della superficie. Noi crediamo, ad esempio, che anche il teatro comico vada fatto in un certo modo, (e del resto da “Comico Italiano” in poi, abbiamo avuto sempre una sezione dedicata all’ironia, nelle nostre stagioni teatrali), ma che esso debba sfuggire ai canoni televisivi. Tant’è vero che,  quando abbiamo proposto la comicità televisiva è stata per prenderla “a pomodori” nel nostro concorso “Mi faccia ridere”, ma sempre con ironia e rispetto. Per cui , il teatro dev’essere “ricerca del contemporaneo”, degli umori della contemporaneità. Il nostro teatro è più che altro un “teatro umoristico” ,  la nostra stagione è rivolta a tutti. In particolare, la sezione rivolta ai più giovani, ai futuri cittadini di questa città.
-Come si possono conciliare, dunque, cultura ed intrattenimento?
 “Io mi batto affinché la cultura non sia solo intrattenimento. E in questo senso noi della Solot andiamo sempre in direzione ostinata e contraria, checché se ne dica e se ne voglia, e senza la minima ombra di polemica da parte nostra.  D’altra parte la polemica è il sale della democrazia e, dunque,  non deve mai mancare, ma dev’essere sostanziata dai fatti. E credo che noi della Solot dal 1987, in quanto a fatti, non ci siamo mai tirati indietro.”