In sala la sceneggiatrice Vania Santella, per commentare l' opera interpretata magistralmente da Favino
di
Maria Ricca

E’ toccato a Roberto D’Avascio, presidente di Arci Movie, docente di Letteratura Inglese presso l'Università degli Studi di Napoli "L'Orientale" e di Storia del Teatro presso l'Università degli Studi di Salerno,. aprire
il nuovo anno, ricordando l’impegno costante dell’Assciazione, in prima linea nella promozione della cultura
cinematografica, e nella realizzazione di rassegne, laboratori, concorsi,
festival e produzioni .
Fra i titoli più interessanti del
Cineforum 2019-2020, sicuramente spiccano “Martin Eden”, premiato a Cannes, “Yesterday”, “Il
sindaco del Rione Sanità” di Martone, per citare
solo alcuni dei venticinque film in
programma, in abbonamento a prezzi ridottisimi, in uno sforzo soprattutto
sociale di condivisione della cultura.
Ciascuno dei film sarà commentato e
dibattuto, alla presenza significativa di uno dei membri del cast o della
produzione, il che consentirà agli spettatori di approfondire i contenuti della
pellicola appena vista.
Per “Il traditore” di Bellocchio, in sala c'è stata Vania
Santella, sceneggiatrice del film, presentata da Antonella Di Nocera, docente,
operatrice culturale, produttrice cinematografica, da una vita impegnata nel
sociale e nella formazione. La Santella ha ripercorso il cammino intrapreso per
la realizzazione della pellicola attraverso la difficile ricostruzione della
vicenda di Tommaso Buscetta che, nel lungo interrogatorio condotto dal giudice Falcone, consentì di
smascherare le trame più importanti della criminalità organizzata siciliana,
fino all’arresto di Totò Riina.
L’interpretazione magistrale di Pierfrancesco
Favino, che dà corpo ed anima al personaggio, fino alla più totale
immedesimazione, è stata sottolineata dalla sceneggiatrice che per due anni e
mezzo, con i propri collaboratori, ha raccolto documenti fondamentali e ha
incontrato molte persone che avevano conosciuto e parlato con Buscetta, fino al
giornalista Francesco La Licata de “L’Ora di Palermo”, testimone fedele delle
vicende narrate.
La presenza di un efficacissimo Salvatore Lo Cascio e la
lingua palermitana, che è l’idioma in cui si esprimono i personaggi, ricostruito
attraverso la sceneggiatura e le battute degli attori in maniera filologica
e certosina, hanno dato incisività e verità all’opera. Dopo i Nastri d’Argento
e la presentazione a Cannes, la pellicola è candidata
italiana all’Oscar per il miglior film in lingua straniera.
Prossimo appuntamento il 13 e 14 novembre, con "Mio fratello rincorre i dinosauri", di Stefano Cipani, che interverrà alla presentazione.