BENEVENTO - (a.e.) Il concerto aveva per titolo “Let’s Jazz” (è il jazz) e jazz è stato. Alla grande. Trascinante, travolgente, cullante e graffiante. Il ritmo e le sonorità, abbinate in originale fusione, di Paolo Fresu e Luca Aquino, due stelle del firmamento mondiale di questo genere di musica, hanno acceso di nuova luce il Teatro Romano. Il cuore pulsante della serata è stata l’Orchestra Filarmonica di Benevento, diretta magistralmente da Raffaele Tiseo, ed animatrice dell’importante rassegna musicale che proseguirà per tutto il mese di luglio.
La presentazione è stata affidata al giornalista Luigi Trusio, che ha ringraziato le istituzioni e gli sponsor che hanno reso possibile questo evento, dal Ministero dei Beni Culturali alla Regione, dalla Provincia al Comune di Benevento, dal Pastificio Rummo alla Santec, presieduta da Giuseppe Silvestro, da poco a capo anche dell’Orchestra Filarmonica di Benevento. Un plauso è andato anche alla direttrice dei musei campani, Marta Ragozzino e a Ferdinando Creta, responsabile del Teatro Romano.
Il primo a salire sul palco è stato Paolo Fresu, che ha eseguito alcune chicche del suo repertorio, spaziando da Chet Backer a Monteverdi, dalla bossanova alle melodie italiane (E se domani di Mina),da Frank Sinatra a Paul Mc Cartney. Poi è stata la volta di Luca Aquino, ritornato a suonare con la sua “vecchia cara tromba”, dopo l’infortunio dell’anno scorso. Il momento più alto ed emozionante è arrivato quando il trombettista sannita, in coppia con Fresu, ha dato fiato e suono alla colonna sonora di “Nuovo Cinema Paradiso”, in ricordo del Ennio Morricone, il grande maestro da poco scomparso.
L’orchestra beneventana è apparsa in splendida forma, accompagnando i due artisti con perfetta sintonia. Non era facile. I musicisti, dal pianista al batterista, dal contrabbassista ai fiati, hanno dato prova di ottima padronanza ed elasticità stilistica. La conclusione del concerto è stata contrassegnata dalla briosa esecuzione di un brano dei Beatles. A Fresu e ad Aquino si è aggiunto il sassofonista sannita Vincenzo Saetta, formando un fantastico ed eclettico trio, che ha suggellato nella maniera più dolce e gradevole, un concerto, che brillerà come una perla nella storia degli eventi musicali beneventani.
a.e.