di Maria Ricca
Grande interesse ed attenzione per il dibattito, promosso on line e moderato da Italo Di Dio, sul tema “La Scuola, la DaD e la presenza ad un anno dal Covid". Al centro dell'incontro, animato dalla relazione del dottor Roberto Ghiaccio, neuropsicologo e psicoterapeuta dell’età evolutiva, co-fondatore e consulente scientifico AIFA Campania, presidente della sezione Aid di Benevento, la modalità di insegnamento, cosiddetto “didattica a distanza”, e il suo impatto sugli allievi, grandi e piccoli.
Nel suo intervento, molto
apprezzato dal pubblico di operatori scolastici, genitori ed alunni collegati
on line, il medico ha sottolineato la differenza tra il fare scuola in Dad ed
in presenza, sottolineando come queste prime settimane dalla ripresa vadano
dedicate ad accogliere gli allievi nel senso più completo del termine, a
guardarsi a sorridersi, a chiedersi reciprocamente, fra insegnanti ed alunni,
cosa sia mancato loro di più, per sentirsi parte di una piccola comunità.
Ci sarà tempo, poi, per pensare alle verifiche, alle spiegazioni, alle interrogazioni, ha sottolineato il dottor Ghiaccio. Essenziale sarà, innanzitutto, ristabilire il contatto più vero, quello che è alla base di ogni progresso nella cultura e nella conoscenza e poi il resto verrà da sé.
Non c’è apprendimento vero,
infatti, senza sorriso e senza disponibilità, sia da parte del docente che del
discente. Al primo, soprattutto, spetta il difficile compito della trasmissione
del sapere al giovane allievo, che va accolto e seguito. Molti insegnanti, purtroppo,
considerano solo l’aspetto valutativo, che diventa poi spesso solo sanzionatorio
e non costruttivo.
Nel dibattito sono poi
intervenute, portando il contributo della propria esperienza, anche due giovani
studentesse del Liceo Musicale di Benevento, che hanno espresso tutta la loro
contentezza nell’essere ritornate in presenza, finalmente, sia pur confermando
che in Dad molto hanno appreso e molto hanno potuto esercitarsi nello studio
degli strumenti a loro affidati, cosa resa più difficile, paradossalmente, nell’Istituto
Scolastico, per via delle norme anticovid, che prevedono distanziamento e mascherine.
“Non tutta la Dad viene per nuocere”,
dunque, si è commentato fra i docenti in ascolto, anche se l’importanza della
scuola in presenza, che ti consente di guardare negli occhi il tuo interlocutore,
di comprendere fino in fondo quanto il messaggio educativo e culturale sia
stato recepito, è insostituibile.