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25/06/21

BCT 2021 - L'ironia dissacrante di Maccio Capatonda "fulmina" i fans all'Arco del Sacramento

 


di Emilio Spiniello

BENEVENTO - Marcello Macchia, in arte meglio conosciuto con il nome di Maccio Capatonda, ha entusiasmato il pubblico di fans presenti all’Arco del Sacramento di Benevento per la nuova serata del BCT Festival Nazionale del Cinema e della Televisione.  


Una chiacchierata davvero imprevedibile, giacchè con un personaggio comico ed irriverente come Capatonda anche il suono delle campane del Duomo di Benevento può diventare miccia  di grosse risate.

Risposte genialmente banali, facce buffe e parodie dal vivo nel corso della simpatica intervista sul palco, impersonando i volti di  Padre Maronno e Mariottide, suoi pilastri di carriera.

Ripercorse le sue passioni fin da piccolo: la prima cinepresa,  l’amore per i film cult come “Ritorno al Futuro” e “La Storia infinita”.

Si definisce “cortofilo”, grande amante dei corti; poi il balzo in avanti in tv con la Gialappa's Band e l’approdo su MTV.

Attraverso la sua chiave d’interpretazione ironica, ridicolizza la realtà, omaggia “l’osceno” che ci circonda e mette alla berlina le morbosità della società con uno sguardo da intellettuale molto fine.

Dagli esordi sul web con i trailer e le parodie, fino alla stesura di un libro, intitolato semplicemente “Libro”. Edito da Mondadori Electa è l’autobiografia del comico abruzzese: surreale, ironica e demenziale.

Marcello Macchia si è detto legato molto ai suoi amici colleghi di lavoro, il gruppo storico formato da  Herbert Ballerina, Rupert Sciamenna e Anna Pannocchia, produzioni da migliaia di visualizzazioni su Youtube.

Dagli spalti continue risate e mormorii di approvazione, durante la visione delle clip dei suoi due film di successo: “Italiano medio” del 2015 e “Omicidio all'italiana” del 2017, da lui diretti ed interpretati.

Per il futuro nuovi progetti, con un lungometraggio in produzione.

Il regista, attore, autore e filmmaker si è infine concesso ai tanti giovani accorsi per una foto o un autografo impressa sul suo lavoro letterario “micidiale”.