di Maria Ricca
NAPOLI - Chiaroscuri e clima agrodolce,
quelli in cui si muovono le figure dolenti e disincantate di “via Partenope” e “Toledo di Notte”, il progetto
dell’attore e regista Nello Mascia, seconda parte del suo lavoro sui testi di Viviani, approdato al Trianon, con successo di
pubblico e di critica, dopo il dispiacere per non aver potuto,
inspiegabilmente, utilizzare gli spazi di Piazza Plebiscito, dove l’allestimento
era inizialmente previsto.
Interessanti le caratterizzazioni
dei personaggi, via via apparsi sullo
sfondo della Napoli elegante, quella che si ritrova a via Partenope dopo gli
spettacoli teatrali, e che fra lustrini e cene, si muove tra l’inganno
della superficie e la verità degli scugnizzi. E loro si mescolano ai signori,
sfuggono alle guardie, e tentano in ogni modo di sbarcare il lunario, ma quando
si presenta loro l’occasione di cambiar vita, grazie alla compassione del “Mesié”
americano di turno, che offre loro un lavoro, si accontentano della mancia del
momento e rifiutano responsabilità, preferendo la vita per strada e l’imprevedibilità
della sorte, forti di giovinezza e sfrontatezza. Salvo poi ritrovarsi, a via Toledo di Notte, con
qualche anno di più e le vesti stracciate dall’usura, a sognare addirittura un posto
al fresco delle carceri, dove comunque si è vestiti e nutriti dallo Stato, barattando quella “libertà”, in cui non credono più ormai, per un tozzo di pane, un bicchiere di
acqua ed un riparo sicuro.
E’ emersa poi, nella seconda parte
dell’opera, con caratterizzazione volutamente grottesca, l’immortale figura di “Bammenella”,
l’indomita prostituta dei quartieri, che, a dispetto della sfrontatezza di cui
si fa scudo, ama profondamente il suo uomo ed è disposta per lui a qualsiasi
sacrificio ed atto di furbizia.
Per una volta, però, più che sul
suo personaggio sfacciato, ma dolente, l’obiettivo è puntato sull’oggetto di
tanto amore, quel “guappo”, che affronta le autorità, forte anche dell’appoggio
di lei, del “revolver”, che sapientemente nasconde nelle sue gonne, all’occorrenza.
Una lettura ironica, culminata
nel duello fittizio tra i due “galli di combattimento”, ben vestiti, lui, appunto, e l’ex compagno di “Bammenella”,
“guappo” a sua volta, appena uscito da galera, in cui nessuno prende sostanzialmente
l’iniziativa. Un confronto ridicolo, che termina in un valzer di strada tra gli
affiliati, uomini e donne di entrambe le parti, ed in cui soccombe il povero,
rassegnato e disincantato “cafettiere”, interpretato dallo stesso Nello Mascia.
E' solo lui a pagare il conto, dopo aver
percorso in lungo ed in largo i quartieri, per vendere sigarette, caffè
imbevibile, anice e rum, senza guadagnare che pochi spiccioli, “messo in mezzo”
ed arrestato per possesso di armi. Quelle che i due delinquenti lasciano
scivolare nella sua povera cassetta di alimenti.
Il dado è tratto, tutto è compiuto, nel
trionfo dell’arte di arrangiarsi e dello sfuggire all’ordine costituito. Ottime
tutte le professionalità attoriali coinvolte, Daud Afzal, Rossella
Amato, Matteo Biccari, Ciro Cascino, Peppe Celentano, Gianluca d’Agostino,
Francesco Del Gaudio, Angela De Matteo, Massimo De Matteo, Chiara Di Girolamo,
Roberto Giordano, Pierluigi Iorio, Roberto Mascia, Massimo Masiello, Matteo
Mauriello, Simone Mazzella, Ciccio Merolla, Ivano Schiavi, Daniela Sponzilli e
Imma Tammaro. Incisivo il commento musicale di Ciro Cascino e Ciccio Merolla.
Applausi infine, per uno
spettacolo che si spera di poter rivedere in molte repliche, finalmente nella sede inizialmente prescelta.