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27/04/22

TEATRO - Gli "amici ritrovati" Lino D'Angiò e Alan de Luca in "E che Teatro!" applauditi all'Augusteo


di Maria Ricca

Gli amici ritrovati. Due anni di pandemia e 40 di carriera, Alan De Luca e Lino d'Angiò hanno affrontato ieri, in prima, e saranno in scena fino a domenica 1 maggio, il pubblico dell'Augusteo. Offrendo alla platea, in cui spiccava l'attore e regista Alessandro Siani,  un puzzle coinvolgente di musica, canzoni, pezzi di cabaret antico e moderno e  cucendo insieme, in una sfilata di personaggi, interpretazioni che ben si sono fuse tra loro, per dare il senso della Napoli che fu e della Napoli che è, dove le antiche "macchiette" possono trovare oggi una felice attualizzazione. 

"E che Teatro" è cominciato così "in marcia", dopo un'introduzione dedicata al bentrovato dopo la pandemia, alla necessità di liberarsi della mascherina, purché le autorità preposte lo concedano, naturalmente, una su tutte lo "sceriffo", massimo esponente della regione, magistralmente interpretato da Lino d'Angiò, al termine di una carrellata dei suoi più famosi cavalli di battaglia, le imitazioni dei sindaci Bassolino, Iervolino, de Magistris, Manfredi. 


Un "social club" che non può prescindere da una cantante blues,  accompagnata da una significativa band, che introduce lo spettacolo, cuce insieme i pezzi, accompagna le esibizioni. È Helen Tesfazghi, con gli Afroblue: Roberto D’Aquino (Basso); Maurizio Fiordiliso (Chitarra); Paolo Sessa (Tastiere); Paolo Forlini (Batteria)

Sfilano via via sul palco la presentatrice prima donna, Claudia Federica Petrella, che vorrebbe dare un tono al dialetto napoletano, e parla dunque in vernacolo ..."vomerese",  suscitando l'ilarità degli altri, diventa poi una buffa Marylin e infine si veste da ..."abat jour". E poi il  maturo Giorgio Gallo Coccobello, che odia gli anziani e le malattie, il giovane Ciro Salatino,  che rilegge in chiave moderna la famosissima "E allora..." ed è un brillante rapper, la cantante parte-nopea e parte-brasiliana, Morena Chiara, in visita a Napoli,  la nuova maschera dell'artista di strada, Piermacchiè, che suona il "manviolino", fino alla seducente "sciantosa", Elena Vittoria, investita della missione di rianimare il pubblico con la "mossa" e le mosse tipiche del cafè chantant alla napoletana.  Su tutti l'applauditissimo sedicente Magnifico Rettore di un' improbabile Università Campana, Amedeo Colella,  che trae spunto dalle macchiette per sottolineare le corrispondenze del dialetto napoletano con altrettanti spunti linguistici greci, latini e persino turchi. Infine Alan De Luca, travolgente nella sua "tammurriata" del Cinquecento, interpretata alla maniera di  Peppe Barra, storia di un furto moderno di autoradio, in cui riesce ad infilare una serie esilarante di sfottò e doppi sensi, con la spalla forte del collega d'Angiò 

Si chiude tutti insieme quando platea e palcoscenico si uniscono in coro e in applausi a tempo nel liberatorio "I wanna dance with somebody", che coinvolge pubblico e attori in atmosfera da discoteca, evocando un futuro migliore per tutti, finalmente "Liberi"da restrizioni.