di Maria Ricca
Interessante approdo nella città delle streghe, venerdì 24 gennaio, al Mulino Pacifico, nella rassegna "Obiettivo T" della Solot, per quattro "Streghe da marciapiede", protagoniste della performance interpretata dalle brillanti Gina Amarante, Luisa Amatucci, Miriam Candurro e Antonella Prisco, volti cari a tutti gli appassionati di “Un posto al sole”, la longeva soap di Raitre, di cui reggono le sorti ogni sera. Quattro donne e un delitto, si direbbe per parafrasare il titolo di una nota commedia. Se non fosse che le signore in questione non sono ingessate nobildonne, ma donne di vita, dunque, che naturalmente tutto appaiono, tranne che delle sprovvedute, e dunque hanno alle spalle esperienze e disavventure da cui sono uscite cadendo in piedi, ma non senza sofferenza.
E così, quando arriva in casa delle imprevedibili prostitute un giovane ingenuo “bellissimo ed imperscrutabile, diverso ed incatalogabile, vagamente androgino”, ciascuna di loro, non riuscendo ad “appropriarsene” umanamente, si comporta in modo tale che lui soccomba. Finché ciò non accade davvero, quando il cuore di lui va in pezzi. Tutte loro sono colpevoli, ma di fatto nessuno lo è, perché il giovane, in effetti, si è spento per cause naturali. Dunque, chi indaga, Peppe Romano, fine cesellatore, con le sue incursioni in scena, delle interpretazioni delle attrici, non può che rimandarle a casa, innocenti.
Padrone della scena, in un contrappunto di recitazioni, che talora lascia spazio anche alla vocalità in musica, le performers scelgono di interpretare la vicenda in senso corale, pur lasciando spazio alle singole individualità, quando ciascuna di loro dà voce alla propria storia personale. Brioso ed effervescente il risultato, per una commedia dai risvolti grotteschi, che merita di essere applaudita.