PARLIAMO DI...


05/06/25

S. GIORGIO A CREMANO - "Per il bene di tutti" dai "Racconti per ricominciare," sul filo del paradosso e dell'ironia


di Maria Ricca

Avvolgendo e svolgendo sapientemente il "fil rouge" del paradosso e dell'ironia, la compagnia interprete di "Per il bene di tutti" ha narrato alla Villa Bruno di San Giorgio a Cremano la storia scelta per i "Racconti per Ricominciare", testo di Carmine Borrino ed attori Irene Latronico, Davide Raffaello Lauro, Niamh Mc Cann, Peppe Miale, Marco Palmieri e Fiorella Zullo. Protagonista Massimo De Matteo, interprete di razza, qui anche curatore dell'allestimento, (insieme a Miale) nei panni di Gabriele, nipote di Germano, che, alla morte dello zio, va a rivendicare la propria eredità: un casale napoletano, occupato da improbabili inquilini, in una sorta di "comune" che il defunto, profeta New Age, governava con astuzia ed arguzia. 

È lui, in una sorta di spiritica trance, a comunicare al nipote la sua volontà di lasciare al gruppo la casa, nel segno della valorizzazione dell' "essere" e non dell' "avere" umano. 

Tutto intorno alla casa è ormai gentrificazione: la Mr B&B, simbolo della mercificazione degli appartamenti, a Napoli, come in ogni grande città, sta distruggendo il concetto di abitazione privata, in favore del business degli affitti brevi. Gabriele, che vorrebbe resistere, è travolto dalle necessità e dai debiti, ma conserva la proprietà, nella resistenza all'oligarchia capitalistica che divora tutto. 


E avrà ragione quando, ormai anche lui  convertitosi ad una confusa spiritualità, dopo molti anni vedrà crollare il mito Mr B&B e la sua impresa. Non resterà che salire tutti su una rinnovata arca di Noè, per sfuggire al disastro del mondo che crolla, dopo la grande illusione del denaro facile e il dramma della pandemia che tutto distrugge. 
Il testo è una critica possente al mito del guadagno, che ha affollato inutilmente i centri storici delle nostre città e di Napoli, in particolare, costringendo i residenti ad emigrare nella vicina provincia di Avellino e gli studenti a cercar casa nel casertano. 

Un allestimento ironico e sarcastico che si fonda tutto sulle qualità del primo attore, il quale si muove con padronanza sulla scena, senza cali di ritmo, offrendo opportuni chiaroscuri alla sua interpretazione, supportata dai validi comprimari. L'arma dell'ironia vale a raccontare la vicenda con il tocco di leggerezza che serve, per non annegare nello sconforto. 

Ascoltare il proprio cuore, come fanno gli adepti New age e zio Germano stesso, può dunque essere la soluzione. Sembra retorico, ma non lo è, se conduce  questa umanità disorientata e travolta in qualche modo alla salvezza.