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14/09/13

BN Città Spettacolo ed. 2013 - Veronica Pivetti, ironica “Mortaccia” da musical, conquista il pubblico e abbatte l’ultimo tabù

di Maria Ricca

Certo, il genere deve piacere, incontrare il gusto dello spettatore. Ed è un genere non facile, quello scelto da Veronica Pivetti, per la sua “Mortaccia”, semiserio excursus attraverso i vari modi di concepire l’ “exitus” estremo, si direbbe, andato in scena all’Arco del Sacramento venerdì  15 settembre.
Un musical atipico, un po’ “Rocky Horror Picture Show”, un po’ “Famiglia Addams”, in cui l’attrice, splendidamente di nero vestita, fra tessuti e veli,  sapientemente intrecciati da Valter Azzini, e con occhi pesantemente bistrati, ha cantato e “danzato” per un’ora e mezza, senza risparmiarsi, sulle coreografie di Gabriella Bove e le musiche originali di Maurizio Abeni, nel perfetto scenario dell'Arco del Sacramento, location che migliore non poteva essere, tra chiaroscuri, luna sullo sfondo, arredi funerari e rintocchi di campane.  
Per  raccontare, con ironia ed una straordinaria presenza scenica,  che la morte non è poi così democratica, che spesso aggredisce e finisce con facilità la sua preda, e altre volte invece ci mette fin troppo. Del resto, in Africa, signori miei,  “loro muoiono di fame, mentre voi, occidentali…per quello che mangiate”, dice “Mortaccia”, aprendo un fronte satirico, che prosegue, poi, amaramente, con sottolineature sul  “futuro”, ucciso da chi toglie tutte le speranze .
Fino alla sfilata, mai macabra, ma divertentissima,  dei differenti modi di esser “morta”, da quello della donna elegante alla fine della povera diavola, oppressa dalla vita familiare.
Accanto alla Pivetti, i versatili Sergio Mancinelli, agile interprete di “Sentenza”, la “falce” che trancia vite e speranze, e Oreste Valente, stralunato maggiordomo Funesto, silenzioso ed operoso.
 Pieno di citazioni, soprattutto cinematografiche, lo spettacolo è stato la punta di diamante della programmazione del Festival “Città Spettacolo” di quest’anno, sicuramente accanto al duplice omaggio reso ad Eduardo nel trentennale dalla sua scomparsa, con “Sik Sik, l’artefice magico” di Benedetto Casillo e “Il contratto”, nella versione di Pino Carbone.
L’opera della Pivetti ha rappresentato l’evento maggiormente richiesto  ed atteso dal pubblico, indubbiamente conquistato e richiamato dalla popolarità televisiva e cinematografica dell’attrice, protagonista di una “Mortaccia”  perfettamente ritagliata su di lei, “irriverente, estrema, seria, burlona, amara, provocatoria”, come  si legge nelle note di regia di Giovanna Gra.

 E l’immagine rimandata a noi da Veronica Pivetti, quindi,  si confonde perfettamente con quella della donna che deve essere per davvero, solare ed  ironica, intelligente ed appassionata. La migliore interprete di un testo che vuol distruggere il più estremo dei  tabù, parlare di morte, senza morire di malinconia, ma anzi rivitalizzandosi, per  l’eterno fenomeno dei contrari. 

Il calendario completo degli spettacoli su www.cittaspettacolo.it