PARLIAMO DI...


13/06/14

L'INTERVISTA - Leandra Modola, direttore artistico del CineFortFestival: l'entusiasmo della volontà, nel segno della voglia di "Crescere"

Leandra Modola sul palco del CFF

Il legame con il territorio e le sue storie, che si proiettano oltre i suoi confini, nel segno dell'universalità dei temi


di Maria Ricca

L’entusiasmo è di quelli che ti trascinano e che ti conducono ad ignorare ogni ostacolo per realizzare una splendida avventura che è soprattutto voglia di emergere come cultura e come territorio.
 La sesta edizione del CineFortFestival (www.cinefort.it), il festival di cortometraggi del Fortore, che si svolgerà nella penultima settimana di agosto in diversi paesi del territorio, dopo un primo lustro dedicato all’esordio in un ambito stimolante, ma complesso, com’è quello della competizione artistica, che diventa competizione di idee, sarà tutta dedicata alla voglia di “Crescere”, secondo il tema previsto per quest’anno. I gruppi di lavoro sono già all’opera con i laboratori di cortometraggi  che rappresentano la spina dorsale del Festival, mentre la direzione artistica sta esaminando gli oltre 300 “corti”, pervenuti  dopo l’emissione del bando di concorso. Tra loro emergeranno i vincitori delle tre sezioni “Piccoli protagonisti”, “Angoli del mondo” e “Cortissimi”.
Ne parliamo con Leandra Modola, direttore artistico della manifestazione, affiancata da un gruppo di lavoro solido ed affiatato, con Giorgio Trotta (co-fondatore e supervisore generale), Massimiliano De Cesaris (scenografie e regia). Ad occuparsi della comunicazione è Alessandro Coduto.
Gruppo di lavoro
Quali sono le novità del 2014?
“Innanzitutto un rinnovamento globale, già a partire dal palinsesto, diciamo così, con l’inizio nel pomeriggio, per  le proiezioni fuori concorso e i convegni legati al tema.”

Il vostro legame con il territorio è molto forte. Ma come si concilia con la voglia di universalità, con il percorso di crescita che avete già intrapreso e che traspare dai contatti che avete instaurato con registi e critici di spessore nazionale, presenti in Giuria?
“Il contatto più forte con il territorio è, sicuramente, quello con i CFF Lab, i “workshop” che si realizzano durante l’anno e che mirano a raccontare proprio il Fortore , le sue storie, grandi e piccole, che piacciono a chi arriva da fuori per la loro semplicità e verità. Quando poi arriva il momento delle riprese, l’aspetto più interessante è che tutta l’area è coinvolta ogni volta, con le persone che ci abitano e che, dopo l’imbarazzo iniziale, inevitabile, si lasciano trasportare dall’entusiasmo e partecipano volentieri, come di sicuro accadrà anche per questa edizione, dal 12 al 21 luglio, quando il territorio si trasformerà in un unico set a cielo aperto.  Ma,  naturalmente, non raccontiamo solo il Fortore nelle nostre storie.”
“Piccolo è Bello”, dunque, secondo lo slogan che vi siete dati da sempre. Ed è vero che, appunto, il cinema non è solo passerelle e “red carpet”. Ma resta il fatto che, per farsi notare, anche quell’aspetto ha la sua importanza…
“Sicuramente, la passerella è importante, ma è importante anche chi c’è sulla passerella. Ormai tante  rassegne sul  “red carpet” hanno grandi nomi per attirare sempre maggior pubblico e poi restano mediocri nei contenuti. E allora, a che serve? Per non parlare dell’effetto “saturazione”, che è l’opposto di ogni novità.”
L’ostacolo più difficile da sormontare, partendo da un territorio, diciamo così, periferico, per “sfondare”?
“Sicuramente quello di reperire fondi , essendo il Fortore tradizionalmente “vocato” ad altre attività. Però le istituzioni ci sono vicine. Quest’anno speriamo anche nell’intervento delle piccole aziende del luogo, con la produzione di uno spot di tipo “creativo” e la proiezione di quest’ultimo durante le serate del festival. Poi c’è il “crowfunding”, attraverso la piattaforma on line “Limoney”, per  il finanziamento in sottoscrizione, da parte di chiunque desideri offrire il proprio contributo economico. Del resto, se ci si crede e si vuole dare un proprio sostegno concreto al cinema indipendente, è questo il percorso da compiere. “
Un’idea,  quella dell’unire le forze per raggiungere uno scopo positivo,  ripresa anche dall’ hashtag del Cine Fort Festival , per l’edizione 2014: “ #amiCFF” (“amico del CFF”). Una storia di amicizia, dunque, proprio nel segno della valorizzazione di questa vicenda artistica indipendente, che cresce solo se è diffusa ed aiutata.  Ma qual è il ricordo più bello di ogni edizione del Festival?

“Ogni volta mi commuove soprattutto la grande partecipazione popolare, di persone di ogni età, magari anche di quelle che in genere non si interessano al cinema, gli anziani, ad esempio, che non di rado occupano i primi posti alle proiezioni. E’ la certezza di aver contribuito a creare tanto entusiasmo e tanto interesse che ci dà la forza di superare ogni ostacolo.”