di Maria Ricca
Uno spazio fisico-emotivo
di grande suggestione, nel ricordo di un artista mai apprezzato fino in
fondo.
E’ stato quello apertosi piacevolmente e quasi... “a sorpresa”, questa
mattina, alla Libreria Masone, per la presentazione del volume “Eduardo Rovira, l’ultra avanguardia nel
tango”, per iniziativa della struttura ospitante e dell’associazione
“Bentango”. Casa editrice la "Musicateneolibri", dell’Università degli Studi di
Salerno.
Beatriz Cristina Senra, l'autrice, ha illustrato così i temi del suo studio, nato
su appunti biografici, per spiegare il perché di un così lungo silenzio sull'artista, validissimo, ma sempre "dimenticato", come peraltro fu sottolineato dalla stampa, nel ricordarne la scomparsa. E lo ha fatto ripercorrendo, appassionatamente e nei dettagli, la vita e le opere di Rovira,
che di lei fu il suocero, musicista e compositore argentino, creatore
di oltre 200 tanghi e di 100 opere di musica da camera.
Contemporaneo ed ammiratore di Astor Piazzolla, ne fu
allo stesso tempo “rivale”, ma ne condivise la visione
pionieristica di tango.
Ad introdurre la conversazione
il professor Roberto De Prisco, autore del brano “per Rovira”, incluso nel CD
allegato al libro, eseguito con i suoi "30inTango", più due brani originali dell’argentino. A lui il compito di raccontare l’incontro con la scrittrice per ottenere le partiture,
introvabili, del musicista, importante quanto Piazzolla, ma pressoché sconosciuto.
Emerge nel volume la storia anni Cinquanta-Sessanta dell’epoca,
medaglioni di politica, ripercorsa dalla docente di Letteratura Ispanica presso l'Università di Salerno, Rosa Maria Grillo, con la nascita di "Gente de Buenos Aires", associazione transculturale di pittori, scrittori, musicisti, tra cui Rovira che aveva
come scopo, da una parte di portare la cultura alta anche fuori dal centro nei "barrios", ma anche di rivitalizzare e far conoscere la cultura popolare.
Al musicista Ernesto Valles il
compito di commentare nei dettagli tecnici la musica di Rovira, proponendone l’ascolto di brani significativi, in cui
era evidentissima la capacità di innovazione dell’autore, che percorse un'originale evoluzione del tango, separata dall'attuale genere, senza l'uso prolungato del contrattempo.
Infine l’espressione più viva della danza di origini argentine,
interpretata da Rogelio Bravo e Mercedes Quilici.