di Maria Ricca
Il valore
della bevanda più antica ed universalmente apprezzata, attraverso la storia e
le caratteristiche delle case produttrici del territorio sannita, avellinese e
napoletano, il vino, naturalmente, ha
costituito il centro di attrazione intorno al quale si è costruito il bel libro
della sociologa Luciana Palumbo , “La produzione vitivinicola di qualità in
Campania – protagonisti e territorio” presentato con l’Autrice, alla Libreria
Masone dalla giornalista Elide Apice, direttore di “Teatri e Culture” e da
Antonio Follo, enoestimatore.
Spinta da una
passione antica, nata da una tradizione familiare, e dal desiderio di cogliere non solo
l’aspetto tecnico-economico della risorsa “vino”, ma anche il valore antropologico e culturale
dell’uso dell’antico “umore”, la Palumbo ha scitto quella che Follo ha definito
“una vera micro-guida della produzione vitivinicola nel mondo, in Italia e poi
in Campania, da suggerire come pubblicazione sintetica, ma estremamente precisa
agli studenti e agli appassionati in generale”. Dopo un excursus generale sulle
regioni produttrici di vino, la Palumbo si sofferma, infatti, nella
pubblicazione, sulle case vitivinicole più significative del territorio
beneventano ed irpino, con attenzione ai vari microclimi e alla qualità del
terreno, senza trascurare “i vini della sabbia” dei Campi Flegrei.
Complimenti,
quindi, sono stati espressi dallo
studioso Follo per la capacità della sociologa Palumbo di costruire un testo
esaustivo che risalta nella vasta produzione sull’argomento, proprio per la sua
sintetica completezza e per la passione che esprime.
Alla
giornalista Elide Apice il compito di tirare le fila del discorso,
soffermandosi sia sugli aspetti di carattere più strettamente tecnico che
sociale.
Una serata molto interessante, quindi, non solo per specialisti del settore,
che si è presto trasformata in una piacevole conversazione tra protagonisti e
pubblico, su esperienze passate, conoscenze attuali, interesse inestinguibile
per un argomento stuzzicante.