di Emilio
Spiniello
BENEVENTO - Al Piccolo Teatro Libertà di Benevento, nella notte del Sabba e di Halloween, in scena, dopo 27 repliche in giro per l’Italia, lo spettacolo “Herbarie: le chiamavano Streghe”.
La serata è stata
promossa da CAAT (Cultura Arte Ambiente e Territorio) Benevento, in
collaborazione con l’associazione “Io per Benevento”, retta da Giuseppe
Schipani. Un progetto a cura di Anemofilia Teatro, con Laura Giallombardo,
Manuela Tufariello, Giambattista Martino, Rossella Barrucci, per la regia di
Silvia Pietrovanni.
Proprio
quest’ultima ha spiegato la genesi: “Abbandonando il folklore della figura
della strega, approfondiamo i saperi tramandati da queste donne che erano
conosciute come herbarie, quelle che raccoglievano e manipolavano le erbe. Poi
alcuni fatti le hanno messe in cattiva luce rispetto ai dotti dell’epoca.
L’herbaria era un
vero punto di riferimento del popolo ed aveva un rapporto speciale con la natura”.
Erano le regine
della cosiddetta medicina alternativa. I loro rimedi: natura ed erbe spontanee
con i loro segreti terapeutici tramandati da madre in figlia, come accade per
Mercuria, la nonna, e sua figlia Caterina, che a sua volta educa la giovane Lucia,
tramite saggezza ed insegnamenti. Avevano a che fare con la gioia della vita e
la tristezza della morte ed intervenivano anche per diminuire i dolori del
parto, grazie alle loro cure naturali.
Appare la figura
del medico o prete odierno, il physicus, l’inquisitore del tempo, la voce della
scienza e della ragione che rigetta queste forme di credenza, fatte di fatture
e maledizioni.
“Ogni filo d'erba
ha la sua voce e la sua storia” ed infatti Mercuria invita “a chiedere il
permesso prima di raccogliere un’erba”. Le bevande “consolatrici” vengono usate
per evitare le conseguenze dell’inquisizione, a causa dell’accusa di
stregoneria ed è qui che le herbarie dicono “ricordateci”.
Le musiche di
Daniele Fusacchia, recentemente scomparso, sono state eseguite dal vivo da
“Quinto Quarto Trio” , formato da Ernesto Ranfi, Luisa Pellegrini e Stefania
Militello.