di Maria Ricca
BENEVENTO -
Splendida solare, elegante e perfettamente consapevole del tempo che passa,
sebbene non se ne leggano tracce, davvero, sulla sua persona, è Sandra Milo,
sabato sera, a Benevento, per ricevere il premio alla carriera al Teatro De
Simone.
Una serata che è valsa a riconsiderare
l’aspetto più umano, oltre i riflettori, di un’attrice che molti sedusse e
molti affascinò, non ultimo il Maestro Federico Fellini.
Con Pino
Strabioli (nella foto), regista teatrale, attore e
conduttore televisivo, invitata dal “Social Film ArTelesia”, la musa
felliniana ha idealmente ritrovato il
suo pubblico, offrendosi nel film documentario “Salvatrice – Sandra Milo si
racconta“, presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma lo scorso 04
Novembre. Quindi,
l’intervista-spettacolo tratta dalla pièce teatrale “Caro Federico”, su libro
edito nel 1982, in cui l’attrice racconta la propria storia d’amore con il
Maestro, dopo aver ripercorso amori, successi e scandali.
-Televisione e
cinema li ha percorsi entrambi, come generi. Qual è stato più nelle sue corde?
“Ci sono grandi
differenze senza dubbio. Io amo lo spettacolo, mi piace raccontare alla gente
le storie, i personaggi. Sono due forme diverse di intrattenimento. Nel cinema
c’è sempre una creazione, un personaggio, una sceneggiatura da seguire
fedelmente e da interpretare, la televisione è più libera, hai più spazio per
creare, per inventare. E poi a me piace la diretta: sei col pubblico, non devi
aspettare mesi, come con il cinema, per sapere cosa diranno gli spettatori,
come reagirà la critica. Con la Tv lo sai subito.
Però, la cosa che
mi piace molto, adesso, è il teatro. L’ho scoperto tardi, in verità.
Mi ero sempre
rifiutata di farlo, temevo di non riuscire a farcela e poi, invece, l’ho
trovato meraviglioso, perché ogni volta che un attore recita c’è sempre un
momento fantastico, per cui tu senti che entri nel pubblico ed il pubblico
entra dentro di te. E’ difficile da spiegare, è un’emozione incredibile, però
vale ore di spettacolo.
-Il mondo dello
spettacolo ieri e oggi…Differenze sostanziali?
“La sofferenza
umana non passa mai e c’è sempre. Oggi è meno importante la parte umana
dell’essere, la si considera meno. Forse è dovuto al fatto che nulla ti offende
o ti ferisce più tanto. Io invece credo che un essere umano, senza voglia di
crescere e di conoscere non valga più di tanto.”
Qual è la sua
filosofia di vita?
“E’ considerare
meravigliosa l’esistenza, anche quando è difficile, perché ci dà la possibilità
di provare tutta una gamma di sentimenti che ci fanno sentire importanti.
L’importante è fare bene tutti i passaggi, al meglio delle proprie
possibilità.”