Ottimo riscontro di pubblico e di critica e, dunque, un ritorno entusiasta sulle scene. Domenica 7 Ottobre
alle ore 18:00 al Cilindro Nero di San Giorgio del Sannio, primo rinnovato appuntamento con la Stagione Teatrale "Cilindro Nero" diretta da Angelo Sateriale. In programma lo spettacolo "Charlie",
scritto da Stefano Sarra con Virginia Dumas, Giorgia Lepore Minio, Marco
Micheli e Stefano Sarra, della compagnia del Teatro Le Sedie di Roma.
La rassegna è organizzata dall’Associazione Cicolocchio con la collaborazione di UnipolSai Subagenzia Gianluca Boniello, Marco i parrucchieri San Nazzaro (BN) e con il patrocinio del Comune di San Giorgio del Sannio.
Ne parliamo con il direttore artistico.
-Nuova stagione
del Cilindro Nero. Un'esperienza che va costituendo ormai una sorta di
"must" per gli appassionati. Che riscontri avete?
La Quinta per
l'esattezza. In un contesto come quello della media valle del calore, dove
molti eventi culturali sono arrivati al massimo alla seconda edizione, dobbiamo
essere fieri di quello che stiamo facendo. Ma in realtà so il perché ci
lasciano ancora organizzare. Il budget economico si aggira... sui due zeri.
-I criteri delle
scelte delle performances in cartellone?
Non abbiamo un
criterio preciso. Nelle prime rassegne, per paura che la gente non fosse
abituata, cercavo di inserire solo spettacoli comici, poi con gli anni ho
capito che il pubblico cercava anche testi non necessariamente brillanti, ma
con storie avvincenti. Quindi cerco di portare compagnie giovani, ma
preferibilmente con copioni inediti, per dare la possibilità al pubblico
sangiorgese di assaporare il teatro di quest'epoca.
-Il teatro è
dunque un genere più vitale che mai, nonostante la televisione imperante. Quali
sono gli ingredienti per tenere sempre viva l'attenzione del pubblico su questo
genere?
In realtà in
questo periodo è imperante internet. La televisione non è più immediata e sta
avendo serie difficoltà ad ottenere pubblico. I bambini di oggi decidono quale
cartone animato vedere sul tablet. Prima, alle 4 mettevano "Mila e
Shiro" ed ero costretto a vederlo perché non c'era altro. Ma per il teatro
è diverso, passeranno secoli, millenni, i mezzi di comunicazione si
sostituiranno, ma lui ci sarà sempre. La gente avrà bisogno di emozionarsi dal
vivo anche nel 2100.
-I suoi progetti
futuri?
Intanto, al
Cilindro Nero, il 4 Novembre ci sarà la prima della mia nuova commedia
"Una settimana d'amore". Dopo la data di San Giorgio farò un piccolo
tour in varie città italiane. Poi vorrei portare in tutti i paesi del Sannio e
dell'Irpinia il mio spettacolo territoriale Hirpus Samnites. E infine ho vari
progetti cinematografici, ma preferisco parlarne tra qualche mese.
-La professione
dell'attore oggi in Italia, quali prospettive? Difficile percorso? Che spazi ci
sono?
Oggi in Italia è molto più facile la professione di attore che fare un
concorso per carabiniere, finanziere o magistrato. Lì hai a che fare con il
giudizio dello stato, noi attori con il giudizio del popolo.