Il 12 e il 13 aprile al Mulino Pacifico, l'opera con un nuovo cast e nuovi attori.
di Maria Ricca
Torna
l’appuntamento con il teatro ironico d’autore. Protagonista ancora la Solot,
che venerdì 12 e sabato 13 aprile, al Mulino Pacifico, presenta “La Marcolfa”,
settimo appuntamento della Stagione Teatrale 2018/19, al Mulino Pacifico.
Dello spettacolo,
nato dalla penna di Dario Fo, e qui riproposto in una nuova versione
interpretata da Antonio Intorcia, Michelangelo Fetto, Rosario Giglio, Massimo
Pagano, Assunta Maria Berruti e Carlotta Boccaccino.
Sottolinea il
regista Michelangelo Fetto: “E’ un
capolavoro di mestiere teatrale, di tecnica infallibile fatta di ritmi e di
battute efficaci ed esilaranti, di richiamo alla splendida tecnica tutta
italiana della farsa, diretta discendente della Commedia dell’Arte.
Il grande gioco teatrale della metafora si
sposta oggi verso un’altra violenza sociale, meno politica ma più intimista, se
vogliamo. Si tratta di una satira della prepotenza e dello sfruttamento, da
parte di chi detiene il potere, nei confronti del disarmato essere -
semplicemente – umani”.
-“La Marcolfa” di Dario Fo torna in scena nel
vostro allestimento, anche quest'anno. Quali novità rispetto alle edizioni
precedenti?
“La novità de “La
Marcolfa” è innanzitutto nel cast, che
prevede questa volta l’ingresso di Massimo Pagano, protagonista de “Il ragazzo
di campagna” di Luigi De Filippo (presentata
dal mese scorso in tournée dalla Solot e da “I due della città del sole”, n.d.r.). Si tratta, naturalmente, di una grossa
addizione qualitativa per la nostra compagnia. Addizione non nuova, perché
Pagano ha già partecipato a nostre produzioni in passato. Con lui attori ed attrici
strepitosi, fra cui Assunta Maria Berruti e Carlotta Bccaccino. Infine, c’è un approccio diverso alla commedia, che è
stata ritoccata, ritradotta, arricchita con nuove canzoni.”
-Ricorderete il prof. Antonio Sorgente in
queste serate. Fu lui a collaborare alla prima "traduzione" in
beneventano dell'opera di Fo…
“Antonio Sorgente
per noi è stato un Maestro, è stato un amico, innanzitutto, ha avuto gran parte
nella scelta di fare questo spettacolo, anche se il testo che portiamo in scena
non è propriamente quello che ha tradotto lui, perché la Compagnia è cambiata
nel corso degli anni e ho dovuto attagliare l’opera a quelle che erano le
caratteristiche dei nuovi attori. Certo, intendiamo ricordarlo nel corso di
queste due serate. Riteniamo un dovere tributargli un omaggio , non formale , ma d’affetto. Antonio Sorgente è nel nostro cuore e resterà
nel nostro cuore per sempre.
-Realizzate pièces di teatro di opinione, di
teatro classico napoletano ed ironico-grottesco, come “La Marcolfa” ed
offrite serate di taglio artistico ogni
volta diverso. Come si "conciliano gli opposti" nella vostra
produzione e qual è il bilancio della vostra stagione?
“Antipodi” nella
nostra proposta? Io credo che il teatro abbia una sola discriminante, la
qualità. Se la gente è in grado di riconoscere la qualità, siamo tranquilli. Del
resto il Mulino Pacifico resta aperto sette giorni su sette. A breve firmeremo
la convenzione con il Comune che nei
fatti è già “in fieri”. La nostra scuola di teatro va avanti da decine di anni.
Far finta che tutto questo non sia mai esistito è assurdo. Per fortuna la gente
continua a seguire il nostro teatro, i
ragazzi ci seguono e questa è una cosa
che ci conforta, che ci dà la forza per andare avanti, di portare avanti i
nostri spettacoli , anche oltre le mura patrie beneventane. Di questo siamo
orgogliosi.
-Mai come quest'anno l'offerta teatrale e di
eventi artistici in città è stata così ampia, con la sovrapposizione di
avvenimenti. Non c'è il rischio di spiazzare il pubblico, che è sempre lo
stesso e non sa come dividersi? Una programmazione fatta di concerto sarebbe
auspicabile…
“Certo ,
oggi manca completamente ogni abbozzo di
programmazione. Sulla coincidenza degli eventi, poi, tocca sempre al pubblico,
che è meno stupido e meno infantile di quanto si possa credere, operare una
scelta. Le masse non si orientano, le masse si convincono con la qualità.”
-Continuerà la collaborazione con “I due
della città del sole” e in che termini?
“Sicuramente
continuerà la collaborazione con “I due della città del sole” , con cui c’è
stato sempre questo fruttuoso scambio di esperienze artistiche, di
coproduzioni. Sono allo studio altre iniziative. Tutto proseguirà fin quando
avremo il piacere di stare insieme, che
in questo momento c’è fino in fondo. Per cui “Il ragazzo di campagna” è stata
la prima di una serie di sperimentazioni, da qui e per i prossimi cinque anni.”