di Maria Ricca
BENEVENTO - C’è il baule dell’attore lì, sullo sfondo. Pieno di panni
coloratissimi, di vestiti dalle fogge improbabili, pieno di vita. O meglio
delle vite dei personaggi che pian piano escono dal fondo per raccontare le proprie
storie. Di quei panni si veste la Solot, con Michelangelo Fetto, Antonio Intorcia, Assunta
Maria Berruti, Alfredo Calicchio. E con Rosario
Giglio, Massimo Pagano, Enrico Torzillo e Benedetta Russo. Ancora un week
end, dunque, fino a domenica 12 luglio, per dar volto e parola ai caratteri che
animano ancora in queste sere il Mulino Pacifico, nei “Racconti per
ricominciare”, la rassegna della “ripartenza” artistica in Campania, promossa da Vesuvioteatro. A Benevento, testi
di Giorgio Gaber, Dario Fo,
Michelangelo Fetto, Franco Cossu.
In apertura, e non
potrebbe essere altrimenti, l’amara questione della crisi delle attività
artistiche in tempi di emergenza Covid. Perché si spendono tante parole per deplorare
(anche giustamente, certo!) la chiusura delle fabbriche e non una per quella di
imprese artistiche come il Cirque de Soleil? “Forse perché l’Arte fa sudare
solo un muscolo, il cervello?”, si chiede Michelangelo Fetto.
Enrico Torzillo |
“Si dovrebbe
istituire il Teatro dell’Obbligo”, tuona Enrico Torzillo, attore fra il
pubblico, dando vita ad un intenso e divertente contraddittorio con la collega
Benedetta Russo, immaginando che gli studenti delle scuole possano frequentare
la mattina le lezioni ed il pomeriggio le sale di prosa. In effetti è sin da
piccoli che bisognerebbe educare l’animo e la sensibilità. Magari con i
classici greci. Ed è subito alla ribalta il dramma di Antigone, raccontato con potente
intensità da Alfredo Calicchio, e poi le contraddizioni di una donna moderna,
con il monologo di Assunta Maria Berruti, che invita a riflettere sulle differenze
fra i sessi e “sugli uomini, che hanno potere sulle cose e sulle donne, che
hanno potere sulle persone”.
E appunto grottesco è il rapporto moglie-padrona e marito-schiavo succube, evocato da Michelangelo
Fetto, nel monologo di divulgazione scientifica sui danni del fumo, divenuto
libero sfogo e confessione delle angherie subite in famiglia.
Massimo Pagano e Rosario Giglio |
Tragicommedia che si
sostanzia nell’intervento ironico di Rosario Giglio e Massimo Pagano,
irresistibili nei panni di due guitti rumeni (!?), a metà fra posteggiatori ed
artisti di strada, che conquistano la platea, interagendo con gli spettatori,
in un botta e risposta allusivo e divertente sui temi della fedeltà coniugale
tradita.
Le risate muoiono in gola,
poi, nell’intervento struggente di
Antonio Intorcia. E’ il racconto di una lite fra ragazzi di campagn,a che muta
in tragedia, banalmente e dolorosamente.
E’ già tempo di voltare
pagina. Il baule si chiude, gli attori, applauditissimi, ringraziano e salutano.
Cala il “sipario”, ma gli spettatori
defluiscono lentamente…Vorrebbero restare ancora e respirare un altro po’
quel clima ritrovato, nel segno
dell’arte, della cultura e della pace, di cui gli attori, in chiusura,
invitano, ancora una volta a farsi “staffette”.
Lo spettacolo va ancora in scena oggi, sabato 11 e domani, domenica 12 luglio, alle 19 e alle 20,30. Info sulla pagina FB della Solot Compagnia Stabile di Benevento.
Lo spettacolo va ancora in scena oggi, sabato 11 e domani, domenica 12 luglio, alle 19 e alle 20,30. Info sulla pagina FB della Solot Compagnia Stabile di Benevento.