di Maria Ricca
Si
chiamerà “Accademia delle Opere” e sarà indirizzata alla formazione delle
giovani generazioni, per indirizzarle poi subito al mondo del lavoro, nell’ambito
del settore artistico su molteplici livelli, dalla radiofonia, alla fonica,
dal disegno luci alla fotografia e alla cinematografia. Un’impresa stimolante
ed ambiziosa, affidata al genio organizzativo di Francesco Tuzio, presidente dell’Accademia, professionista
di origini beneventane, affermato e noto nel settore. I suoi esordi risalgono
al 1986 e da allora non si è mai fermato, ricoprendo di volta in volta il ruolo
di allestitore eventi, light designer, rody manager, docente d’accademia e
direttore tecnico in tutta Italia e lavorando per i maggiori artisti in
circolazione.
- Perché
il nome di “Accademia delle Opere” ?
“Era un’associazione Onlus, creata nel 2006 a Benevento, ma “dormiente”. Me ne sono innamorato per
molteplici motivi. Innanzitutto perché, dopo aver ricoperto vari ruoli
professionali in giro per l’Italia, anche quello di docente in Accademia, è come se il destino
avesse voluto riportarmi qui. Il cerchio si chiudeva. Poi ho avuto la fortuna
di avere una mamma di nome “Tosca”ed era forse appunto destino che mi impegnassi in
questa associazione. Adesso la sto curando, la sto facendo crescere.”
- Entriamo
nello specifico: quali sono le opere di questa associazione?
“Ci differenzieremo da molte associazioni del territorio,
perché oggi il Ministero competente ti
obbliga ad essere iscritto al Registro del terzo settore, quindi non hai più
una relazione autonoma, non puoi lavorare solo sul territorio o sulla Regione,
ma puoi essere tranquillamente visibile e poi ampliare il tuo lavoro su tutta la
nazione. I nostri progetti sono mirati soprattutto alla formazione. Il Registro
ti dà diversi ambiti su cui intervenire ed agire. E noi andremo ad occuparci
della formazione appunto e della “green economy”. L'evoluzione di quella che
può essere la tecnologia “ecosostenibile”.
- E'
difficile puntare sui giovani di questi tempi?
“Questa è la mia missione ed è la missione di tutto il
gruppo e del Direttivo. Noi crediamo moltissimo nei giovani . La pandemia, da
due anni a questa parte, ha indotto molti di loro a non avere più fiducia nel
mondo lavorativo, a non professionalizzarsi, tranne per quelli che sono gli
studi accademici, in quanto manca tutto quello che è alla base
dell'artigianato, tutto quello che crea un'opera. Perché anche un artigiano non fa altro che
creare delle opere, sia egli uno scultore, un pittore, un tecnico. Per quanto
ci riguarda, il nostro settore lavorativo è sempre stato quello dello
spettacolo e della cultura, nell'ambito dello spettacolo. Quindi, da questo
punto di vista, intendiamo favorire la nascita di giovani professionalità che possano
inserirsi immediatamente nel mondo lavorativo. Grazie alle mie conoscenze, infatti,
ho potuto creare dei protocolli d'intesa con grandi aziende del settore, tra
cui, ad esempio, Samarcanda e Blue Animation, in modo che gli allevi, alla fine degli studi, siano immessi subito nel mondo del lavoro. Quindi, da qui, creeremo diversi corsi, come cinematografia,
tecnico del suono, tecnico luci, insomma tutto quello che riguarda il mondo
artistico.
- Quanto
è cambiato il tuo lavoro, dagli inizi ad oggi?
“Dopo gli inizi come DJ, sono stato tanti anni fuori Benevento, perché mi sono occupato di moltissimi artisti di fama nazionale. Ricordo
Califano, Bongusto, Di Cataldo e tanti altri. Poi sono ritornato, ho
abbracciato anche il progetto dell'ex associazione di cui ero vicepresidente,
poi, per motivi che mi discostavano dalla mission di quest'ultima, sono
andato via e , dopo appena sette giorni, quasi per incanto, è nata l’ Accademia
delle Opere.”
- Quando
comincerete con l'attività, precisamente?
“Noi possiamo essere già operativi. Il problema è che c'è l'obbligo da essere iscritti almeno da un anno in questo Registro del terzo settore, per
essere capofila di un progetto, ma ciò non toglie che puoi essere partner di un
altro Aps, per quei progetti che loro hanno già avviato. Per quanto riguarda noi, e dico noi perché credo nella “squadra”,
abbiamo una “mission”: quella di creare già da adesso, a partire da novembre,
dei corsi di formazione autofinanziati, per poi accedere a dei bandi per avere
anche una sovvenzione. Vi
saranno, infatti, docenti di fama
nazionale ad insegnare e molte maestranze beneventane, perché è poco risaputo
che Benevento è sempre stata una grossa fucina di artisti i quali, per motivi
logistici, come me, hanno dovuto “emigrare” professionalmente per affermarsi, ma
ciò non toglie che siano del territorio . Il mio sogno è quello di portare qui di nuovo, per fare
formazione, tutte le persone partite dalla città, che si sono grandemente professionalizzate, lavorando per i grandi network, come , ad esempio Lello Orso e Marco Minelli, per un corso di speaker radiofonico, Pierluigi
Iele, fonico ormai di tantissimi artisti, Giuliano De Lauro, per disegno luci e
fotografia, Lorenzo D'Amelio per la cinematografia, lo Studio Rosati per la tecnologia dei droni.
Insomma, sarà tutto un “men at work”.
- E
i tuoi progetti personali futuri?
“Sarò in giro per tutta l’estate
con il M° Leonardo Quadrini, per ben 40 serate, ma intendo sin da ora e per il
futuro impegnarmi molto professionalmente nella Accademia. E’ tempo, ormai, ed
è mio desiderio, trasmettere ai più giovani il bagaglio delle tante esperienze
accumulate negli anni."