PARLIAMO DI...


11/07/22

L’INTERVISTA – Francesco Tuzio e l’ “Accademia delle Opere”, per la formazione artistica professionalizzante dei giovani del territorio



di
Maria Ricca

 Si chiamerà “Accademia delle Opere” e sarà indirizzata alla formazione delle giovani generazioni, per indirizzarle poi subito al mondo del lavoro, nell’ambito del settore artistico su molteplici livelli, dalla radiofonia, alla fonica, dal disegno luci alla fotografia e alla cinematografia. Un’impresa stimolante ed ambiziosa, affidata al genio organizzativo di  Francesco Tuzio, presidente dell’Accademia, professionista di origini beneventane, affermato e noto nel settore. I suoi esordi risalgono al 1986 e da allora non si è mai fermato, ricoprendo di volta in volta il ruolo di allestitore eventi, light designer, rody manager, docente d’accademia e direttore tecnico in tutta Italia e lavorando per i maggiori artisti in circolazione.

-       Perché il nome di “Accademia delle Opere” ?

 “Era un’associazione Onlus, creata nel 2006 a Benevento, ma  “dormiente”. Me ne sono innamorato per molteplici motivi. Innanzitutto perché, dopo aver ricoperto vari ruoli professionali in giro per l’Italia, anche quello di  docente in Accademia, è come se il destino avesse voluto riportarmi qui. Il cerchio si chiudeva. Poi ho avuto la fortuna di avere una mamma di nome “Tosca”ed era forse appunto destino che mi impegnassi in questa associazione. Adesso la sto curando, la sto facendo crescere.”

 -       Entriamo nello specifico: quali sono le opere di questa associazione?

 “Ci differenzieremo da molte associazioni del territorio, perché oggi il Ministero competente  ti obbliga ad essere iscritto al Registro del terzo settore, quindi non hai più una relazione autonoma, non puoi lavorare solo sul territorio o sulla Regione, ma puoi essere tranquillamente visibile e  poi ampliare il tuo lavoro su tutta la nazione. I nostri progetti sono mirati soprattutto alla formazione. Il Registro ti dà diversi ambiti su cui intervenire ed agire. E noi andremo ad occuparci della formazione appunto e della “green economy”. L'evoluzione di quella che può essere la tecnologia “ecosostenibile”.

 -       E' difficile puntare sui giovani di questi tempi?

 “Questa è la mia missione ed è la missione di tutto il gruppo e del Direttivo. Noi crediamo moltissimo nei giovani . La pandemia, da due anni a questa parte, ha indotto molti di loro a non avere più fiducia nel mondo lavorativo, a non professionalizzarsi, tranne per quelli che sono gli studi accademici, in quanto manca tutto quello che è alla base dell'artigianato, tutto quello che crea un'opera.  Perché anche un artigiano non fa altro che creare delle opere, sia egli uno scultore, un pittore, un tecnico. Per quanto ci riguarda, il nostro settore lavorativo è sempre stato quello dello spettacolo e della cultura, nell'ambito dello spettacolo. Quindi, da questo punto di vista, intendiamo favorire la nascita di giovani professionalità che possano inserirsi immediatamente nel mondo lavorativo. Grazie alle mie conoscenze, infatti, ho potuto creare dei protocolli d'intesa con grandi aziende del settore, tra cui, ad esempio, Samarcanda e Blue Animation,  in modo che gli allevi, alla fine degli studi,  siano immessi subito nel mondo del lavoro. Quindi,  da qui, creeremo diversi corsi, come cinematografia, tecnico del suono, tecnico luci, insomma tutto quello che riguarda il mondo artistico.

 -       Quanto è cambiato il tuo lavoro, dagli inizi ad oggi?

Dopo gli inizi come DJ, sono stato tanti anni fuori Benevento, perché mi sono occupato di moltissimi artisti di fama nazionale. Ricordo Califano, Bongusto, Di Cataldo e tanti altri. Poi sono ritornato, ho abbracciato anche il progetto dell'ex associazione di cui ero vicepresidente, poi, per motivi che mi discostavano dalla mission di quest'ultima, sono andato via e , dopo appena sette giorni, quasi per incanto, è nata l’ Accademia delle Opere.”

-       Quando comincerete con l'attività, precisamente?

 “Noi possiamo essere già operativi. Il problema è che c'è l'obbligo da essere iscritti almeno da un anno in questo Registro del terzo settore, per essere capofila di un progetto, ma ciò non toglie che puoi essere partner di un altro Aps, per quei progetti che loro hanno già avviato. Per quanto riguarda noi, e dico noi perché credo nella “squadra”, abbiamo una “mission”: quella di creare già da adesso, a partire da novembre, dei corsi di formazione autofinanziati, per poi accedere a dei bandi per avere anche una sovvenzione. Vi saranno, infatti,  docenti di fama nazionale ad insegnare e molte maestranze beneventane, perché è poco risaputo che Benevento è sempre stata una grossa fucina di artisti i quali, per motivi logistici, come me, hanno dovuto “emigrare” professionalmente per affermarsi, ma ciò non toglie che siano del territorio . Il mio sogno è quello di portare qui di nuovo, per fare formazione, tutte le persone partite dalla città, che si sono grandemente professionalizzate, lavorando per i grandi network, come , ad esempio Lello Orso e Marco Minelli,  per un corso di speaker radiofonico, Pierluigi Iele, fonico ormai di tantissimi artisti, Giuliano De Lauro, per disegno luci e fotografia, Lorenzo D'Amelio per la cinematografia, lo  Studio Rosati per la tecnologia dei droni. Insomma, sarà tutto un “men at work”.

 -       E i tuoi progetti personali futuri?

“Sarò in giro per tutta l’estate con il M° Leonardo Quadrini, per ben 40 serate, ma intendo sin da ora e per il futuro impegnarmi molto professionalmente nella Accademia. E’ tempo, ormai, ed è mio desiderio, trasmettere ai più giovani il bagaglio delle tante esperienze accumulate negli anni."