di Maria Ricca
ATTUALITA' - Perché vincolare l’assegnazione dell’ dell’ex nosocomio Dentale-S. Giorgio a Cremano ad un’unica e specifica destinazione d’uso? Se lo chiede il Comitato Civico “Per la riqualificazione dell’ex nosocomio Dentale-S. Giorgio a Cremano”, nel commentare positivamente l’acquisizione dell’immobile al patrimonio della città.
Il Comune ha
infatti espresso interesse, con delibera 242/2022 del 3 agosto 2022, all’acquisizione
dell’immobile di 3000 mq al patrimonio della città. La struttura è attualmente
in gestione alla Regione Campania. La richiesta del Comitato è di consentire,
nel rispetto delle delle finalità sociali, la realizzazione di un progetto
creativo e innovativo, esteso al mondo ampio delle fragilità sociali e in piena
osmosi con il territorio, da attuarsi attraverso percorsi di progettazione
partecipata.
E’ per questo
che, in una lettera aperta rivolta al Presidente della Regione de Luca, al
Sindaco Zinno, al presidente del Consiglio Comunale Carbone, ai Capogruppi
Consiliari, il Comitato plaude alla “manifestazione di
interesse del Comune
di San Giorgio
a Cremano
di certo pregevole nell’intento”, come si legge nella lettera. Tuttavia l’immobile,
in caso di effettiva devoluzione, sarebbe destinato ad ospitare una
struttura di tipo
sociale o sociosanitario per
anziani, che pertanto avrebbe carattere
non inclusivo, “a causa
della omogeneità del target , con
rischio di istituzionalizzazione e isolamento
dal contesto territoriale”. Il Comitato segnala al Comune
e alla Regione che la donazione dell’immobile da parte del marchese Dentale il quale,
in effetti, aveva riservato la struttura ad anziani, fa riferimento ormai ad
una cultura ottocentesca. “A distanza di oltre 130 anni- scrive il Comitato - le evoluzioni
dei sistemi di
welfare impongono l’adozione di interventi aggiornati a supporto di una
piena inclusione sociale. L’ assegnazione dell’immobile prevede che siano rispettate le finalità sociali, ma non impone l’obbligatorietà, né
della tipologia di
beneficiari, né delle
modalità con cui
realizzare l’intervento.” La richiesta alla Regione è dunque che
l’interpretazione del lascito abbia carattere estensivo e non restrittivo,
considerando l’assenza sul territorio cittadino di realtà di inclusione sociale
per le svariate forme di
disabilità/ fragilità e di esperienze abitative “per la vita indipendente”. L’ex Nosocomio, dunque, può rappresentare una preziosa opportunità. Del resto il nuovo welfare vuole superare l’ “assistenzialismo passivizzante”, per realizzare forme produttive di benessere, come prevede anche la convenzione Onu sui diritti delle persone disabili, richiamata nella lettera del Comitato e sottoscritta dall’Italia nel 2009.
“Chiediamo,
pertanto, alla Regione
Campania – concludono i membri del Comitato – di consentire
la realizzazione di una progettualità di ampio respiro, da
attuare attraverso piena collaborazione tra risorse civiche e Comune di S.G. a
Cremano, fortemente innovativa, creativamente produttiva, salvaguardando “
memoria storica e
continuità dei legami intergenerazionali, che possano
far rivivere il
passato e rivalorizzare il presente”,
nel segno di un welfare generativo, in grado di
coinvolgere creativamente le risorse
del territorio. “