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01/09/22

S. GIORGIO A CR. “Erasmus +”, il Liceo “Urbani” alla scoperta di Creta

 


di Maria Ricca

SCUOLA - Continua il propositivo e stimolante percorso di apprendimento nel Liceo Statale “Urbani” di San Giorgio a Cremano, retto dalla Dirigente Mariarosaria De Luca, che vede protagonisti gli alunni impegnati nell’esperienza “Erasmus +”, progetto “Hurobo”, dedicato alla conoscenza e allo sviluppo dei robot umanoidi.


Giunto all’ultimo atto, il percorso ha condotto gli allievi in viaggio a Creta, sotto la guida delle docenti Marta Mazzei e Sabrina Boschetti. Accolti nella località di Ierapetra dai compagni greci, insieme ai propri colleghi austriaci, portoghesi e turchi, gli studenti italiani hanno presentato i risultati del proprio lavoro e visionato quelli dei propri partner. La prima serata è stata dedicata al “Welcoming Beach Party”, la festa di benvenuto in spiaggia, che è valsa a creare il clima di allegra sintonia, già sperimentato con successo nelle altre tappe del progetto. Gli studenti italiani del Liceo “Urbani” coinvolti sono stati Domenico Marino, Giuseppe Rainone, Vincenzo Romano,  Martina Marzullo, Christian De Rosa, Gennaro Cuccurullo, Mattia Scarano (quarta H), Lorenzo di Matola, Gaia Di Gennaro, Mattia Ravone, Emmanuele De Benedictis, Gelsomina Zeno (quarta I), Christian Cozzolino (terza I), Antonio Cozzolino (terza G), Sabrina Frallicciardi ( terza C), Giulia Pennino di (terza L).


Nei giorni successivi, tutti gli allievi sono stati accompagnati dai propri ospiti alla scoperta della cittadina di Sitia e della foresta
di Palme di Vai, nella parte nord est dell'isola di Creta, la più grande d’Europa. Quindi gli studenti hanno visitato Heraklion, la capitale dell'isola di Creta, il suo fulcro economico e culturale, ed il palazzo di Knosso,  il più importante sito archeologico dell'età del bronzo di Creta, nella parte centrale dell’isola. Tappa conclusiva il Kotsanas Museum, tempio dell’antica tecnologia greca, con circa 100 modelli operativi di invenzioni greche, fra cui il più antico computer analogico del mondo, per apprendere tutto riguardo ai primi robots umanoidi.



Un percorso affascinante nella storia e nella cultura, dunque, reso tanto più vivo dalle strette relazioni umane che si sono create all’interno del gruppo. I giovani italiani, improvvisatisi giornalisti, hanno così intervistato i propri coetanei stranieri sull’esperienza compiuta. “In che modo vi siete integrati con le persone delle altre delegazioni?”. “Nessun problema”, per gli studenti austriaci. “Abbiamo comunicato bene”, hanno risposto gli allievi greci. “Tutti eravamo in grado di comprenderci”, hanno replicato i Portoghesi. E ancora: “Vi ha cambiato questa esperienza?” Gli austriaci hanno dichiarato di aver imparato molto, così come i Greci e i Portoghesi, che hanno rimarcato l’importanza di essere entrati in contatto con altre culture  e stili di vita. Esperienze che hanno lasciato il segno, visto che tutti i partecipanti hanno affermato di essere rimasti in contatto fra loro, dopo la fine del progetto e che ripeterebbero volentieri l’esperienza, considerata straordinaria. Insomma,” “le aspettative di tutti rispetto a questo progetto sono state rispettate?”. “Sicuramente”, hanno risposto gli austriaci, “anzi sono state oltrepassate”. I Greci hanno dichiarato di voler ripetere il prima possibile percorsi come questo, per incontrare nuove persone ed avere esperienze uniche. I portoghesi hanno sottolineato che progetti così vanno vissuti fino in fondo,  altrimenti non ci si potrà mai rendere conto della loro bellezza ed importanza, e che, grazie, all’opportunità di sviluppo delle capacità comunicative che essi danno, costituiscono esperienze chiave per gli studenti di oggi. Infine gli Italiani hanno dichiarato che, dopo aver sconfitto le iniziali timidezze, hanno avuto l’opportunità di integrarsi al meglio nei diversi gruppi, scoprendo lati nascosti del proprio carattere e creando relazioni meravigliose con gli altri alunni. Senza ombra di dubbio è stata un’esperienza straordinaria, che ha stimolato in tutti intelligenza e curiosità per l’ “altro”, spesso più simile a noi di quanto ci si immagini.