PARLIAMO DI...


08/10/22

S. GIORGIO A CREMANO - Successo per la "Cultural Empathy" al Liceo Urbani, nel segno dell'Erasmus plus

 


di Maria Ricca

 PROGETTI - “Ma com'è bello andare in giro, con le ali sotto i piedi...”. E lo è ancora di più, se in giro si va con coetanei nati solo per caso in luoghi diversi dal proprio, ma straordinariamente simili nei comportamenti, nei gusti, nei desideri e nelle speranze. Non c'è occasione come gli appuntamenti con il progetto Erasmus plus in cui esploda con maggiore evidenza quanto gli esseri umani, in particolare i giovanissimi siano simili fra di loro nell'animo, a dispetto delle inevitabili differenze culturali, dovute al Paese d'origine o, peggio, ai venti di guerra e all'ostinazione di chi continua ad alimentarli. 

E' per questo che è stato bellissimo vedere insieme gli alunni italiani del Liceo “Urbani” di San Giorgio a Cremano coinvolgere in una danza “scombinata” e per questo tanto più irresistibile, sulle note della celebre canzone di Cesare Cremonini “Vespa 50 Special”, i coetanei polacchi, portoghesi, turchi e croati, giunti nella cittadina vesuviana nell'ambito degli scambi culturali previsti dal progetto Erasmus plus “Cultural Empathy”, per iniziativa della dirigente scolastica dell'Istituto Mariarosaria De Luca, referente e funzione strumentale la prof.ssa Bianca Fontanella, con la collaborazione delle docenti Marta Mazzei, Loredana Di Franco, Rosanna Papa Noviello, del prof. Ottavio Gelone, del prof. Giuseppe Di Sabato, dei vicepresidi Dario Capasso e Stefano Iorio e di chi scrive.


Ad accogliere docenti e studenti stranieri, in prima istanza, il Sindaco Giorgio Zinno, che nella sala consiliare del Municipio ha rivolto ai presenti il proprio benvenuto, sottolineando il valore del progetto del Liceo “Urbani” ed il piacere dell'Amministrazione nel riceverli nei luoghi caratterizzati dal fulgore delle settecentesche Ville Vesuviane e dal ricordo indelebile del cittadino sangiorgese più illustre, l'attore e regista Massimo Troisi, che con le sue caratterizzazioni ha profondamente segnato il cinema di fine Novecento.  L'assessore comunale alla Cultura e all'Istruzione Giuseppe Giordano ha ribadito il valore aggiunto di questi scambi per la cittadina e l'attenzione vigile dell'amministrazione per tutte le iniziative produttive, provenienti dal mondo scolastico. In dono agli ospiti  stranieri pubblicazioni di carattere culturale sul patrimonio artistico delle ville vesuviane. 



Quindi il gruppo eterogeneo si è spostato nella sede del Liceo Urbani, accolto dalla dirigente De Luca e dagli altri alunni partecipanti al progetto, che hanno eseguito l'inno nazionale, col pianoforte e la chitarra elettrica. Poi le canzoni della tradizione antica e della melodicità moderna, su tutte     “ 'A città e Pulecenella. Protagonisti italiani gli allievi Claudia Ceriello, Angela Fiume, Ilaria Battaglia, Gaia Di Gennaro,  Marco Sicardi, Domenico Barone, Francesca Cammarota, Martina Savarese, Sabrina Barra, Martina Maglione, Fabiana  Musella,  Valentina Giugliano, Raffaele Castiello, Vincenzo Mercogliano,  Federica Di Prisco, Martina Marzullo, Serena  Ristaldi Serena, Gaia Maliardo,  Francesco Vitale,    Gaia Paduano, Raffaele Criscuolo, Vincenzo Palumbo, Francesco De Giovanni, Rosaria Annunziata, Francesco Fierro, Antonio Napoletano. 


Anche il momento dedicato alla pausa pranzo ha costituito l'occasione per attivare l'empatia culturale prevista dal Progetto Erasmus. Il ristorante Spiripizza di San Giorgio a Cremano, dopo averli rifocillati,  ha offerto l'opportunità a docenti e studenti stranieri di cimentarsi nella preparazione della più famosa delle specialità partenopee, la pizza, appunto,  sotto la guida sapiente di Francesco Ordine, erede, con i fratelli, della tradizione familiare avviata dal sempre accogliente papà Antonio. Fotografie e riprese filmate, tra risate e divertimento, hanno celebrato l'evento.


La seconda giornata è stata dedicata all
’escursione presso il Cratere Vesuviano, che ha suscitato estremo interesse ed emozione fra gli ospiti stranieri, per la particolarità della struttura naturale, conosciuta fino ad allora solo attraverso le pur esaurienti trattazioni offerte dai libri e mai dal vivo. Quindi, la visita guidata agli scavi di Ercolano, patrimonio Unesco , l'antica città romana che ha risentito delle conseguenze dell'eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. ma che si è conservata meglio di Pompei, con le ville antiche, le terme e gli affreschi, preservati perfettamente attraverso i secoli.


La terza giornata è stata dedicata alla visita di Napoli, con le sue meravigliose bellezze ed un’attenzione particolare alla strada dei Presepi, via San Gregorio Armeno, e alle sue botteghe artigianali, che hanno incantato gli ospiti. In serata, festa per tutti alle Fonderie Righetti di San Giorgio a Cremano, che ha accolto i giovanissimi e i loro professori in un luogo storicamente significativo del Comune vesuviano, ancora una volta nel segno della condivisione delle comuni passioni musicali e culturali.

Il quarto giorno ancora visite guidate all’Ospedale delle Tartarughe, ai parchi e alla Reggia dei Portici. Prima dell’ultima giornata, dedicata alla condivisione anche delle esperienze culinarie ed alimentari fra nazioni, in cui ospiti e padroni di casa hanno cucinato gustose specialità, e dei saluti conclusivi, un momento importante, al Liceo Urbani, è stato dedicato all’esibizione musicale dei gruppi di diversa nazionalità.


In una palestra addobbata con i colori delle rispettive bandiere, gli allievi  italiani e stranieri hanno dato sfogo alla creatività nel riprodurre, secondo una propria personale lettura, alcune fra le canzoni più belle e rappresentative della tradizione del Belpaese, in omaggio alla nazione ospitante.



Applausi infine, e saluti commossi, fra tutti i partecipanti, per un’esperienza che ha segnato anche, finalmente, il ritorno ad un’atmosfera positiva di partecipazione e confronto, dopo la pandemia, e ha consentito a tutti di mettere a frutto la propria conoscenza dell’ inglese, come sempre lingua di contatto e di comunicazione fra i popoli, e le proprie capacità di interazione e di inclusione, nel segno dell’empatia culturale, la “Cultural Empathy”, appunto.