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14/07/23

NAPOLI - Happening teatrale affollato e sempre applauditissimo per "Dignità Autonome di Prostituzione", che resta a Castel S. Elmo fino al 16 luglio


di Maria Ricca

TEATRO - Ultimi tre giorni per gustarsi quello che ormai è diventato un appuntamento cult per gli appassionati del teatro. C'è tempo fino a domenica 16 luglio per farsi largo tra i numerosissimi che affollano in queste sere Castel S. Elmo, diventando  consapevolmente parte di una folla consistente di "eletti", pronti a lasciarsi andare al fascino dell'arte del palcoscenico, antica, quanto spesso non completamente apprezzata. 
"Dignità Autonome di Prostituzione" , spettacolo "paladino", ormai, dell'importanza di questa forma d'arte, unisce da sedici anni  il piacere di continuare a sostenere il valore dell'espressione teatrale più immediata, la recitazione di brani di prosa, alla festa grande, rappresentata dall'interpretazione di brani d'autore, della tradizione partenopea e di quella internazionale. Riuscendo a diventare un happening che da tre lustri e, nonostante lo stop dovuto alla pandemia, continua ad attirare numerosissimi spettatori, praticamente una piccola folla, come quella che ogni sera invade festosamente gli spazi del Castel S. Elmo. 

Squadra che vince non si cambia, o quasi, e molti sono gli attori riconfermati da Luciano Melchionna, attore, regista ed autore del format, scritto anni fa con Betta Cianchini , sui quali  estende la sua ala protettrice di "papi" artistico, dirigendo con sapienza il  coloratissimo e dipinto cast "en travesti". Un'orchestra perfetta, composta da veterani, ma anche da giovani interpreti, forti, e si vede, di un talento già corroborato dall'educazione e dallo studio. 
Sono tutti, com'è noto,  "prostituti" e "prostitute" del teatro, che offrono la propria performance ai migliori offerenti fra gli spettatori che li seguiranno nelle stanze e nei meandri del castello, fingendo di pagare la "prestazione" attoriale con una manciata dei dollarini di carta distribuiti all'entrata. E via, dunque, su e giù per la piazza d'armi, inseguendo ora l'uno ora l'altro degli attori, nei loro "luoghi", ad ascoltarli interpretare i testi di Luciano Melchionna. 
Il tempo è tiranno, però, ed è impossibile, purtroppo, seguire più di tre, quattro performances, prima di ritrovarsi tutti alle 23.30, nel cortile, a ballare e a cantare sulle note dei successi più famosi, in un tripudio generale, molto liberatorio. E "terapeutico", si direbbe, attento alla forza della libertà di genere e della diversità di pensiero e di opinione.