Presentato a Napoli, il volume tornerà a Benevento il 1 ottobre, alla libreria Barabarossa, per Culture e Letture, presentato dall'autrice con la giornalista Elide Apice
di Maria Ricca
Fosse vissuta oggi, sarebbe stata la più grande delle "influencer" del suo tempo. E' vissuta ieri, invece, anzi, fra un po' diremmo l' "altroieri", ma nulla a che fare con chi popola a torto o a ragione oggi la galassia di Tik Tok.
Eppure carismatica, comunicativa, influente lo fu, eccome. L'impegno che mise nelle proprie battaglie, da quella per il riconoscimento di maggiori tutele ai malati di Aids a quella contro le mine antiuomo, che sensibilizzò a tal punto l'opinione pubblica (e convinse anche il presidente Clinton), da aprire poi la strada per il Trattato ONU che le mise al bando, così come le altre cause benefiche a cui aderì, l'hanno resa icona immortale, ma non di meno scomoda, forse più, chissà, che la sua relazione con Dodi Al Fayed, che pure aveva fatto levare più di un sopracciglio in Gran Bretagna, per la possibilità che la madre dell’erede al trono si legasse ad un uomo di religione musulmana e ne fosse probabilmente già incinta.
E dunque, semplicemente, con garbo ed umanità, ma con il piglio consueto della giornalista d'inchiesta, Annalisa Angelone, giornalista Rai da 30 anni ormai, sannita d'origine, ha presentato in questi giorni il suo "Diana Spencer. Morte, mito, misteri", per i tipi della casa editrice Polidori, alla Feltrinelli di Napoli, piazza dei Martiri, mossa dal desiderio di svelare più di un mistero che avvolge quella figura, amatissima dai più della generazione nata fino al 1970, che ebbe modo di apprezzarne l’evoluzione da "shy lady", timida giovane nobile, a donna di carattere, con la presa di coscienza del proprio valore, giustamente celebrata oggi dalla moderna narrazione. Seppe ribellarsi alla sua gabbia dorata Lady D e non cedere al gusto di conservare i propri privilegi, per inseguire e rivendicare la propria libertà. Il prezzo pagato fu altissimo.
Autrice di speciali e di servizi giornalistici di carattere culturale e non solo, Annalisa Angelone ha condotto un'analisi attenta di tutta la documentazione presente sull'indimenticabile Principessa del Popolo, lasciandosi guidare non solo dalla sua provata professionalità, ma anche dalla passione per questa figura, oltre ogni luogo comune e stereotipo.
La sua opera letteraria
rappresenta, così, il primo vero tentativo, in Italia, di comprendere la verità.
Quella che emerge dalle inchieste e dal processo e quella che vien fuori dalla ricostruzione
giornalistica, che evidenzia le ombre mai cancellate, su quanto davvero accadde.
Non cede però alle tentazioni complottistiche l'Angelone, ma conduce interviste e studia documenti reali, per capire quali furono gli attori e le azioni
che portarono alla fine della più bella del reame.
“Studio, ricerca ed introspezione caratterizzano questo lavoro di analisi durato ben 10 anni, che non si ferma alla superficie”, ha commentato l’editore Alessandro Polidoro, e che non indulge nemmeno a fantasie, anzi, è suffragato dai fatti, ha ribadito la giornalista e scrittrice Vincenza Alfano.
Appassionante è stato l’intervento dell’Autrice, in sede di presentazione, che ha analizzato punto per punto il proprio libro di inchiesta, mentre il caporedattore del TgR Campania Oreste Lo Pomo si è soffermato sul grande impatto emotivo seguito alla scomparsa della principessa, ponendo a sua volta domande alla scrittrice, che ha tenuto il filo rosso della serata, con simpatia ed abilità, senza mai cedere al sentimentalismo tout court.
Nessuno di noi ha mai potuto dimenticare la sublimazione dell’epopea terrena di Lady D, nel drammatico corteo che le rese onore, quando fu seguita dagli uomini della sua vita, su tutti i figli William ed Harry, che ebbero irrimediabilmente segnata la propria esistenza da quella perdita.
"Cosa ci manca più di lei?", ci si è chiesti in chiusura. Domanda
interessante. Forse non ci manca nulla, ha concluso l’Autrice, perché lei ha inciso
talmente tanto nei nostri pensieri, che continuiamo a sentirla come viva. Le
parole di Domenico Starnone tornano alla mente ad Annalisa Angelone, per chiudere: “I
fantasmi fanno il nido nel futuro.” Lady Diana vivrà per sempre.