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10/10/23

BENEVENTO - I sessant'anni dalla strage in "VajontS23", azione corale di teatro civile, per ribellarsi e non dimenticare

di Emilio Spiniello

L'ANNIVERSARIO  - La città di Benevento ha commemorato il 60esimo anniversario della tragedia del Vajont che costò la vita a 2000 persone. Grazie alla compagnia Teatro Eidos, è andata in scena  “VajontS23”, azione corale di teatro civile messa in scena in contemporanea in 150 teatri in tutta Italia. Al Teatro Comunale “Vittorio Emmanuele”, il testo ideato dal regista Marco Paolini, il quale ha promosso una “orazione civile” dedicata ad una delle più grandi tragedie della storia d’Italia avvenuta il 9 ottobre 1963. Sul palco per un saluto l’assessore alla Cultura, professoressa Antonella Tartaglia Polcini, la quale ha plaudito all’iniziativa, al dovere di ricordare affinchè non accada più. Intervento tecnico da parte della Prof.ssa Paola Revellino, Docente di Geologia Applicata presso l'Università degli Studi del Sannio. Quest’ultima ha parlato dei rischi geologici legati alle attività umane che amplificano tali eventi e la loro frequenza”.
“Rischio, memoria e consapevolezza sono le parole chiave al fine di prevenire disastri, attraverso una diagnosi precoce del territorio seguita da una maggiore responsabilità geoetica delle istituzioni e dei cittadini”, ha aggiunto la docente.
Spazio poi ad una testimonianza diretta, davvero emozionante, di chi ha partecipato attivamente alle opere di soccorso subito dopo la tragedia. Si tratta del Maresciallo dei Vigili del Fuoco Pellegrini di Benevento che portò soccorso alle vittime della frana. Il plurimedagliato con tanta forza ha raccontato del loro obiettivo sul posto "recuperare salme e portarle al cimitero; aggiungendo: : davanti ai nostri occhi un paesaggio lunare quando arrivammo di notte", uno dei passaggi più intensi.
Un disastro che si poteva evitare,  ricostruito, soprattutto storicamente,  dagli attori Mimmo Soricelli, Raffaella Mirra, Vincenzo Di Matteo, Pier Paolo Palma, Giorgia De’Conno, Eugenio Delli Veneri, Miriana Viele e accompagnati dagli allievi del laboratorio teatrale svolto da Eidos: Giuseppe Angarano, Chiara Attanasio, Vittoria Borrillo, Laura Censullo, Francesca Cillo, Paola De Guglielmo, Francesco Pio Lepore, Piero Soricelli.
Sullo sfondo, graficamente,  le fasi più significative della tragedia, fin dagli esordi: il grande progetto per la crescita energetica d’Italia con la diga più grande del mondo, i sospetti dei rischi idrogeologici, i rimpalli di responsabilità, le tesi degli ingegneri e dei progettisti, gli allarmi inascoltati di Edoardo Semenza,  il geologo figlio di uno degli esperti della società costruttrice SADE,  che scoprì la grande frana del Vaiont nell'agosto 1959, più di quattro anni prima che scivolasse dal monte Toc. Tra gli applausi meritati e dopo il minuto di silenzio , si è chiusa la serata per “raccontare la storia che non deve servire a consolarci, ma a ribellarci”.