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12/04/25

S. GIORGIO A CR. (NA), 12 aprile - Marinella Sorrentino racconta "Anna. L'arte dello stare accanto", nel segno della forza delle donne


di Maria Ricca

LIBRI - La forza delle donne e la storia di Anna, che nella Napoli di un secolo fa non rinuncia ad affermare se stessa, nella vita come nella professione, per realizzare la propria vocazione all'impegno nella professione sanitaria. Medico non potrà diventare, per le convenzioni del tempo, ma ostetrica sì, e lo farà com fierezza e con dedizione. È la vicenda narrata da Marinella Sorrentino nel libro "Anna. L'arte dello stare accanto", edizioni Arpeggio Libero, volume presentato sabato 12 aprile nell'ambito della rassegna "Biblioteca d'Autore" , nella sala Alagi di Villa Bruno, a S. Giorgio a Cremano. 
Ed è stata l'occasione per un dibattito animato e proficuo sul ruolo femminile nella realtà odierna, ancora oggi condizionato da una società sostanzialmente patriarcale, ove non è inconsueto per una donna dover rinunciare alle gioie della maternità, per potersi dedicare al mondo del lavoro, in cui giovani uomini anche colti, universitari, non esitano ad aggredire e ad uccidere chi li respinge, accecati da un malinteso senso dell'onore e del possesso. Affidati i saluti istituzionali al vicesindaco Pietro De Martino, l'Autrice Marinella Sorrentino ha dialogato dapprima con Miryam Gison, scrittrice e prima curatrice della "Bottega delle Parole", libreria indipendente di San Giorgio a Cremano e poi con la professoressa Maria Falbo, presidente della Pro Loco cittadina. Un confronto interessante, partito dal commento della vicenda narrata nel volume, quella di una donna che combatte per affermarsi come persona e professionista, perché non vuole vivere una vita fra gli agi, ma sostanzialmente "inutile, come quella di mia madre", lei stessa dice, nella Napoli del primario santo degli Incurabili Giuseppe Moscati, "dribblando" matrimoni di convenienza per esercitare, con passione e nel segno del servizio agli altri, l'ostetricia, l'unica all'epoca, concessa alle donne in quel settore, sconfiggendo i tabù. Scrittrice e relatrici hanno quindi dialogato, confrontandosi sulla mentalità antica e moderna, sul ruolo delle donne, una volta solo mogli e madri o tutt'al più, per estensione, insegnanti, sull'essere considerate solo bocche da sfamare e dunque da maritare al più presto per sistemarle in qualche modo, sull'auspicio infelice ad ogni festa di nozze, quell' "auguri e figli maschi!", che ha segnato tanto le coscienze. 
La Falbo ha ricordato l'iniziativa del "posto occupato", in memoria delle donne che non ci sono più, per mano assassina, questa sera dedicato alla dolce e sfortunata  Giulia Cecchettin, e di come sia triste ancora oggi ricevere gli auguri per la "Festa della Donna", in nome di quelle pari opportunità che come tali dovrebbero esistere a prescindere dalla loro sottolineatura. E no, non basta, ha sottolineato la scrittrice Sorrentino, celebrare la giornata del 25 novembre, manifestando contro la violenza sulle donne: occorre fare ogni giorno di più. E i giovani, spesso apatici e viziati, poco inclini a dedicarsi agli altri, come invece accadeva una volta, quando fare volontariato era cosa spontanea, vanno sensibilizzati a queste tematiche.

Il dibattito sul libro, non rivolto solo alle donne, ha ribadito la Gison, ma a tutti i lettori, è stato impreziosito dalle splendide letture del testo condotte da Giuditta Pollice e Maria Rosaria Vardi, mentre il commento musicale è stato affidato ad Andrea Aymone

Il volume sarà presentato il prossimo 15 aprile alla Camera dei Deputati dall'Autrice e, fra gli altri relatori, dalla giornalista Rita Dalla Chiesa, Capogruppo in Commissione Parlamentare d'inchiesta sul Femminicidio.