di Maria Ricca
TEATRO - Eduardo. Non serve che il nome a delineare l'uomo e il drammaturgo, il severo Capocomico e lo straordinario Maestro di Teatro. E i ricordi si fanno tanti, troppi, intensi, attraverso le quattro voci di chi lo conobbe, il figlio Luca in primis, che ne fu amato erede in tutto e per tutto e al quale il padre-maestro nulla risparmiò, insegnandogli ogni cosa, dalla A alla Zeta.
Quattro attori in scena, Clara Bocchino, Valentina Elia, Giuseppe Gaudino, Marcello Manzella, guidati da Giuseppe Miale Di Mauro, hanno narrato, su testo di Giulio Baffi, l'attesa, modello Godot, da parte dei suoi commedianti, del grande Eduardo, in "Buonasera, Direttore!", la performance andata in scena in "Racconti per Ricominciare", rassegna di Vesuvioteatro, alla Villa Fernandes di Portici.
I quattro aspettano Colui che li raggiungerà davvero, alla fine, o sarà solo un'immagine racchiusa nella loro memoria, quella che alla fine vedranno i protagonisti? Non è dato saperlo, ma nel frattempo i ricordi degli attori, che con Eduardo hanno fatto compagnia, rimandano ai momenti più significativi della parabola artistica del grande Autore.
E, allora, Luca ricorda la difficoltà di essere stato figlio di cotanta Arte, ma anche la fortuna di aver imparato tutto del palcoscenico, essendo stato interprete, sin da piccolissimo, e però pure attrezzista di scena, operatore luci, persino amministratore di compagnia, in una palestra speciale, che lo ha reso un professionista completo. Come già fu per Shakespeare.
Poi via via tutti gli altri, con le loro storie intrise di passione per il teatro, che diventano excursus sul mestiere dell'attore, dalle origini incerte all'affermazione nella compagnia eduardiana, nel segno del rispetto e della professionalità. Nelle parole degli interpreti, per scelta registica seduti fra il pubblico ed in giro fra la platea, in un rapporto di complicità e simpatia con gli spettatori, fra battute e amarcord, c'è tutta la visione teatrale di Eduardo ("Le facce toste passano, gli autori restano!"), la libertà concessa agli attori ("Questa è la battuta, ora falla tua e recitando...chiudi le vocali finali! "), il rigore nello sceglierli e nell'indirizzarli verso la migliore delle interpretazioni. Un mondo in cui "Ogni pausa è una poesia" e dove l'attesa emozionata prima di andare in scena è già teatro. Quel teatro "che gli ha dato tanto, ma gli ha tolto tutto" , commenta tristemente Luca. E alla fine il Direttore arriverà, o almeno loro ne avranno la percezione, e sarà di nuovo magia :" Il cuore ha tremato sempre, tutte le sere, tutte le prime rappresentazioni. Anche stasera mi batte il cuore e continuerà a battere, anche quando si sarà fermato”.
Queste le sue ultime vere parole, tratte dal celebre discorso di Taormina, con il quale il Maestro si congedò per sempre dal suo pubblico.
Non resta che dire, con Luca-Giuseppe Gaudino, in chiusura, "Viva Eduardo". È tutto.