appassionato interlocutore e magistrato impegnato
di Maria Ricca
Tornare indietro nel
tempo, comunicare lo splendore di un sentimento perduto, non sempre è
possibile. Occorre che il destino intervenga. Come accade ne “La storia del postino che volle farsi
posta”, l’ultima opera letteraria, in ordine di tempo, edita per i tipi di “Terre
Sommerse”, del magistrato del tribunale di Catania Santino Mirabella, presentato domenica 15 marzo, in S. Giorgio a
Cremano, presso la sede di corso Roma dell’Associazione “Progetto San Giorgio”.
Ad introdurre i lavori il presidente della PSG Francesco Liguori, che ha
presentato il profilo dell’Autore, soffermandosi sui temi affrontati nel libro,
e sottolineandone il
legame di affetto al territorio vesuviano, che più volte
qui lo ha portato, in una sorta di ideale gemellaggio con Catania, che, con
Napoli condivide l’atmosfera “marina” e “vulcanica”.
Una comunione di
intenti sottolineata anche dallo scrittore e poeta Vincenzo Russo, animatore
dell’Associazione PSG, che, prima di dar lettura di alcuni passi del libro, ha voluto ricordare l’impegno letterario, ma
anche civile dell’Autore, specie nell’omaggio alla figura di Giovanni Falcone,
celebrato in eventi da lui promossi in Catania.
“Splendido – ha, poi, confermato Giorgio Zinno, già vicesindaco di
San Giorgio a
Cremano – che personalità come quelle di Mirabella, provenienti
da altro territorio, si affianchino a noi nel creare, anche attraverso convegni
come questo, quel fertile “humus” che educa i giovani alla legalità e al
rispetto della collettività.” Del resto
la magistratura “si sceglie consapevolmente - ha,
quindi, detto lo stesso Mirabella, “solo
se si intende agire nel segno del bene indirizzato all’altro”, certi del fatto
che “è più facile comportarsi secondo legalità, che fare il contrario,
semplicemente agendo correttamente nella vita di tutti i giorni.”
Successivamente, l’intervento della professoressa Carmen Attena,
docente di
Lettere del Liceo Scientifico “Carlo Urbani”. A lei il compito di delineare,
per il pubblico, quel “percorso dell’anima” che è la parabola esistenziale di
Stefano, protagonista del libro, giovane annoiato e rassegnato ad un presente
di disoccupazione e mediocrità, condannato ad un’esistenza piatta e grigia,
segnata dalla crisi economica. Una condizione che gli impedisce di spiccare il
volo ma che, in qualche modo, gli consente di crogiolarsi in un’eterna fase
adolescenziale, scomoda per certi versi, e però tutto sommato rassicurante.
Un giorno arriverà per
lui la chiamata diretta e l’assunzione nelle Poste Italiane. Sarà la svolta.
Quell’ incarico di portalettere, banale quanto ripetitivo, gli farà scoprire,
fra la posta inevasa, lo splendido carteggio tra il soldato Federico e l’amata
Ernestina, con lettere a lei mai recapitate. In copertina, infatti, sullo sfondo degli strumenti di lavoro di un
postino, ormai di altri tempi, ovvero la buca delle lettere e la classica
bicicletta, l’immagine, tenera e dignitosa insieme, di un soldato, avo dell’Autore,
ritratto in abiti militari all’epoca della guerra.
“Sarà l’opportunità” , ha sottolineato l’Attena, “di
fare quei “tre passi in avanti”, che gli consentiranno finalmente di guardare
dentro di sé.” Il giovane deciderà di portare a destinazione, in qualche
modo,quelle missive, ritrovando, attraverso la forza del sentimento dello
sfortunato soldato, la capacità di riprendere in mano la propria vita e dunque
di divenire se stesso, nella consapevolezza che solo il sentimento consente di
restare vivi e di essere primi attori della propria vita. Splendida la metafora
del sasso nello stagno, ispirata a Rodari, piccolo movimento (qui, la scoperta delle
missive), che determina uno straordinario cambiamento. “Un libro positivo – concluso la docente
Attena – da leggere tutto d’un fiato, per comprendere che non è mai davvero
troppo tardi, per riconoscere i propri bisogni e le proprie necessità e dare
finalmente a loro spazio.”
Quindi, l’intervento
dell’Autore. Santino Mirabella, giudice e scrittore, al vertice dell’Associazione
Culturale Efesto, accademico dell’ “Universum Academy Switzerland”, insignito
della Medaglia del Presidente della Repubblica per meriti letterari, si è rivelato arguto osservatore del reale e
piacevolissimo affabulatore, affascinando soprattutto per la sua capacità di comunicare
quell’ottimismo della volontà che serve ad affrontare i marosi della vita. Che
sono tanti, ha confermato, ed anzi “a nessuno di essi possiamo sottrarci. Tanto
vale, dunque, provare a coltivare le gioie che abbiamo, come l’amore, ad
esempio, a “possederlo” davvero, non solo a “detenerlo”, nella piena consapevolezza
che di esistenza una sola ce n’è, e quindi una sola occasione per viverla
appieno, privilegiando la qualità e non la quantità. Vivendo con il coraggio
delle proprie azioni il presente, come fosse
un “passato interattivo”, poiché quello che ci accade oggi tornerà nei nostri
ricordi e non possiamo permetterci rimorsi, ma soprattutto rimpianti.” Un libro di investigazione, in cui certo rivivono
le mille suggestioni letterarie, cinematografiche e musicali dell’Autore, da
Achille Campanile, a Woody Allen, passando per Guareschi, Fellini, Nanni
Moretti, Lucio Dalla e, naturalmente, Pirandello. Ma che invita soprattutto ad aprire quel “pacco pieno d’amore che ognuno
ha in dotazione. Giacché cambieranno i modi della comunicazione, ma non certo
il senso ed il sentimento che la ispira”, ha concluso Mirabella. Anche ai tempi
di Internet, ha ribadito poi lo scrittore Russo “che sembra spegnere ogni
poesia, come il profumo e il sentimento di ogni carteggio, travolto dall’immediatezza
delle e-mail”.
Ad intervallare gli
interventi dei relatori, il commento musicale del giovane Alessandro Mattozzi,
studente del Liceo “Urbani”, interprete alla chitarra di suggestivi brani d’autore,
Infine le domande del
pubblico, attraverso le quali è emersa ancora la capacità dell’Autore Mirabella
di coniugare impegno professionale e letterario, in una mirabile sintesi, che
non è contraddizione, quanto capacità di leggere la realtà della vita,
attraverso la giurisprudenza, mai fredda analisi delle carte, ma sincera analisi
e dunque seria ed approfondita interpretazione dei fatti. (pubblicato domenica 15 marzo 2015)