di Emilio Spiniello
BENEVENTO - Un
omaggio sentito ad Albertone nazionale, il mitico Alberto Sordi, nel corso del
BCT - Festival Nazionale del Cinema e della Televisione, diretto da Antonio
Frascadore. In Piazza Cardinal Pacca è stato celebrato il “Centenario Alberto
Sordi”, con uno spettacolo prodotto dall'Università degli Studi del Sannio.
“Alberto Sordi - 100 Anni da Re” è stata la piéce teatrale messa in scena
dall’attore Claudio Santamaria, per la regia di Massimo Cinque. Ad accompagnare
il tutto, l’orchestra ritmo-sinfonica del Conservatorio “Nicola Sala” di
Benevento, diretta da Gianluca Podio. Nonostante diversi e fastidiosi problemi
tecnici durante la serata, l’attore romano ha saputo guidare il pubblico nella
vita privata e lavorativa del “re di Roma”, scomparso nel 2003. Un excursus
sugli esordi del noto attore regista, comico, sceneggiatore, compositore,
cantante e doppiatore romano (trasteverino), un simbolo della commedia
all’italiana, che da sempre ha legato la sua attività alla Capitale. Proiettati
e commentati alcuni spezzoni indimenticabili tratti da “Lo sceicco bianco”, “Un
americano a Roma”, “I vitelloni”, “Un giorno in pretura”, “Piccola posta”, “Il
marchese del Grillo”, oppure la recitazione in personaggi drammatici come
accadde in “La grande guerra” di Mario Monicelli. Ricordate le sue storiche
collaborazioni sul set, le amicizie con Vittorio De Sica e Federico Fellini,
gli aneddoti inerenti alle sue pellicole, i tanti successi e i pochi
fallimenti. Il 15 giugno 1920, nel Rione Trastevere, nasceva il mitico Alberto
Sordi, una maschera unica del nostro secolo. A seguire il ritorno a Benevento
di Marco D’Amore, alias Ciro Di Marzio in "Gomorra - la serie", in
compagnia di Nicola Maccanico, Executive Vice President di Sky Italia e Ceo di
Vision Distribution. Una interessante intervista sul palco sui progetti attuali
e futuri, dopo lo straordinario successo del film “L'Immortale”, diretto dallo
stesso D'Amore. Il personaggio di Ciro non muta dal piccolo al grande schermo,
anzi acquista maggiori caratteri. Prima della visione integrale in piazza della
pellicola, grazie a cui l’attore casertano ha vinto ai Nastri D’Argento 2020
nella categoria come "Miglior Regista Esordiente", ha confessato, a sorpresa, di
avere parenti sanniti, in quel della frazione Perrillo di Sant’Angelo a Cupolo.